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Usa, spari contro la polizia a Baton Rouge: uccisi tre agenti

Orrore a Baton Rouge, in Louisiana, dove una decina di giorni fa fu freddato da un agente il 37enne afroamericano Alton Sterling. Fermati altri due complici

Sarebbe di almeno tre agenti morti il bilancio di una nuova sparatoria contro la polizia a Baton Rouge, in Louisiana.

All'inizio si pensava che ci fosse un commando di tre persone ma la polizia ha poi confermato che l'unico sparatore è stato freddato. Il luogo dell'attacco è lo stesso dove una decina di giorni fa fu ucciso l'afroamericano 37enne Alton Sterling, un venditore ambulante freddato da un agente dopo essere stato immobilizzato a terra.

Il sindaco della città Kip Holden ha descritto l'attacco come una vera e propria "imboscata". All'inizio si pensava che i killer fossero tre, ma poi le autorità hanno fatto sapere che l'uomo, ucciso dal fuoco di risposta degli agenti, ha agito da solo. E' poi stato identificato come Gavin Eugene Long, afroamericano, 29 anni, di Kansas City, in Missouri. era affiliato ad un gruppo antigovernativo chiamato New Freedom Group. Secondo il racconto di alcuni testimoni era vestito di nero, col volto coperto. E, questo è certo, aveva un fucile d'assalto. Due persone, però, sarebbero state arrestate per complicità.

Il killer era un ex marine - Gavin Eugene Long era un ex marine. Il 29enne di colore - oggi era il suo compleanno - originario di Kansas City, in Mossouri, aveva lasciato i Marines nel 2010 con un congedo d'onore e il grado di sergente. E' quanto sostiene la rete Cbs News.

Obama: "Attacco codardo, faremo giustizia" - "Condanno, nel modo più forte, l'attacco contro le forze dell'ordine a Baton Rouge". Così in una nota diffusa dalla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. "Per la seconda volta in due settimane, gli agenti di polizia che hanno messo le loro vite in gioco per noi, e come ogni giorno stavano facendo il loro lavoro, sono stati uccisi in un attacco vile e riprovevole", continua. "Gli attacchi devono finire" afferma Obama, assicurando che "sarà fatta giustizia".

La durissima nota del presidente - "Forse non si conoscono ancora i motivi di questo attacco, ma voglio essere chiaro: non vi è alcuna giustificazione per la violenza contro le forze dell'ordine. Nessuna. Questi attacchi sono opera di vigliacchi che parlano per conto di nessuno". Questa la dura nota di Obama dopo i fatti di Baton Rouge. "Non riparano alcun torto. Non portano avanti alcuna giusta causa - sottolinea il presidente - Gli agenti a Baton Rouge, gli agenti a Dallas, erano nostri ragazzi americani, parte della nostra comunità, parte del nostro paese, insieme alle persone che hanno amato e che hanno bisogno di loro, e che hanno bisogno di noi ora - tutti noi - al nostro meglio". Oggi, conclude Obama, "dobbiamo restare uniti e pregare con la gente di Baton Rouge, con gli agenti che sono stati feriti, e con le famiglie in lutto dei caduti. Che Dio li benedica tutti".

La cronaca dell'assalto - L'attacco è avvenuto intorno alle 8.40 del mattino locali, a poco più di un chilometro dalla centrale della polizia. I colpi sparati sarebbero stati almeno 30, e non hanno lasciato scampo ai tre agenti, uno dei quali era nero. L'agguato ha fatto salire l'allerta fra la polizia in tutti gli Stati Uniti. Il New York Police Department ha rafforzato l'indicazione agli agenti a muoversi in coppia e a fare attenzione a chi si avvicina. L'Fbi intanto sta collaborando con la polizia di Baton Rouge nelle indagini, durante le quali sono stati coinvolti anche robot per verificare l'eventuale presenza di esplosivi nei luoghi della sparatoria. Il governatore della Louisiana, John Edwards, ha parlato di un "attacco ingiustificato" e ha visitato gli agenti feriti in ospedale.

Il leader dei Black Lives Matter: "Basta violenze" - Uno dei leader più in vista di Black Lives Matter, DeRay Mckesson, ha chiesto la fine delle violenze, dopo l'uccisone di tre poliziotti a Baton Rouge. In una intervista telefonica - scrive il New York Times - il leader nero precisando di "aspettare più informazioni in quanto ci sono più domande che risposte", ha detto che "il movimento è nato chiedendo la fine delle violenze. L'appello è sempre valido". Mckesson ha aggiunto che "le mie preghiere sono rivolte alle vittime di tutte le violenze".