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A Bruxelles diverbio Renzi-Merkel Il premier: "Non donate sangue allʼUe"

Il presidente del Consiglio: "Ottimo rapporto di amicizia con la cancelliera, che non mi impedisce di porre quesiti in caso di necessità"

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"Non potete raccontarci che state donando il sangue all'Europa, cara Angela". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi rivolto ad Angela Merkel nel corso del "vivace scambio" tra i due al Consiglio europeo. Il premier avrebbe chiesto alla cancelliera perché non voglia lo schema europeo dei depositi bancari, di fronte a un'Europa - ha detto - che ha perso crescita e occupazione in questi anni nei confronti degli Stati uniti.

"La posizione della Germania sullo schema di assicurazione depositi è ben nota, ma la ripeto - ha affermato la Merkel -: non vogliamo la comunitarizzazione dei depositi, come abbiamo detto all'Ecofin e al vertice".

E ancora: "Vogliamo uscire più forti dalla crisi, abbiamo detto che serve sviluppare un miglior coordinamento economico e continuare l'Unione bancaria e l'Unione dei capitali, su questi punti ci torneremo".

Merkel: "Alla fine l'accordo c'è" - Ritornando poi a margine a parlare dello scambio con Renzi, la cancelliera ha spiegato: "Il vertice Ue è un posto noto per lo scambio di diverse visioni, l'Italia è per la comunione dei depositi e vorrebbe partecipare a Southstream, anche la Bulgaria ha obiezioni, non è la prima volta che abbiamo diverse opinioni ma alla fine troviamo un accordo".

Renzi: "Nessun attacco alla Germania" - E da parte sua, il premier ha spiegato che a Bruxelles c'è stato "tutto tranne che un attacco alla Germania. Ho posto delle domande alla cancelliera Angela Merkel, con la quale ho un legame di amicizia e stima che non mi impedisce di formulare quesiti, dagli aeroporti greci al Northstream". Berlino, ha aggiunto, "non appare come il donatore di sangue dell'Europa".

"L'Italia ha fatto le sue riforme, basta con i vincoli" - Renzi ha poi precisato che "in questi mesi l'Italia ha fatto grandi riforme. Per questo, a testa alta, chiediamo che l'Europa cambi, che ci sia più crescita, che sia più attenta ai valori sociali e all'occupazione e non sia solo politiche tecniche, burocratiche o vincoli che appartengono al passato".

Sul vertice, ha poi detto che si è trattato di "un Consiglio europeo molto combattuto", e che "ci sono state un paio di discussioni di quelle vere: ne sono molto soddisfatto, con rispetto ai Paesi alleati e amici". I confronti seri sono stati, ha detto, "sull'unione energetica e bancaria, e sulla direzione della Commissione e sulla politica economica". Renzi ha poi detto che in questo anno "possiamo dire di aver portato a casa risultati significativi: sulla flessibilità uno spazio di azione fino a 16,5 miliardi di euro, uno spazio importante". Sull'economia, Renzi ha poi spiegato: "Dal 2008, data dell'elezione di Obama, la politica economica Usa ha fatto alzare il Pil e l'occupazione: in Europa, nello stesso periodo, non è diminuita l'occupazione e la crescita del Pil è stata minima".

Migranti, Renzi: "In ritardo l'Europa, non l'Italia" - Sul fronte migranti, il premier ha affermato: "Ho portato dei dati" a fronte della "stravaganza della richiesta di procedura, in questo augusto consesso" da cui emerge che "chi è in ritardo è l'Europa e non l'Italia".

E' poi tornato sull'accordo siglato in Marocco sul governo di unità della Libia dicendo che si tratta di "un primo passo in avanti, vedremo cosa accadrà". L'Italia, ha ribadito, "è pronta a fare la propria parte, anche di guida", se sarà necessario". D'accordo anche la Merkel, secondo cui l'accordo raggiunto "ha rappresentato un primo segnale di speranza: invitiamo tutti i partecipanti ad aderire e l'Ue è pronta a sostenerlo".