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In Italia il 22% delle imprese è guidato da una donna

Secondo uno studio della Banca popolare di Milano, la presenza delle imprese femminili è più consistente nelle regioni meridionali

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Dal 2008 ad oggi, il numero delle imprenditrici, che hanno aperto un punto vendita in franchising, è cresciuto notevolmente.

Tuttavia il franchising è soltanto uno dei comparti caratterizzati da una numerosa presenza femminile.

Secondo la RDS & Company, una società di consulenza strategica e manageriale, in tutto sono 16.900 le imprenditrici che hanno aperto un punto vendita in affiliazione (franchisee) e che rappresentano il 33,15% del totale dei 51 mila imprenditori in affiliazione attivi nel nostro Paese. Si tratta di una quota consistente e in crescita rispetto a qualche anno fa: dal 2008 al 2014, infatti, la percentuale delle donne imprenditrici franchisee è cresciuta del 20%.

Anche in un momento economicamente difficile come quello attuale, le donne decidono di mettersi in gioco. Nel farlo, alcune di loro puntano su una formula commerciale-imprenditoriale – il franchising, per l'appunto – che tuttavia non è l'unico segmento caratterizzato da una consistente presenza femminile.

Tante sono le imprese guidate da una donna. Specie nel Sud del Paese, dove il tasso di disoccupazione femminile è particolarmente alto (secondo l'Istat, nel secondo trimestre 2015, era al 21,7% contro l'8,9 e l'11,4% registrati nel Nord e nel Centro). Stando ad uno studio della Banca popolare di Milano sull'imprenditoria femminile, infatti, nel nostro Paese un'azienda su cinque (il 22%) fa capo ad una donna.

Nel Mezzogiorno, come già anticipato, il tasso di femminilizzazione delle imprese è maggiore rispetto al resto del Paese: in Molise, Basilicata e Abruzzo, oltre un'impresa su quattro è guidata da una donna. Donne che sono propense ad avviare un'attività in alcuni settori piuttosto che in altri. Vediamo quali.

Secondo l'Osservatorio per l'imprenditoria femminile di Unioncamere ed InfoCamere, in alcuni segmenti (agenzie di viaggio, negli altri servizi di prenotazione tra cui quelli che riguardano le guide turistiche, negli alloggi per le vacanze, nelle attività di biblioteche e archivi) la partecipazione femminile sfiora o supera il 40%.

Mentre nelle attività dei tour operator, degli alberghi, delle forniture per catering, dei bar, delle attività dei musei, della gestione di parchi divertimento e parchi tematici e di stabilimenti balneari, le imprese femminili sono più o meno un terzo del totale.