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Tim, ispezione Consob a Milano e Roma: verifica su ruolo Vivendi

Lʼautorità che garantisce la trasparenza del mercato vuole capire se il socio francese influenzi lʼandamento dellʼazienda italiana

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lapresse

Faro della Consob sui rapporti tra Vivendi e Tim.

L'authority di Borsa ha avviato una verifica ispettiva per accertare l'influenza del socio francese nella gestione del gruppo di tlc, di cui detiene una quota del 24% ma su cui esercita il controllo di fatto e di cui ha nominato la maggioranza del Cda. La Consob ha intensificato la sua attività di vigilanza, avvalendosi della Gdf per acquisire documenti e informazioni nelle sedi di Roma e di Milano.

Sui motivi e l'oggetto dell'ispezione - che arriva in una fase di nuove tensioni in casa Tim - l'authority di Borsa mantiene il più stretto riserbo. Certo che le voci di un'uscita del Ceo Flavio Cattaneo, smentita dal diretto interessato e da Tim ma su cui Vivendi non si è mai espressa ufficialmente, hanno provocato più di una fibrillazione al titolo in Borsa, con il mercato perplesso rispetto al siluramento di un manager, peraltro voluto da Vivendi, che sta rispettando le sue promesse e il cui licenziamento (o ridimensionamento) costerebbe alla società il pagamento di una faraonica buonuscita da 40 milioni di euro.

Proprio per chiarire le voci di un avvicendamento tra Cattaneo e Amos Genish, Chief Convergence Officer di Vivendi, artefice delle fortune del gruppo brasiliano Gvt venduto dai francesi a Telefonica, la Consob aveva la scorsa settimana chiesto chiarimenti a Tim, a Cattaneo (che pubblicamente ha manifestato l'intenzione di restare in Tim "fino all'ultimo giorno") e anche al presidente (e Ceo di Vivendi), Arnaud de Puyfontaine. Il cda del 27 luglio sulla semestrale (che il mercato si aspetta ancora una volta condita da numeri positivi) potrebbe offrire maggiore chiarezza sugli assetti di vertice.

Il peso dell'azionista francese - che potrebbe ripiegare su un inserimento di Genish in Cda senza toccare le deleghe di Cattaneo - si è fatto sentire di recente anche nell'impegno assunto con la Commissione Europea affinché Tim ceda la società dei multiplex Persidera, condizione posta dalla Ue per autorizzare il gruppo del finanziere bretone Vincent Bollorè ad assumere il controllo di fatto di Telecom. Non a caso l'eventuale cessione dovrà passare all'esame del comitato per le operazione con parti correlate, a cui Tim ha volontariamente vincolato tutte le operazioni con Vivendi.

Il faro della Consob conferma l'attenzione delle authority italiane sui movimenti, tutt'altro che felpati, di Vivendi nel nostro Paese. Le quote incrociate in Tim e Mediaset sono finite sotto il faro dell'Agcom, che costringerà Vivendi a congelare i diritti di voto entro il 10% in Mediaset, mentre per la scalata al Biscione, con cui è in corso un durissimo scontro giudiziario per la mancata acquisizione di Premium, sono indagati a Milano per manipolazione del mercato Bollorè e de Puyfontaine.

tim