Fra Toscana e Umbria

Dal Trasimeno verso Perugia

Il fascino del lago e dei suoi tesori

07 Nov 2012 - 16:48
 © Getty

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Le nebbie di novembre rendono ancora più affascinante questo paesaggio dalle pendenze delicate che si perdono nello specchio d’acqua del Lago Trasimeno. Il nostro viaggiatore intraprende un itinerario da Città della Pieve fino a Perugia, indugiando intorno al periplo del lago, rapito senza dubbio dai mille spunti di interesse che questo lago imperturbabile presenta.  

Sul confine fra Toscana e Umbria, Città della Pieve è un paese costruito interamente in mattoni, noto per essere la città natale di Pietro Vannucci detto il Perugino e anche, più popolarmente, per essere stata la scenografia naturale della seguitissima serie televisiva Carabinieri. Da visitare l’Adorazione dei Magi del 1504 del Perugino, conservata nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, ed il singolare obelisco etrusco del V secolo a.C., attualmente situato al pianterreno del Palazzo della Corgna. Per i tipi più contemplativi andrà ritagliata una mezz’ora per godere dello spettacolare panorama, uno dei più ariosi dell’Italia centrale: a sud il Monte Cimino, a sud-est il Peglia e i Monti Sibillini, a est il Montarale, la Valle del Nestore e il Subasio, a nord i colli intorno al Trasimeno e poi la Valdichiana e il Pratomagno, a ovest l’Amiata e, più vicino, il Cetona.
Adesso il viaggiatore si dirige verso nord, prendendo la SR71. Lungo la strada, comoda da percorrersi in auto, in moto o in bicicletta, che riserva sempre nuovi profili del lago e del paesaggio circostante, si apprezza un paesaggio rurale, con casolari, orti, vigneti e olivi. E poi si apre davanti agli occhi lo scorcio su uno dei borghi più belli d’Italia,
Castiglione del Lago
, con il suo centro storico che si protende verso le acque lacustri a forma di cuore (basti guardare il Trasimeno nelle foto da satellite); fu Federico II di Svevia a dare a Castiglione l’aspetto attuale intorno alla metà del 1200, con le caratteristiche mura della Rocca del Leone. Si tratta di un pentagono irregolare, con cinque torri e tre porte, da cui, proseguendo sulle mura perimetrali e percorrendo i camminamenti di ronda, ci si affaccia sul lago. Non distante si trova anche qui un Palazzo Della Corgna, cinquecentesca reggia appartenuta all’omonimo casato, imparentato con papa Giulio III, che dominava la zona; fu costruita su un preesistente casino di caccia e affrescata con scene che spaziano dalla mitologia greca e latina fino ad arrivare alla celeberrima battaglia del Trasimeno di Annibale. Sosta alla Cantina del Trasimeno (
) per le nostre curiosità enologiche sulla Doc dei Colli del Trasimeno e poi ci si rimette in moto lungo la SR71 per Tuoro sul Trasimeno. Qui, scesa la sera, il nostro viaggiatore trova il meritato riposo in una romantica villa liberty del 1800, quella che fu l’alcova di una nobildonna: Lady Merion dubitando del Barone di Rondò, suo amante, come prova d'amore si fece erigere una dimora dove immergersi nella sua tanto amata arte e dove suonare in assoluta tranquillità la sua arpa. E’ chiamata “Capricci di Merion” (
, è un agriturismo con nove stanze realizzato in quell’antica residenza; ancora oggi, nelle deliziose salette del ristorante, si ascoltano brani suonati dal vivo dall’arpa.
© Ufficio stampa

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Al mattino il viaggiatore può fare una visita all’esclusivo Campo del Sole, un originale museo all’aperto a Punta Navaccia, sul Lido di Tuoro, frutto del genio di Pietro Cascella: vi sono state installate 27 colonne-sculture realizzate da artisti contemporanei in pietra serena delle cave locali (info su www.prolocotuorosultrasimeno.it, tel. 075825220). In paese è da vedere il Palazzo del Capra, attualmente di proprietà dell'Università di Perugia, e, se si ha voglia di camminare si può imboccare il coinvolgente percorso storico artistico dedicato alla battaglia di Annibale, che si sviluppa per circa 7 km, con aree attrezzate e tavole esplicative. 

Una curiosità: nei dintorni di Tuoro, a circa 2 km dal centro abitato, si trova la caratteristica Torre Torta, più pendente di quella di Pisa. 
Poi di nuovo in viaggio sulla SR71; stiamo per raggiungere Passignano, un paese-castello che sta accovacciato su un promontorio roccioso. Un tempo fu borgo di pescatori, oggi invece è  la “perla del Trasimeno”, epiteto datato 1907, quando il primo vaporino, il Concordia, trasportò la Regina Margherita di Savoia in gita sul lago, episodio che conferì immediata notorietà al paese. Da qui ci si può imbarcare per visitare l’Isola Maggiore, magnifica per il paesaggio e per l’inaspettato patrimonio storico artistico risalente all’età etrusco-romana. Se vogliamo fermarci per il pranzo, in località Calcinaio troviamo il Fischio del Merlo, un ristorante accogliente che utilizza prodotti genuini del territorio ed ha una buona carta dei vini (www.ilfischiodelmerlo.it).
Il nostro viaggiatore potrà adesso tirare verso sud e, passando per Magione, dove gli artigiani sfidano il tempo lavorando ancora a mano il ferro battuto, arriverà a San Feliciano, un tranquillo borgo di pescatori, base di partenza per l’Isola Polvese, un’oasi protetta dove nidificano cicogne, cigni selvatici, aironi, cormorani. Per una breve escursione.  Da ora in poi la rotta non sarà più sul lago, virerà verso est, verso Solomeo, un minuscolo paese da favola, dove il tempo sembra fermarsi non appena vi si mette piede. Un castello, case trecentesche e un’azienda al top a livello mondiale nella produzione di abbigliamento in cashmere, quella di Brunello Cucinelli, che già di per sé è una novella moderna che racconta di uno studente di ingegneria che decide di investire pochi soldi per realizzare il suo sogno imprenditoriale con il motto preso a prestito da Dostoevskij “la bellezza salverà il mondo”. Abbracciandone appieno il senso, il nostro viaggiatore potrà fare ottimi acquisti nello spaccio dell’azienda (www.brunellocucinelli.com/it).
Siamo alla fine del nostro itinerario; paghi dello shopping appena concluso, essendo però a due passi da
Perugia
, si potrebbe decidere di andare a trascorrere la serata in giro per la grande città etrusca, a passo lento, muovendosi fra le vie ed i palazzi in pietra, ancor più imponenti sotto i fari caldi che li illuminano nella notte, in attesa di tornare presto a viverla intensamente.

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