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Afroamericani uccisi negli Usa, Obama: "Non sono episodi isolati"

"Eʼ una questione non solo ispanica, ma degli americani: tutte le persone imparziali dovrebbero esserne preoccupate"

Dopo la morte di Philand Castile, l'afroamericano colpito da un poliziotto in Minnesota, arriva su Facebook la condanna del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.

Le sparatorie della polizia in cui sono morti cittadini afroamericani, ha scritto, "non sono episodi isolati, ma sono sintomo delle ampie sfide sul nostro sistema di giustizia penale, sulle disparità razziali, e della mancanza di fiducia tra le forze dell'ordine e le comunità".

"Ammettere che abbiamo un grave problema non contraddice assolutamente il rispetto e l'apprezzamento che abbiamo per la stragrande maggioranza degli agenti di polizia", ha scritto Obama riferendosi anche alla morte di Alton Sterling a Baton Rouge, in Louisiana. "Si tratta di una sfida al nostro sistema di giustizia, alle disparità razziali che emergono nel nostro sistema anno dopo anno", ha aggiunto. "Possiamo e dobbiamo fare meglio per stabilire le migliori pratiche che possano ridurre l'apparenza o la realtà di discriminazioni razziali nella polizia. Tutti gli americani dovrebbero essere preoccupati", ha concluso.

"I neri uccisi dalla polizia sono il doppio dei bianchi" - Obama è tornato sull'argomento anche a Varsavia, dove si è recato per il vertice Nato. Il presidente ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime. Poi ha evidenziato come i neri uccisi dalla polizia negli Usa siano il doppio dei bianchi. "Molti cittadini sentono che non sono trattati allo stesso modo per il colore della loro pelle", ha aggiunto. "Possiamo fare meglio di questo". Poi ancora: queste uccisioni "non sono una questione solo ispanica, ma una questione americana. Tutte le persone imparziali dovrebbero esserne preoccupate".