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Alitalia, Renzi contro Calenda e Poletti: vanno valutate tutte le possibilità

Lʼex premier critica le chiusure del governo: questo approccio ideologico è sbagliato, ci sono in ballo dodicimila dipendenti

Alitalia, Renzi contro Calenda e Poletti: vanno valutate tutte le  possibilità - foto 1
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Alitalia non può fallire, la questione non può essere affrontata con questo approccio ideologico: vanno cercate altre strade, pensando a tutte le soluzioni possibili.

Parola di Matteo Renzi, che parlando con i suoi non nasconde le perplessità sulla posizione del governo nel caos Alitalia. Lo scontro è in particolare con i ministri Calenda e Poletti, che subito hanno escluso il salvataggio di Stato.

"Non lasceremo soli i lavoratori" - Renzi, che in vista delle primarie di domenica ha deciso di non intervenire pubblicamente sulla vicenda, ha criticato con i suoi fedelissimi il rigore dei ministri e la chiusura del governo, perché - ricordano i Dem - sono dodicimila i dipendenti di Alitalia coinvolti in una crisi che potrebbe assumere le proporzioni di una "tragedia". "Non lasceremo sole le famiglie: tante migliaia di lavoratori e un grande indotto non possono essere dispersi, l'Italia non può restare senza una compagnia al servizio del sistema Paese", spiega Ettore Rosato.

"Renzi pronto a realizzare l'impossibile" - "Tutto nasce dalla scellerata scelta di Berlusconi di buttare a mare l'accordo di Prodi con AirFrance", tuona il senatore Stefano Esposito, che solleverà il caso Alitalia in commissione al Senato. La situazione però non può essere strumentalizzata politicamente e va cercata una soluzione: Alitalia, è la linea renziana, non può fallire. Forte di una rielezione alla segreteria, l'ex premier sarebbe pronto, come dice Michele Anzaldi, a far da "pungolo" al governo perché crei le condizioni per una soluzione di mercato che scongiuri il "fallimento". "Il nuovo segretario del Pd - anticipa Anzaldi - promuoverà una serie di riunioni per realizzare l'impossibile".

Del Rio:"Non ci saranno salvataggi pubblici" - Intanto, a Calenda e Poletti si aggiunge anche il ministro Graziano Delrio, che in un'intervista a La Stampa, conferma la linea del governo. "Qualcuno si è convinto che ci sarebbe stato l'ennesimo salvataggio pubblico. Lo dico chiaramente: non ci sarà". "Il nostro intervento - conclude Delrio - servirà a evitare il fallimento: l'azienda sarà venduta al miglior offerente come sta accadendo con l'Ilva".