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Pasqua: da Nord a Sud fra antichi riti e Sacre Rappresentazioni

Dai Pasquali di Bormio alla Passione di Cristo di Ferla, alla scoperta di celebrazioni e riti antichi e ancora molto sentiti

Giro d’Italia alla scoperta delle tradizioni pasquali

Dai Pasquali di Bormio alla Passione di Cristo di Ferla, alla scoperta di celebrazioni e riti antichi e ancora molto sentiti

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La Pasqua è una fra le ricorrenze dell’anno più ricche di tradizioni e antiche consuetudini e la Settimana Santa, che la precede, viene celebrata in tutt'Italia con particolare solennità e partecipazione.

Le Sacre Rappresentazioni e i riti pasquali, oltre ad essere manifestazione di fede, testimoniano antiche tradizioni gelosamente custodite e tramandate da generazione a generazione. Ecco alcuni luoghi dove vivere l’intensa esperienza dei riti della Settimana Santa.

I Pasquali di Bormio

 Il prossimo 31 marzo si rinnova a Bormio l’appuntamento con i Pasquali, la tradizionale manifestazione che rende speciale la giornata di Pasqua in questa bella località dell’Alta Valtellina. L’evento prende il nome da elaborate portantine a tema religioso, i Pasquali appunto, costruite dai giovani del paese nei mesi invernali, pronte per essere portate a spalla il giorno di Pasqua in una colorata sfilata per le vie del paese. La tradizione dei Pasquali, folkloristica e religiosa insieme, affonda le radici nell’antica cultura contadina di Bormio: le prime testimonianze risalgono al XVII secolo, quando si cucinava un agnello da distribuire in piazza il giorno di Pasqua. Alla fine del XIX secolo s’introdusse la benedizione dell’agnello vivo e, da qui, nacque la gara tra i “reparti” (i quartieri) per adornare al meglio il proprio animale. A poco a poco, s’incominciò ad adagiare gli agnellini su portantine di muschio addobbate e, da lì, si arrivò ai Pasquali così come oggi vengono celebrati. Alla sfilata partecipano i bormini di tutte le età: a precedere i Pasquali, infatti, c’è prima la banda, poi i cavalli con le carrozze e, infine, divisi per Reparto, le donne con gli anziani e i bambini, tutti rigorosamente vestiti con i costumi tradizionali, portando fiori e prodotti artigianali. I Pasquali restano in esposizione in piazza del Kuerc fino al lunedì di Pasquetta. Una giuria stila infine una classifica in base a diversi fattori: dal significato religioso delle scene rappresentate al lavoro artigianale e artistico svolto per realizzarle, senza dimenticare l’aspetto culturale e di tradizione, fulcro della manifestazione stessa. www.bormio.eu/it/i-pasquali  

La Morte del Giusto a Loreto

 Nella veneratissima basilica della Santa Casa di Loreto, in provincia di Ancona, il Venerdì Santo (29 marzo) si svolge anche quest’anno la partecipatissima rievocazione storica in costume “La morte del Giusto”, a cui prendono parte centinaia di figuranti che, sullo sfondo di suggestive ricostruzioni sceniche, raccontano i momenti salienti della Passione di Cristo: dal processo nel piazzale della parrocchia di S. Flaviano, passando per la Via Crucis che si svolge lungo la via principale di Villa Musone, fino al Calvario a metà del colle lauretano. www.lamortedelgiusto.it   

La Processione del Cristo Morto a Gubbio

 Sempre il Venerdì Santo si ripete a Gubbio la Processione del Cristo Morto, una tradizione religiosa molto sentita che si incarna, da secoli, nel tessuto sociale e culturale della città. La processione prende il via sul far della sera e percorre le principali vie cittadine, partendo dalla Chiesa di San Domenico in Piazza Giordano Bruno. Durante il suo passaggio in alcuni punti del percorso vengono accesi grandi fuochi. A dar vita alla processione sono i cosiddetti incappucciati, con tuniche bianche e cappuccio in testa.  Per primi avanzano quelli che suonano le “battistrangole” (singolari strumenti che provocano un suono di ferraglia), seguiti da quelli che portano il teschio simboleggiante il Golgota e i simboli della Passione. Poi sfilano i simulacri del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, pregevoli sculture lignee dell’artigianato locale, dietro cui intonano le loro note i cantori del Miserere, canto popolare tramandato per tradizione orale. www.santacrocegubbio.it 

La Via Crucis a Chieti

 Legata all’istituzione del sodalizio del Sacro Monte, che l’ha sempre organizzata, ha origini molto antiche (842 d.C.), la Via Crucis della città abruzzese è fra le più antiche d’Italia, ed è un rito partecipatissimo del Venerdì Santo. Al calar del sole, il sacro corteo muove dalla Cattedrale di San Giustino percorrendo le vie principali del centro storico illuminate da fiaccole accese su tripodi in ferro battuto. Originariamente il corteo era composto da soli tre simboli: uno stendardo in damasco nero, una morte a grandezza naturale e la statua del Cristo Morto. Solo nel 1833 fece la sua apparizione la statua della Vergine Addolorata. I sette “Simboli” o “Trofei” della Passione, risalenti al 1855, raffigurano i momenti della Passione di Cristo: l’Angelo, le Lance, la Colonna con il gallo, il Volto Santo (riproduzione dell’originale conservato a Manoppello), il Sasso, la Scala, la Croce. Pregiatissima la statua del Cristo Morto, una scultura settecentesca in legno policromo di scuola napoletana e la coltre sulla quale viene adagiato per essere portato in processione risale al 1827. Durante la processione, il coro e l’orchestra dell’Arciconfraternita eseguono il celebre Miserere composto intorno al 1730 del musicista teatino Saverio Selecchy. www.comune.chieti.it    

Il pathos dei riti pasquali in Puglia

 Dal Gargano alla Magna Grecia e al Salento, dalla Valle d'Itria alle terre di Bari, città e paesi della Puglia conservano con amore e rispetto il ricco patrimonio di tradizioni legato agli antichi riti che precedono la Pasqua. La sacra liturgia e la pietà popolare rivivono nelle tradizionali processioni, che si svolgono un po’ ovunque in un'atmosfera ricca di suggestioni e carica di pathos. Un momento particolarmente suggestivo per visitare questa bella regione, di cui si può scoprire l’anima più autentica di una terra di fede e tradizione. I visitatori non possono non emozionarsi davanti al mistero dei volti degli incappucciati scalzi, dei lamenti e dei canti religiosi e al suono struggente delle marce funebri eseguite dalle bande musicali. Tra le località in cui si celebra la Settimana Santa con riti di grande suggestione ci sono Bitonto, Francavilla Fontana, Grottaglie, Molfetta, Ruvo di Puglia, Gallipoli, Ginosa, Noicattaro, Pulsano, Bisceglie, Galatina, Castellana Grotte, Corato. Emozionante la storica Passio Christi di Ginosa (Taranto). Imponenti le processioni del Giovedì e del Venerdì Santo a Taranto, che si snodano nelle strette vie lastricate della città vecchia e nel centro cittadino, un cammino di 14-15 ore ad andatura lentissima. www.settimanasantainpuglia.it 

 

La Passione di Cristo di Ferla

 In Sicilia a Ferla, tra i Borghi più Belli d’Italia nell’entroterra siracusano, le manifestazioni che accompagnano la Settimana Santa si svolgono in un lungo lasso di tempo, dal 22 marzo al 7 aprile in un’atmosfera ricca di pathos. D’antiche origini (risalgono al 1861), coinvolgono l’intera cittadina in una rappresentazione teatrale della Passione di Cristo, che esordisce il Mercoledì Santo con la predica e la processione dell’Ecce Homo e ha il suo clou con la gioia della Domenica di Pasqua e il figurativo ritrovarsi del Gesù Risorto con la Madre Immacolata nel momento de “U Scontru”. Si conclude, il 6 e 7 aprile, con la “Pasqua de Carusi” (i ragazzi).
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