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Maldive nel caos, dichiarato lo "stato di emergenza": arrestato l'ex presidente

In manette anche due giudici della Corte suprema. Lʼopposizione chiede aiuto agli Stati Uniti e allʼIndia per destituire il presidente Abdulla Yameen, artefice della repressione

Maldive nel caos, dichiarato lo
-afp

Nelle Maldive è stato dichiarato lo "stato d'emergenza".

Lunedì è stato arrestato il leader dell'opposizione ed ex presidente Maumoon Abdul Gayoom, accusato di corruzione e tentato colpo di Stato. In manette sono finiti anche due giudici della Corte suprema. L'opposizione chiede aiuto a Usa e India per destituire il presidente Abdulla Yameen, artefice della repressione.

La dichiarazione dello "stato di emergenza" - Il presidente delle Maldive Abdulla Yameen ha dichiarato uno "stato d'emergenza" della durata di 15 giorni. Ad annunciarlo è stata la sua collaboratrice Azima Shukoor.

Si aggrava la crisi nel Paese - Il presidente ha così aggravato la crisi politica nella piccola nazione insulare dell'oceano Indiano, affidando poteri straordinari alle forze di sicurezza per arrestare e detenere gli indagati, nel pieno di uno scontro frontale con la Corte suprema. Il presidente si è rifiutato di obbedire all'ordine della Corte che gli intimava di rilasciare i prigionieri politici, nonostante le crescenti pressioni internazionali. Questa è la seconda volta che Yameen ha dichiarato uno stato d'emergenza. Lo aveva già fatto nel 2015 dopo un presunto tentativo di assassinarlo. Giovedì la Corte suprema aveva riammesso i 12 parlamentari che hanno lasciato il partito di Yameen, assegnando di fatto all'opposizione la maggioranza degli 85 seggi del Parlamento e rendendo il presidente vulnerabile a un impeachment.

L'arresto dell'ex presidente - Poco dopo l'annuncio dello "stato di emergenza" è stato arrestato l'ex presidente Maumoon Abdul Gayoom, fratellastro dell'attuale leader Yameen. L'ex presidente di 80 anni, che ha guidato il Paese per 30 anni fino alle prime elezioni democratiche che si sono svolte nel 2008 e che si è schierato al fianco dell'attuale opposizione, è stato arrestato nella sua abitazione nella capitale, Male.

L'arresto dei due giudici della Corte suprema - A poche ore di distanza dall'arresto dell'ex presidente Maumoon Abdul Gayoom, sono finiti in manette anche il presidente della Corte suprema delle Maldive, Abdulla Saeed, e un altro giudice della massima istanza di giustizia. Lo ha riferito la polizia. Contro Saeed e Ali Hameed sono stati avanzati sospetti di corruzione, ha detto la polizia in un breve comunicato dopo che le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nella Corte suprema di Malé.

Opposizione chiede aiuto a India e Usa contro presidente - Il leader dell'opposizione nelle Maldive, Mohamed Nasheed, ha rivolto un appello ai governi stranieri - in particolare a India e Stati Uniti - per un aiuto a destituire il presidente Abdulla Yameen, artefice di una repressione che ha fatto sprofondare l'isola nel caos politico. "Il presidente Yameen ha illegalmente dichiarato la legge marziale e si è impadronito dello Stato. Dobbiamo estrometterlo dal potere. Il popolo delle Maldive avanza una legittima richiesta ai governi del mondo, in particolare a India e Stati Uniti", ha dichiarato in una nota Nasheek chiedendo un intervento militare indiano e il blocco delle transazioni in dollari per i responsabili del regime.

La preoccupazione degli Usa - Gli Stati Uniti sono preoccupati dalle informazioni sulla dichiarazione dello stato di emergenza alle Maldive. Lo afferma il Dipartimento di Stato americano, sottolineando che lo "stato di emergenza" concede ampi poteri alle forze di sicurezza, impone restrizioni ai viaggi e sospende parte della Costituzione del Paese.