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Clima, sale la "febbre" del pianeta: 2015 annus horribilis per caldo, oceani e gas serra

Nel 2016 la situazione non sembra migliorare: aumenta la concentrazione media di CO2, i ghiacciai sono allo stremo e si amplificano gli episodi di siccità

Clima, sale la "febbre" del pianeta: 2015 annus horribilis per caldo, oceani e gas serra

Dall'innalzamento del livello degli oceani alle ondate di calore, passando per l'aumento delle emissioni di gas serra: i record climatici infranti nel 2015 sono tanti e hanno fatto salire la "febbre" del pianeta. A lanciare l'allarme è un rapporto del Noaa, l'agenzia Usa che monitora atmosfera e oceani, secondo cui il 2016 sembra non registrare alcun miglioramento. Tra gli altri episodi preoccupanti anche il massiccio scioglimento dei ghiacci e la maggiore diffusione di episodi di siccità.

L'anno più caldo di sempre - Il dossier conferma che il 2015 è stato l'anno più caldo di sempre per la Terra, anche grazie all'intensità de El Niño che ha amplificato i trend di riscaldamento globale di lungo periodo. Il fenomeno, uno dei più intensi almeno dagli anni Cinquanta a questa parte, è infatti responsabile del riscaldamento delle correnti oceaniche. Il primo effetto è l'aumento delle temperature globali.

La Terra soffoca - Tra i record negativi c'è quello della maggiore concentrazione di gas serra di sempre. Il valore medio della CO2, ad esempio, registrato alle Hawaii ha superato per la prima volta le 400 parti per milione, la concentrazione più alta in 58 anni di misurazioni. Ma non solo: anche la temperatura della superficie globale si è "auto-superata" per il secondo anno di fila, aumentando di oltre un grado rispetto ai livelli preindustriali.

Oceani e ghiacciai in pericolo - Lo stesso discorso vale anche per la superficie degli oceani, la più calda di sempre. Il livello dei mari ora è di 70 millimetri più alto della media del 1993 e ha stabilito un nuovo record. Preoccupano anche la maxi riduzione dei ghiacciai e l'amplificazione degli eventi di forte siccità, aumentati dall'8% del 2014 al 14% del 2015.

In futuro inondazioni su Himalaya e siccità su Ande - Secondo un altro studio, condotto Politecnico federale di Losanna e pubblicato sulla rivista Pnas, se non si invertono subito i trend di inquinamento, sull'Himalaya e sulle Ande gli effetti del riscaldamento globale saranno "invertiti". La catena montuosa asiatica nei prossimi decenni sarà infatti soggetta a inondazioni sempre più frequenti, mentre la cordigliera sudamericana vedrà acuirsi fenomeni di siccità. Gli esperti hanno preso in esame il bilancio idrico complessivo di due regioni montane simili - il Langtang in Nepal e lo Juncal in Cile -, che presentano vette di oltre seimila metri e ghiacciai. In base ai modelli climatici, da qui alla fine del secolo entrambe le aree subiranno un aumento delle temperature di 1-3 gradi nello scenario moderato e di 4-6 gradi nello scenario più estremo.

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