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Basilicata “ghost to ghost”, la Lucania più misteriosa

Paesaggi lunari e tragiche storie d'amore: un tour in un'Italia intrigante ma poco conosciuta

Basilicata: 5 borghi da scoprire tra fantasmi e leggende

Un viaggio in Basilicata: dal “paese fantasma” di Craco, passando per i Calanchi lunari di Aliano, fino ad arrivare ai borghi gemelli di Castelmezzano e Pietrapertosa. Ultima tappa il Castello di Valsinni, dove la giovane poetessa Isabella Morra venne assassinata.

Una Basilicata inedita e affascinante, come ricorda la piattaforma di camper sharing Yescapa, che ci ci conduce alla scoperta di 5 borghi dell’entroterra lucano, in un viaggio on the road per questa estate 2020.

Craco -  Adagiato come un trono in posizione strategica a metà strada tra l’Appennino Lucano e il Mar Ionio e circondato dagli imponenti quanto fragili Calanchi, svetta Craco il paese “fantasma” della provincia materana.  Addentrandosi tra le sue stradine, in un percorso di visita guidata, è possibile attraversare il corso principale fino a raggiungere il cuore del paese, un tempo la piazza principale. Del vecchio borgo rimangono le case in pietra avvinghiate alla roccia, tra cui spicca la torre di avvistamento normanna, detta “il castello” in posizione dominante rispetto all’antico borgo e i palazzi nobiliari, intorno ai quali la città si espandeva nel XV secolo. Ancora visitabili sono inoltre i resti della chiesa di San Nicola e il campanile a vela; la zona absidale della chiesa di San Pietro e il suo monastero - in cui oggi è allestito Il MEC Museo emozionale di Craco - e la sorgente del lago Salso. Per una sosta: area picnic, 6 Strada Comunale Craco-Montalbano Jonico.

Aliano -  “Spalancai una porta-finestra, mi affacciai a un balcone, (…). Sotto di me c’era il burrone; davanti, senza che nulla si frapponesse allo sguardo, l’infinita distesa delle argille aride, senza un segno di vita umana, ondulanti nel sole a perdita d’occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco”. Con queste parole lo scrittore Carlo Levi descrive Aliano: arroccato su uno scosceso sperone di roccia argillosa che domina la Val d’Agri, il borgo di “Gagliano”, dalla pronuncia dei suoi paesani, è stato infatti scenario di “Cristo si è fermato ad Eboli”, romanzo autobiografico del pittore e medico torinese, condannato in queste zone al confino tra il 1935 e il ‘36 per la sua attività antifascista. All'interno del borgo antico, tra le case in mattoni crudi di argilla, in cui Carlo Levi ha vissuto e ha scelto di essere sepolto, è ancora possibile ritrovare intatti i luoghi descritti nel romanzo e raccontati nel film del 1979 di Francesco Rosi, con Gian Maria Volontè. Il confino di Levi diventa così parte preponderante della storia di Aliano che ancora oggi ne conserva il ricordo con il Museo storico Carlo Levi e il Parco letterario Carlo Levi. Tra le abitazioni che raccontano la storia di Aliano si ricorda anche la Casa del Malocchio che, con sembianze dal volto umano, ha funzione di mantenere lontani gli influssi maligni. Per una sosta: area camper gratuita, 31 Via Piave 75010 Aliano.

Castelmezzano -  La “Città paesaggio” di Castelmezzano è uno dei borghi del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, incluso per la sua bellezza tra i Borghi più Belli d’Italia. Prezioso gioiello di impianto medievale, mantiene intatta la sua atmosfera fatta di vicoli, manieri normanni, palazzi storici, case che si arrampicano sulla roccia, scale ripide e ponti di pietra. Oltre 27 mila ettari compongono l’area verde della foresta di Gallipoli Cognato e il bosco di Montepiano, in cui gli amanti delle escursioni, visite guidate e itinerari, possono cimentarsi lungo una fitta rete di sentieri realizzati per soddisfare le esigenze di tutti. Immersi tra cerri, tigli, aceri, ontani e l’agrifoglio è possibile incontrare lupi, tassi, istrici, falchi pellegrini e picchi muratori. Per chi invece preferisce coniugare la natura con la tradizione folklorica, il Percorso delle Sette Pietre è una tappa da non perdere: un itinerario di 90 minuti attraverso un antico sentiero contadino che unisce i comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa: sette tappe tratte dalla tradizione orale in cui la narrazione prende e accoglie i visitatori proponendo, ad ogni sosta, una parola chiave che caratterizza il fulcro del racconto: destino, incanto, sortilegio, streghe, volo, ballo, delirio.

Sempre a Castelmezzano -  Sempre a Castelmezzano, tra il 12 e il 13 settembre, si celebra il rito arboreo chiamato Sagra du’ Masc: un vero e proprio matrimonio tra un tronco e una cima. In concomitanza con i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova, un robusto tronco di cerro, “lo sposo”, o “il Maggio”, viene scelto tra i boschi, sfrondato da boscaioli e trascinato da coppie di buoi fino al centro del paese. Un rituale analogo si svolge contemporaneamente per la cima di agrifoglio, “la sposa”. Raggiunta la piazza del paese, i due “promessi sposi” si incontrano e, posti l’uno sull’altra, vengono innalzati al cospetto della statua di Sant’Antonio di Padova unendosi nel fatidico “sì”. Castelmezzano è anche il luogo del Volo dell’Angelo: una discesa nel vuoto di un chilometro e mezzo che consente di sorvolare le Dolomiti Lucane, unendo le cime di Castelmezzano e Pietrapertosa. Oltre un minuto e mezzo di traversata, sospesi a quattrocento chilometri dal suolo e perfettamente imbracati ad un cavo di acciaio. Per una sosta: Parcheggio giorno/notte, strada Interpoderale Santa Croce Camastra 85010 Castelmezzano.

Pietrapertosa -  Adagiato a forma di anfiteatro, su una cima alta 1.088 metri sul livello del mare Pietrapertosa, in provincia di Potenza, è il comune più alto della Basilicata. Questo “piccolo presepe” a cielo aperto che affaccia sulla Valle del Basento è riuscito a preservare nel tempo la fisionomia medievale e il suo passato saraceno. Dell’antico castello, tutt’oggi visitabile, si possono ancora rintracciare parte delle mura perimetrali, il grande arco d’ingresso e il torrione di avvistamento. Nonostante le piccole dimensioni, il borgo custodisce chiese ed edifici storici di valore tra cui la Chiesa di San Giacomo Maggiore (Matrice) o Chiesa Madre del 1400 e il Convento di San Francesco del 1474. Borgo gemello della vicina Castelmezzano, anche Pietrapertosa è inserito tra i Borghi più belli d’Italia è fa parte dell’area del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane. Come per Castelmezzano anche qui si celebrano i riti arborei nel mese di maggio mentre in agosto danze e profumi arabeggianti si diffondono per le strade del borgo antico in occasione dell’evento “Sulle tracce degli arabi”. Per una sosta: parcheggio giorno/notte, strada Provinciale di Pietrapertosa 85010 Pietrapertosa.

Valsinni - All'estremità nord orientale del Parco Nazionale del Pollino, tra il fiume Sinni e il Monte Còppolo, sorge l’antico borgo lucano di Valsinni. A 250 metri sul livello del mare Valsinni, conosciuta fino al 1873 con il nome di Favale, si ritiene sia stata fondata dai profughi di Serra Maiori, e poi appartenuta alle famiglie feudali dei Sanseverino, Morra, Galeota e i Galluccio. Proprio alla famiglia Morra si lega la storia del borgo diventato famoso come scenario dell’atroce assassinio della giovane ed originalissima poetessa del ‘500 Isabella Morra, emblema del femminismo, che qui visse per un breve periodo e trovò la morte per mano dei fratelli. La storia narra infatti che i fratelli, scoperta la presunta storia d’amore con il poeta spagnolo Diego Sandoval de Castro sposato e padre di tre figli, non accettarono l’onta e uccisero la sorella all’epoca 26enne.
 
Sempre a Valsinni - Abbarbicato sui fianchi rocciosi di uno sperone che domina la gola del Sinni, il borgo antico è sormontato dal monumentale castello baronale dei Morra, dove nel XVI secolo visse Isabella Morra, figlia del feudatario locale. Al suo interno il castello riecheggia ancora dei versi della poetessa e conserva opere, documenti e scritti che raccontano l’angosciosa prigionia cui fu costretta prima della morte. Intorno al maniero, aragonese nell’assetto ma di epoca longobarda, si sviluppano a reticolo gli stretti vicoli del borgo antico, percorribili solo a piedi e spesso collegati tra loro dai caratteristici “gafii”, passaggi coperti a volta che si sviluppano sotto le case stesse. Di rilevante valore sono anche il Palazzo Melidoro, la Chiesa Madre, dedicata all’Assunta con i suoi affreschi, l'organo, un crocifisso del Cinquecento e soprattutto le reliquie di san Fabiano e il mulino di Palazzo Mauri, che custodisce ancora delle grosse macine di pietra, testimonianza dell’antica tradizione locale di mugnai.

L’Estate di Isabella - In memoria della poetessa di cui si odono ancora i passi e i lamenti tra le stanze del castello, è stato creato il Parco letterario (1993), che raccoglie eventi e racconti sulla vita della fanciulla e del paese. Ogni estate inoltre nel borgo si rinnova il ricordo di Isabella Morra con “L’estate di Isabella”, un viaggio nel passato che coinvolge l’intero centro medievale tra rappresentazioni teatrali, concerti e reading poetici. Per gli amanti della natura e delle attività “en plein air”, il Parco Nazionale del Pollino ha solo l’imbarazzo della scelta tra percorsi di trekking al rafting lungo il fiume Lao, dal nordic walking al torrentismo e canyoning, nelle Gole del Raganello, fino all’arrampicata e al free climbing.


 

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