Una rocca nelle Marche

Gradara, la sua rocca e la tragedia di Paolo e Francesca

Uno splendido borgo che la tradizione lega alla vicenda degli sventurati innamorati cantati da Dante nella "Divina Commedia"

02 Mar 2012 - 11:45
 © Azienda promozione turistica

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Gli Appennini da un lato, l'Adriatico dall'altro e in mezzo un morbido saliscendi di colline e 90mila ettari di parchi, aree floristiche e riserve naturali. Le Marche,  da sempre "porta d'Oriente" e unica regione "al plurale" del nostro Paese è terra di personalità illustri (da Leopardi a Pergolesi, Rossini, Spontini e Federico II) e di grande ricchezza storica. Non è un caso che qui sorgano numerosi borghi antichi, diciotto dei quali sono stati ammessi all'"esclusivo" club dei Borghi più belli d'Italia, riconoscimento riservato a quei centri che si distinguono per l'armonia architettonica del tessuto urbano, la qualità del patrimonio edilizio e la vivibilità in generale. Fra gli altri, contraddistinto da una delle strutture medievali meglio conservate d'Italia, c'è il borgo di Gradara che val bene un weekend o una gita primaverile nelle Marche.

Il Castello di Paolo e Francesca
Distante pochi chilometri dalla Riviera Romagnola e dalle mondane Gabicce, Cattolica e Riccione, Gradara si identifica con la sua imponente Rocca. Nata nella seconda metà del XII secolo come una semplice torre di guardia per volere della  famiglia De Griffo, ha una storia strettamente legata alla tragica vicenda amorosa di Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, celebri protagonisti del V Canto della Divina Commedia.  I due giovani, amanti e adulteri (Francesca era sposata con Gianciotto, fratello di Paolo) vennero uccisi da Gianciotto  e le loro anime vennero condannate a vagare nell'inferno dantesco, nel cerchio dei lussuriosi. Pur non essendoci certezze sul luogo  dove sia realmente avvenuto il duplice omicidio, la leggenda  indica il Castello di Gradara come teatro della tragedia.

Una fortezza cinta da mura
L'antica fortezza sorge su una collina a 142 metri sul livello del mare. Dal mastio, che si innalza per 30 metri, si domina l'intera vallata e si arriva a scorgere il mare Adriatico, a nord, e il monte Carpegna, ad ovest. Due sono le cinte di mura. Furono erette tra il XIII ed il XIV secolo dai Malatesta, i grandi Signori di Rimini, Cesena e Pesaro. La prima cinta sorge a ridosso della rocca ed è caratterizzata da merli guelfi e ghibellini. La seconda, più grande, oltre a racchiudere la rocca, delimita anche il centro storico di Gradara. L'intera cortina muraria è intervallata da quattordici torri e da una porta fortificata con gli stemmi degli Sforza, dei Della Rovere e dei Farnese.

Nobile eleganza
Insieme al mastio, elemento importante della struttura è  il "castellare", residenza signorile con splendide stanze dislocata nell'ala della rocca e in un'ala porticata del cortile.  In occasione del matrimonio con Lucrezia Borgia, Francesco Sforza fece invece aggiungere due ali al cortile interno e una grande scala per accedere alle sale del piano nobile, tutte elegantemente affrescate e arredate. 
Notevoli sono gli affreschi di Amico Aspertini, da Bologna, e la preziosa pala in terracotta invetriata di Andrea Della Robbia, risalente al 1480 circa. In una sala della rocca è inoltre custodita  la pala d'altare (1484) di Giovanni Santi, padre del grande Raffaello, in cui viene rappresentato il primo modello iconografico di Gradara. Nella pinacoteca comunale qui allestita, si possono invece ammirare opere di Bartolomeo Vivarini, Gian Giacomo Pandolfi e Benedetto Coda.
© Azienda promozione turistica

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Organizzare una visita
La Rocca di Gradara è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.30, a esclusione del lunedì che è aperta dalle 8.30 alle 13.00. Il biglietto di ingresso è di 4 euro (intero) e 2 euro (ridotto). E' possibile usufruire di visite guidate e itinerari a tema, alla scoperta della storia di Paolo e Francesca e degli interni della Rocca (dagli affreschi, agli arredi e i dipinti).
Gradara è raggiungibile in auto e moto dalle uscite di Pesaro o Cattolica della A14. Le stazioni ferroviarie più vicine sono invece quelle di Cattolica, S. Giovanni, Gabicce e Pesaro (da qui c'è un servizio autobus con corse ogni ora nei giorni feriali). Rimini, Ancora, Forlì e Bologna sono invece gli aeroporti più prossimi. Il Borgo di Gradara è inoltre dotato di un parcheggio attrezzato per camper presso il Piazzale Paolo e Francesca.

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