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Istat: il Pil come quindici anni fa e consumi alimentari ai minimi

Nel 2013 le famiglie hanno speso poco più di 114 miliardi per il cibo. Mai dal 1990 si era scesi sotto questo livello

debito pubblico americano
dal-web

Il Pil scivola ai livelli pre-2000. la spesa per gli alimentari tocca il minimo storico e il debito il nuovo record, mentre la pressione fiscale si riduce. Questi i dati dell'Istat che fotografano un 2013 ancora molto difficile. Se il peso complessivo delle tasse risulta pari al 43,8%, -0,2% rispetto al 2012, il Prodotto interno lordo scivola ancora indietro mentre il rapporto debito-Pil raggiunge il 132,6%, livello più alto dal 1990.

Pil, viaggio indietro nel tempo - Nel 2013 il Prodotto interno lordo perde infatti l'1,9%, scendendo addirittura sotto i livelli del 2000. L'ultima stima ufficiale del governo prevedeva un calo dell'1,7%. Nel 2012 si era registrato un ribasso del 2,4%. Sul fronte della domanda, nel 2013 si registra una caduta in volume del 2,2% dei consumi finali nazionali e del 4,7% degli investimenti fissi lordi, mentre le esportazioni di beni e servizi hanno segnato un aumento dello 0,1%. Le importazioni sono diminuite del 2,8%.

A livello settoriale, il valore aggiunto registra un calo in volume in tutti i principali comparti, ad eccezione dell'agricoltura, silvicoltura e pesca (+0,3%). Le diminuzioni sono state del 3,2% nell'industria in senso stretto, del 5,9% nelle costruzioni e dello 0,9% nei servizi.

Un contributo positivo alla variazione del Pil (+0,8 punti percentuali) è venuto dalla domanda estera netta, mentre è risultato ampiamente negativo l'apporto della domanda nazionale (-2,6 punti) e quasi nullo (-0,1 punti) quello della variazione delle scorte.

Famiglie, consumi alimentari mai così in basso - Intanto toccano il livello più basso dal 1990 i consumi delle famiglie per alimentari e bevande non alcoliche: nel 2013 sono stati spesi soltanto 114 miliardi e 297 milioni di euro, cioè 3,6 miliardi in meno rispetto al 2012. Mai si era scesi fino a questa cifra negli ultimi 23 anni. Negli ultimi dodici mesi i consumi hanno perso il 2,6% dopo il crollo del 4% del 2012. Giù i consumi alimentari (-3,1%), quelli legati alla sanità (-5,7%) e quelli per l'abbigliamento (-5,2%).

Debito al 132%
- Il debito continua dunque il suo trend rialzista toccando il nuovo record del 132% dopo che nel 2012 si era fermato a quota 127% del Pil. Al 3% invece il rapporto tra deficit e Pil nel 2013, esattamente come l'anno precedente.

Nel frattempo sono scese dello 0,3% le entrate totali della Pubblica amministrazione, pari al 48,2% del Pil (erano a +2,5% nel 2012). Nel dettaglio, le entrate correnti scendono dello 0,7%, attestandosi al 47,6% del Pil. Le imposte indirette diminuiscono del 3,6% a causa del calo del gettito di Imu, Iva e accise, mentre quelle dirette salgono dello 0,6%, essenzialmente per effetto dell'aumento dell'Ires e dell'imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi da capitale.

Grandi imprese, nuova caduta dell'occupazione - L'occupazione nelle grandi imprese, quelle con almeno 500 dipendenti, è scesa ancora nel 2013: al lordo dei lavoratori in cassa integrazione è stato perso l'1,3%, dopo un -0,8% nel 2012. In discesa anche il dato al netto della cassa integrazione (-1,2%). E, sempre nelle grandi aziende, sale la retribuzione lorda media per ora lavorata, che aumenta dell'1,1% nell'arco del 2013, mentre il costo del lavoro cresce dell'1,3%, sempre su base annua.