Vacanza a Cipro tra storia, contrasti e Mar Mediterraneo
© Tgcom24 | Limassol, Cipro
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All'incrocio di tre continenti e svariate culture millenarie, la vacanza a Cipro serve per scoprire anni di storia e bellezze naturali. Nicosia è l'unica capitale ancora divisa in due da un check point. Boom di turisti nel 2024
di Sauro LegramandiLa Roccia di Afrodite, Cipro © Dal Web
“Good morning Europe”. A Cipro sognano un moderno Robin Williams che accolga così ogni turista del Vecchio Continente appena atterrato a Nicosia o Larnaca. Nell’Unione Europea Cipro è entrata nel 2004: ventun anni dopo l’isola vorrebbe entrare fra le mete preferite dei vacanzieri del Vecchio Continente. E le ragioni per diventare un place to be sono tante. Una vacanza a Cipro significa esplorare l’isola dei contrasti con secoli di storia da far emergere e un mare cristallino in cui immergersi.
Nel 2024 la vacanza a Cipro è stata scelta da oltre quattro milioni di persone. Secondo i dati forniti dal Cyprus Statistical Service, la fetta più grande (per motivi storici, linguistici e per le basi militari sull'isola) arriva dal Regno Unito (quasi il 34% del totale). Poi israeliani (10,7%), polacchi (7,1%), tedeschi (5,5%) e greci (4,9%).
All’incrocio di tre continenti alla deriva, Cipro è tutto e il contrario di tutto. A Limassol può capitare di uscire dalla cattedrale greco-ortodossa di Ayia Napa, e, attraversata la strada, entrare a piedi scalzi nella Moschea. A Kourion l’anfiteatro ai piedi del sito archeologico miceneo risalente al 1200 avanti Cristo ha un’acustica da fare invidia a uno studio televisivo moderno. Il museo a cielo aperto di Pafos e le Tombe dei Re, altre perle millenarie di storia, testimoniano una cultura antichissima a pochi passi da hotel ultra-moderni. A Nicosia, unica grande città cipriota senza accesso al mare, alcune vie sono poco più grandi di carruggi genovesi mentre nel settore nord (sotto il vessillo della Repubblica Turca di Cipro del Nord) si respira l’aria di una casbah. L’ingegno non manca: a Limassol i ciprioti hanno trasformato il carrubo e i suoi frutti in risorsa primaria. Li hanno coltivati, spremuti, lavorati. Poi ne hanno fatto addirittura un museo e un ristorante a tema.
Da queste parti sono passati e hanno dettato legge praticamente tutti. Greci, romani, bizantini, crociati, ottomani, turchi e, soprattutto, inglesi. Le guerre, in nome di una fede, della posizione strategica e di ambizioni espansionistiche individuali hanno segnato per secoli Cipro. L’indipendenza da Londra è datata 1960 ma la divisione tra ciprioti greci e ciprioti turchi non ha nè inizio nè fine. Dai contrasti al sangue il passo è stato purtroppo breve: il colpo di Stato della giunta militare greca nel 1974 provocò l’invasione militare turca e la successiva guerra. Quindi la spartizione: ai turchi il controllo del 36% del territorio, alla Repubblica di Cipro il 59%, a Londra il 3% (per basi militari e navali), all'Onu il 2%, ossia la zona cuscinetto.
© Tgcom24 | Limassol, Cipro
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Nella fetta di isola a maggioranza greca, basta respirare profondamente per volare nel tempo e nella storia. Lo si fa a bordo mare sulla strada per Pafos, nella zona meridionale. In località Petra Tou Romiou, si ammira la Roccia di Afrodite, ossia i faraglioni dove - secondo la mitologia greca – la dea emerse dalla spuma dell’acqua e venne al mondo.
A Kourion invece il tempo ha accelerato e poi si è fermato per sempre. Si tratta di una città-stato costruita in cima alla collina che dominava la valle fertile del fiume Kouris. Dall’alto si controllavano anche mare ed marinai con intenti guerrafondai. Il sito archeologico mostra i fasti di un passato segnato dal terremoto e dal successivo tsunami datato 365 dopo Cristo. Gli scavi hanno portato alla luce stanze con mosaici sulla vita quotidiana e i suoi simboli (soprattutto religiosi, quando credere era severamente proibito). Distrutto e ricostruito, il pezzo forte resta l’anfiteatro ancora oggi usato per rappresentazioni e spettacoli. Ogni sussurro pronunciato da un punto preciso del palco viene naturalmentre trasformato in urlo.
Pafos resta il fiore all’occhiello di Cipro. A sud-ovest dell’isola è infatti venuto alla luce un villaggio di ville romane. E dire che nonostante si scavasse da anni quelle case sono state scoperte quasi per caso da un contadino negli Anni Sessanta. Si tratta di due aree conosciute come Nea Pafos (risalente al IV secolo a.C. e capitale in epoca ellenistica) e Palaipafos (oggi Kouklia), importante centro religioso. Nella prima sono aperte la casa di Aion con mosaici dedicati alle stagioni, in quella di Dioniso mosaici collegabili al dio del vino mentre in quella di Orfeo lo sguardo verso il basso va a sbattere su rappresentazioni mitologiche (“c’è sempre un concentrato di saggezza nella mitologia greca”, spiegano le guide locali). Realizzati tra il II e il IV secolo d.C., questi mosaici sono una fotografia quasi esatta di come si viveva in quell’epoca.
Patrimonio dall’Unesco, sempre nella zona di Pafos sono visitabili le Tombe dei Re, una necropoli dove - a dispetto del nome - non riposa in pace nessun monarca. Con un po’ di attenzione e scarpe comode si scende sotto il livello del terreno in stanze collegate tra loro da cunicoli e pertugi scavati nella roccia. L’origine è datata IV secolo a.C.; la decadenza al III secolo d.C., all’epoca del periodo romano.
Facilmente raggiungibile a sud anche il sito di Choirokoitia, prezioso insediamento neolitico nella regione di Larnaca. Sorto nel VII millennio a.C., il villaggio è il primo esempio di vita stanziale nell’età della pietra. Si parla di case a pianta circolare in pietra calcarea, abitate da una comunità che seppelliva i morti sotto i pavimenti delle abitazioni, segno di un forte legame con gli avi.
Un itinerario a Cipro non può non prevedere una tappa a Nicosia. Lo deve fare per tentare di capire quest’isola. Al suo interno il passato remoto e il passato prossimo di Cipro. Il cuore della Nicosia occidentale è Piazza Eleftheria, crocevia di vie e viuzze più o meno antiche, più o meno intatte. Da lì si anima via Ledra, un corso pedonale molto occidentale che termina nella porta sull’Oriente cipriota. In fondo c’è infatti il check point che divide ancora oggi Nicosia in due. Documento in mano (la carta d’identità è sufficiente) e cellulare ben riposto in tasca (assolutamente vietato scattare foto nella no man’s land) è possibile attraversare la Linea verde.
Una volta messo piede in Oriente (perché così è) due gli obblighi da assolvere. Si parte dalla visita alla moschea Selimiye che, prima degli ottomani, altro non era che la cattedrale di Santa Sofia. Oggi due bandiere turche svettano sul tetto mentre l’architettura gotica è abbellita da diversi minareti. L'altra tappa obbligatoria è il Büyük Han, un tempo caravanserraglio ottomano, oggi centro culturale-commerciale con negozi e caffè all’aperto. Bello anche il vicino ex mercato della frutta.
Ritornati in Occidente chiedete alla vostra guida di portarvi alla Cattedrale di San Giovanni, confinante con la sede dell’arcivescovado. Il motivo lo scoprirete una volta all’interno: le apparenze ingannano.
© Dal Web
L'anfiteatro di Kourion
Dove dormire nella vacanza a Cipro - Chi ha scommesso su tutto questo e sul mare a Cipro è il gruppo alberghiero Stademos Hotel Group che dal 1989 gestisce hotel di livello nell’isola. Tre le strutture di punta della catena con l’italiano Luciano Sozzo nel ruolo di chief operating officer.
Il fiore all’occhiello è il cinque stelle deluxe Amara a Limassol con 207 suite (compresa quella per adulti, la “Penthouse”) tutte con vista a 180 gradi sul Mediterraneo. Incluso nei Top 25 Resort in Europa ai Condé Nast Traveller’s Choice Awards, l’Amara punta anche su una ristorazione di respiro internazionale. Quattro i picchi: il Matsuhisa Limassol (cucina giapponese-peruviana con lo chef Nobu Matsuhisa), il ristorante dello chef stellato Giorgio Locatelli, il Beefbar (carne di qualità) e il Nerea (pesce e prodotti locali serviti a vista mare).
Sempre 5 le stelle dell’Elysium, hotel dal design palaziale. Grandi colonnati, mosaici e cascate richiamano l’arte e la maestria artigianale nella lavorazione della pietra, del marmo e del legno. La struttura (287 camere) si trova a Pafos, confina con le Tombe dei Re ed è molto vicina al sito archeologico di Kato Pafos: rappresenta l’ideale per unire escursioni nella storia e momenti di assoluto relax. Diversa l’atmosfera del Mediterranean Beach Hotel, quattro stelle sulla costa bandiera blu di Limassol (Agios Tychonas). L’ambiente è pensato per famiglie o coppie (292 camere) e punta su una ristorazione che rappresenta davvero l'incrocio della cultura culinaria cipriota. I colori sono quelli del Mediterraneo: marmo e legno, bianco e blu, charme e relax.
Il periodo ideale per organizzare una vacanza a Cipro va da aprile a ottobre. L’isola gode di un clima mediterraneo secco e soleggiato per gran parte dell’anno, con estati molto calde e inverni miti. I mesi primaverili sono perfetti per esplorare siti archeologici e naturalistici con meno affollamento. Da giugno a settembre, invece, è la stagione perfetta per godersi il mare cristallino, le spiagge Bandiera Blu e la vivace vita notturna delle località balneari come Limassol e Ayia Napa. Non serve il passaporto per andare a Cipro: per i cittadini dell'Unione Europea è sufficiente la carta d'identità valida per espatrio
Cipro è un viaggio tra mito e realtà. Tra Europa e Asia. E ora che il turismo europeo guarda con attenzione al Mediterraneo orientale, l’isola è pronta ad accogliere con un sorriso e una voce familiare: “Good morning Europe”.