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Eurostat: 58% dei laureati Italia lavora entro 3 anni, penultimi Ue

Gli anni della crisi economica hanno penalizzato lʼingresso dei giovani nel mondo del lavoro

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La percentuale dei laureati italiani che risultano occupati entro tre anni dal conseguimento del titolo migliora, ma il nostro Paese resta indietro rispetto al resto d'Europa.

Secondo Eurostat, infatti, nel 2017 lavorava il 58% dei laureati under 35 a fronte dell'82,7% nell'Ue a 28. Il dato è comunque in lieve miglioramento sul 2016 (57,7%) e in ripresa rispetto al picco negativo del 49,6% del 2014, ma siamo comunque penultimi in Europa.

In Italia gli anni della crisi economica hanno penalizzato soprattutto l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro mentre la generazione più anziana è stata trattenuta alla scrivania e in fabbrica a causa della stretta sulle regole per l'accesso alla pensione.

Tra il 2008 e il 2017 la percentuale dei laureati che hanno terminato il loro percorso di istruzione e risultano occupati entro tre anni dal titolo è passata dal 67% al 58% con un picco negativo nel 2014 del 49,6%.

Per le donne la percentuale di persone che risulta occupata a tre anni dalla laurea è al 57,2% in crescita rispetto al 55,9% del 2016, ma ancora lontana dall'81% medio in Europa.

Per i maschi la percentuale degli occupati a tre anni dalla laurea si ferma al 59,3% in calo dal 60,5% del 2016 e quasi 25 punti in meno rispetto all'84,9% della media Ue. Se poi si guarda a coloro che bloccano la loro istruzione alla terza media la percentuale di quelli che risultano occupati entro tre anni dal titolo si ferma al 15,4% mentre il resto rafforza l'esercito dei Neet.