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Bhutan, in vacanza nel Paese della felicità

Monasteri in alta quota, fortezze, panorami spettacolari: ora l’incantevole e isolato regno buddista nel cuore del continente asiatico è più facile da visitare

In vacanza in Bhutan, il Paese della felicità

Monasteri in alta quota, fortezze, panorami spettacolari: ora l’incantevole e isolato regno buddista nel cuore del continente asiatico è più facile da visitare

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Il Bhutan, l’incantevole regno himalayano, per la maggior parte dei viaggiatori è avvolto da un alone di mistero.

Incastrato tra i colossi India e Cina, il Bhutan è sempre rimasto fuori dalla scena, più interessato a perseguire la sua Felicità Nazionale Lorda che a collocarsi nello scacchiere internazionale del potere politico ed economico.

Più facile da visitare - Il Bhutan si trova sulle pendici meridionali della parte orientale della catena dell'Himalaya. Se negli altri Paesi del mondo il benessere è misurato in termini di PIL (Prodotto Interno Lordo), nel Bhutan lo è in termini di GNH (Gross National Happiness), che misura la qualità della vita e la felicità della gente. Il regno è famoso per i suoi monasteri in alta quota, le fortezze (o dzong), gli incantevoli villaggi rurali, gli spettacolari panorami che vanno dalle pianure subtropicali alle ripide montagne e alle loro valli, ma anche per la cultura buddista fortemente radicata e per la devozione alla famiglia reale. Per il resto è poco conosciuto e tutto da scoprire. Ora è più facile visitarlo, dato che alla riapertura dopo la pandemia del Covid ha eliminato l'obbligo di prenotazione tramite le agenzie di viaggio, fino allora in vigore. I visitatori devono comunque richiedere il visto prima dell'arrivo, tramite una domanda online, e pagare una tassa per lo Sviluppo sostenibile (Sustainable Development Fee), che ammonta 200 dollari a persona, per notte, e finanzia iniziative di educazione e assistenza sanitaria nel Paese.


Cosa vedere - Il tradizionale itinerario turistico che attraversa il Bhutan prevede soste immancabili a Thimphu, la capitale moderna e la città più grande, Punakha, la capitale storica, e Paro, sede fra l’altro dell'aeroporto internazionale. A Thimphu da non perdere una visita al National Memorial Chörten, con le sue guglie e le sue campane d'oro simbolo stesso del paese e suo monumento più visitato. Edificato nel 1974 in onore del terzo Druk Gyalpo (letteralmente “Re Drago") Jigme Dorji Wangchuck, diversamente dagli altri chörten non custodisce reliquie umane, ma solo una foto del defunto sovrano, in abiti da cerimonia. L'edificio fu realizzato in suo onore per soddisfare post-mortem il suo desiderio di costruire un chörten che rappresentasse la mente del Buddha. Da vedere anche l’enorme statua dorata del Buddha Dordenma, alta 50 m, che domina l’ingresso alla valle di Thimphu. E’ fra le più imponenti del Budda al mondo ed è stata realizzata a partire dal 2006. Al suo interno custodisce 125.000 statuette di Buddha in miniatura. La statua fu costruita in Cina, quindi sezionata e poi trasportata in nave e in camion da Phuentsholing. Lo Dzong di Punakha è una delle più antiche e grandi fortezze del paese ed è tutt’oggi un importante sito cerimoniale alla confluenza dei fiumi Pho Chhu e Mo Chhu. Fuori città si trova il Chimi Lhakhang, il Tempio della fertilità costruito nel 1499, circondato da una fila di ruote di preghiera e da lastre in pietra splendidamente scolpite. Vi si recano le donne per pregare la dea della fertilità e scegliere il nome del proprio bambino da una raccolta di strisce di bambù. Gli itinerari più lunghi possono includere tappe nelle città di Gangtey o Bumthang, visite a monasteri o trekking in quota di più giorni. Da provare, ovunque ci si trovi, il rilassante bagno di pietre di fiume riscaldate dal fuoco che vengono lasciate cadere nella vasca, scaldando l’acqua e apportando minerali salutari. E il tiro con l’arco, sport nazionale.

Le escursioni più belle - Molte le escursioni di grande interesse panoramico e storico-artistico. Quella al Monastero di Taktsang (noto come Tana della tigre), è una delle più conosciute e un’imperdibile tappa turistica. Maestosamente arroccato a 3.120 m di altitudine su un picco montuoso nella valle di Paro (a una decina di km dalla città), è un importante sito sacro, formato da un complesso di templi, che si iniziò a costruire nel 1692 attorno alla caverna di Taktsang Senge Samdup, dove la leggenda narra che il Guru Padmasambhava avesse meditato per tre mesi nell'VIII secolo. Padmasambhava è ancora oggi ritenuto colui che introdusse il buddismo nel Bhutan ed è adorato in tutto il paese. Molto bella è anche l’escursione che porta al Khamsum Yulley Namgyal Chörten (ovvero la stupa buddista, dove si conservavano reliquie) di Punakha. Vale la pena di avventurarsi anche fino al Passo di Dochula, a 3.100 metri di altitudine, è eccezionale punto panoramico sulla strada tra Thimpu e Punakha con vista sull'Himalaya bhutanese, dove spicca  il Gankhar Puensum, la cima più alta del mondo a non essere ancora stata scalata. Vi si trovano 108 piccoli chörten dedicati alla memoria delle vittime bhutanesi decedute all'inizio del XX secolo per mano dei terroristi indiani: è un luogo di preghiera e raccoglimento per tutti i bhutanesi.  Un altro panorama stupendo si  può ammirare dal Passo di Chelela, la via di transito più alta del Paese a oltre 3.900 m, situata a un'ora e mezza da Paro. 

Dove alloggiare - In Bhutan si può alloggiare in strutture veramente da sogno. Six Senses ha cinque resort in Bhutan. Quello di Thimpu, sulla cima di una collina, vanta un'incredibile vista sull'imponente statua del Buddha Dordenma, dall'altra parte della valle, e ha 20 camere e 5 ville. Le spaziose sistemazioni sono caratterizzate da un design elegante e minimalista e da servizi accoglienti come caminetti, piscine e angoli lettura. Amankora è una collezione di cinque strutture di Aman. Il resort di Punakha si trova all'interno di una fattoria appartenuta a uno dei precedenti Monaci capo del Paese, la più alta carica religiosa. Il complesso ospita il ristorante e il bar del lodge, e vicino si trovano la piscina all'aperto riscaldata, la Spa e 12 camere distribuite in tre edifici. La proprietà è accessibile solo attraverso un ponte sospeso, da cui parte un buggy che trasporta i visitatori su per la collina. A Paro, il Bhutan Spirit Sanctuary è un resort a cinque stelle con Spa che propone agli ospiti trattamenti giornalieri. La struttura offre anche un servizio di consulenza sulla medicina bhutanese e dispone di un Tea bar con oltre 20 selezioni di tè preparati secondo un preciso rituale. Dal ristorante si gode una splendida vista sulla valle di Neyphug, mentre le 24 camere dispongono di balconi e ampi letti a baldacchino.

Dove mangiare - Molti dei resort del Bhutan prevedono la pensione completa o la mezza pensione e, dato che per lo più sono distanti da paesi e città, è abitudine per i turisti consumarvi i pasti. Ecco comunque alcuni interessanti locali nelle città principali. A Thimpu il Folk Heritage Museum Restaurant propone piatti tradizionali bhutanesi, come l'Ema datshi, il piatto nazionale a base di peperoncini a fette mescolati con formaggio, frittelle di grano saraceno khur-le, riso rosso e tè al burro. Per trascorrere la serata, il Mojo Park è un vivace bar con musica dal vivo. La caffetteria Rinchenling, vicino a Chimi Lhakhang, è una sosta consigliata per un pranzo a base di piatti locali, con vista sulle risaie della zona. A Paro, si può andare al birrificio artigianale Namgay, che serve una selezione delle sue produzioni alla spina, o al Garuda Bar, che prepara cocktail con ingredienti e temi bhutanesi. La caffetteria Taktshang, situata a metà strada fra Paro e il Nido della Tigre, è una tappa obbligata per quasi tutti gli escursionisti e propone sostanziosi pasti vegetariani bhutanesi: stupendo il panorama. Una curiosità: in Bhutan c'è anche un produttore di whisky, la distilleria Gelephu, situata nel sud del paese, al confine con l'India, lungo una delle strade principali che collegano le due nazioni.

Per maggiori informazioni: www.bhutan.travel

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