Terre incontaminate

Zanzibar, l'isola che profuma di spezie

Mare cristallino, coralli, palme, tartarughe e spezie profumate per un viaggio rigenerante

22 Mar 2013 - 14:41
 © Ente del Turismo

© Ente del Turismo

Proprio di fronte alla costa orientale della Tanzania sorge Zanzibar, una paradiso incontaminato che profuma di spezie. Qui, spiagge bianche come il borotalco, fondali ricchi di coralli e pesci dai mille colori, foreste e animali esotici sono parte di un vero e proprio paradiso. Ma Zanzibar, per l'appunto, è anche il regno delle spezie. Il nome stesso dell'isola, secondo alcune fonti, pare derivi all'arabo “zenzero”. Un viaggio veramente rigenerante. 
ZANZIBAR, L'ISOLA DELLE SPEZIE -  Costituita da due isole principali, Unguja ( l'Isola di Zanzibar dove è situata la capitale Zanzibar City) a sud, e Pemba (detta “l'isola sempreverde”, famosa per la barriera corallina e per la foresta Ngezi.) a nord, e da oltre quaranta isole minori, tra le quali la più grande è quella di Tumbatu, è nota per essere uno dei posti meno contaminati al mondo. Tra tutte le infinite bellezze, sicuramente spicca l'incredibile trasparenza e colore azzurro del mare e la condizione ancora deserta delle sue lunghe e bianchissime spiagge tra cui spiccano, per unicità, quelle poste sulla costa orientale e nella punta settentrionale dell'isola. Mentre, nel settentrione dell'isola la spiaggia di Nungwi è la più ammirata tra tutte.
La spiaggia di soffice sabbia bianca, mare turchese e palme verdissime è un paradiso di pace che sorge presso l'omonimo villaggio di pescatori. Una curiosità: dalla spiaggia è possibile scorgere anche le tipiche imbarcazioni a vela di Zanzibar, i dhow. Ma il mare e le spiagge non sono l'unica particolarità di questo piccolo paradiso. L'isola è infatti nota anche per essere la terra delle spezie. Qui, infatti, sorge la cosiddetta Foresta delle Spezie, dove sono presenti intere piantagioni di pepe, peperoncino, cannella, chiodi di garofano e noce moscata. La Foresta è visitabile grazie a tour organizzati.
Un'altra escursione che merita qualche ora di visita è anche quella che conduce alla foresta di Jozani dove vivono le scimmiette di colore rosso, le Red Colobus, in via di estinzione. Esplorando questa meraviglia della natura, dove sorgono palme giganti, allori alessandrini e piante di eucalipto, non solo incapperete nelle vivaci scimmiette dal pelo fulvo ma farete amicizia anche con piccole antilopi, maialini selvatici e, con un pizzico di fortuna, potrete vedre il raro e magnifico leopardo dell'isola di Zanzibar. Infine, se amate le tartarughe, a Zanzibar c'è una vera e propria isola tutta di loro proprietà, l'Isola delle tartarughe giganti. Tour organizzati vi condurranno alla scoperta di questo Eden delle tartarughe. Uno vero spettacolo! Un appunto: ricordatevi di portare qualche foglia di spinaci. Le tartarughe vi ringrazieranno, è uno dei loro cibi preferiti.
© Ente del Turismo

© Ente del Turismo

PRELIBATEZZE CULINARIE – Tra i piatti della tradizione, sicuramente i più apprezzati sono: il piccante boku-boku (una sorta di spezzatino di carne cotto nel frumento, con zenzero, cumino, peperoncino, pomodoro e cipolla); la carne pilau (tipicamente carne d'oca, in rari casi carne di agnello o manzo) con cannella, cumino, patate, cipolle, spezie, latte di cocco e riso e tutti i piatti di pesce. I pesci più gettonati? Il tonno, lo sgombro, l'aragosta, il polpo, il calamaro, le ostriche e squalo, sempre cucinati con l'aggiunta di abbondanti e numerose spezie. E se amate i gusti un po' particolari, assaggiate il pwewa wa nazi ("polpo con cocco", in swahili). Un gustosissimo piatto preparato con polpi cotti nel latte di cocco con aggiunta di curry, cardamomo, cannella, aglio e succo di lime. Infine, ogni pranzo che si rispetti non può non concludersi con un buon dolce. A Zanzibar i più gustosi sono: la torta di spezie (una torta nel cui impasto vengono aggiunte punte di cannella, chiodi di garofano, noce moscata e cioccolato) e il pane alle nocciole e datteri, il dolce che, per tradizione, si mangia a conclusione del ramadan.

Per maggiori informazioni: www.zanzibar.net  

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri