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Seul: "Aperti al dialogo con la Corea del Nord, ma alle giuste condizioni"

La Corea del Sud non vuole lʼimmediata riunificazione della penisola, ma una "pace solida" e la denuclearizzazione

Seul:
ansa

Il presidente sudcoreano Moon Jae-in si è detto "aperto a un incontro con il leader nordcoreano Kim Jong-un, qualora si creino le giuste condizioni".

All'indomani del disgelo tra i due Paesi, Seul "non ha alcun piano per allentare le sanzioni a Pyongyang in violazione degli impegni internazionali" previsti dalle risoluzioni dell'Onu. La Corea del Sud non vuole l'immediata riunificazione della penisola, ma una "pace solida" e la denuclearizzazione.

Malgrado il disgelo tra i due Paesi e la svolta sulla partecipazione di Pyongyang alle Olimpiadi invernali di PyeongChang, il governo sudcoreano ha ribadito con fermezza "che a nuove provocazioni seguiranno nuove sanzioni".

A febbraio il Nord invierà una delegazione di "alto livello", composta da atleti (su tutti l'attesissima coppia di giovani pattinatori Ryom Tae-ok e Kim Ju-sik), funzionari di primissimo livello, cheerleader, artisti e giornalisti, mentre la proposta di far sfilare i due Paesi insieme alle cerimonie di apertura e chiusura, fortemente voluta da Seul, è finita ai supplementari.

Sul nodo nucleare sono maturati i malumori. Ri Son-gwon, a capo della delegazione di Pyongyang, ha espresso disappunto sull'ipotesi di discussione e menzione del tema nella dichiarazione finale chiarendo che, in caso di insistenza, ci sarebbero state ripercussioni sulle relazioni bilaterali. L'ultima parte dei colloqui, dopo una maratona di 11 ore, è stata riaperta ai media e Ri ha chiarito che testate atomiche e missili balistici intercontinentali hanno per target gli Stati Uniti, non Paesi come Corea del Sud, Cina e Russia.