In terra cosentina tra mare cristallino, moderni murales e una gastronomia “piccante”
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Un piacevole stupore coglie chi, per la prima volta, visita Diamante, piccolo ed incantevole borgo al centro della “Riviera dei Cedri” in Calabria. Il suo nome è legato ad un'antica leggenda, quella di un corvo che, fra i ciottoli del torrente Corvino, trovò uno scintillante diamante, e dopo averlo deposto su una spiaggia, diede origine al delizioso borgo. Centro di pescatori, di commercianti e di contadini dediti alla coltivazione del cedro, Diamante riesce a sedurre anche il viaggiatore più smaliziato, grazie alle incantevoli viuzze del suo centro storico, alla sua cucina “piccante”, ma soprattutto grazie al fascino del suo paesaggio, fatto di spiagge e scogliere che si affacciano e si specchiano nell'azzurro del mar Tirreno.
Una spiaggia greca e un'isola per fare immersioni
Il litorale più rinomato è quello di Cirella: un'ampia spiaggia di soffice sabbia chiara, davanti alla quale si staglia il suggestivo isolotto omonimo, una delle due e uniche isole della Calabria. Cirella è la piccola e deliziosa frazione di Diamante, attualmente attrezzata come centro balneare, ma anche ricca di storia e di reperti archeologici, che testimoniano l’importanza di questa fiorente città magno greca (per raggiungere Cirella da Scalea, è sufficiente seguire le indicazioni lungo la litoranea SS18). La spiaggia è bagnata da un bel mare di un azzurro brillante, cristallino e con fondali digradanti, ideale per nuotare e fare il bagno. Alle spalle dell'arenile si trova un promontorio su cui si aggrappano le vestigia del borgo medievale di Cirella. Inoltre, la costa è ben organizzata ed offre diversi servizi per i turisti. Un consiglio: una volta raggiunto il lido, vale la pena visitare l'area archeologica, in cui si trova il mausoleo di epoca romana. Ma la maggiore attrattiva del luogo resta comunque il bellissimo isolotto, così affascinante grazie al suo perimetro frastagliato, a quel suo mare trasparente e alle sue misteriose grotte, sempre molto frequentate dagli appassionati di immersioni e di snorkeling. L'isola di Cirella può essere raggiunta in barca con un servizio offerto dai pescatori.
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Affreschi e parole dipinte
Non solo mare. Diamante, è la città dei murales. Infatti, nel 1981, ottantacinque artisti di tutto il mondo furono chiamati a dipingere i muri dei vicoli del suo borgo e di quello di Cirella e, da allora, i caratteristici quartieri del centro storico uniscono al fascino che solo gli antichi borghi marinari sanno emanare, quello di un vero e proprio museo a cielo aperto. Proprio quest’anno si celebrano i 30 anni dalla nascita di queste stupende opere moderne e per l’occasione sono in programma, dal 13 al 23 settembre, dibattiti, spettacoli ed eventi culturali, tutti dedicati al mondo dei murales.
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Un altro gioiello, ma rosso, piccante e “trasgressivo”…
Mare, affreschi contemporanei, ma un unico sovrano: sua maestà il peperoncino.Ogni anno la città lo festeggia con tutti gli onori del caso, durante il Peperoncino Festival, manifestazione gastronomica e culturale di risonanza nazionale ed internazionale. Il festival, che quest’anno è giunto alla 19° edizione (7 -11 settembre), è stato ideato in occasione del cinquecentenario della scoperta delle Americhe, evento che ha dato inizio all'importazione in Europa di questa spezia comunemente utilizzata nella cucina calabrese.
La manifestazione comprende una mostra tutta da “gustare”: le iniziative “Mangiare Mediterraneo” e “Laboratori Piccanti”, spettacoli di cabaret, una rassegna di cinema, e moltissimi altri appuntamenti che richiamano migliaia di persone da tutta Italia e da tutto il mondo. Inoltre, nel piccolo borgo, ha sede anche l'Accademia Italiana del Peperoncino, che conta migliaia di associati ed oltre 60 delegazioni in tutto il mondo: da Tokyo a New York, da Parigi a Sidney. Scopo dell'Accademia - come si legge nello statuto - è quello di creare, approfondire e diffondere una vera e propria cultura del peperoncino… piccante per gli accademici non è solo un modo per insaporire in cucina, ma una vera e propria filosofia di vita basata sull’anticonformismo e la trasgressione.
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Tradizioni antiche
Diamante è particolarmente devota al culto Mariano. La tradizione popolare vuole che la statua della Vergine, trasportata a bordo di una nave diretta in Sicilia, in tempi antichi di guerre e pestilenze, sia approdata prodigiosamente sulla spiaggia del paese ed abbia indicato, con un miracoloso gesto delle dita, la volontà di rimanere nel borgo e di diventarne la patrona. Da allora, ogni terza domenica di maggio, la “Vergine Addolorata”( o “Vergine Marinara”) viene portata in processione sul mare a bordo di una grande imbarcazione, seguita da uno straordinario corteo di barche di marinai a lei devoti, perpetuando così una tradizione che si tramanda da secoli: uno spettacolo unico e suggestivo.
D’Annunzio e la cucina diamantese
“Sorrido pensando a quegli invogli di fronde compresse e risecche, venuti dalla Calabria che un giorno vi stupirono ed incantarono, quando ve li offersi sopra una tovaglia distesa sull’erba, non ancora falciata ...”.
Così scriveva Gabriele D’Annunzio (nella “Leda senza cigno”), riferendosi ai “Panicilli”, dolce specialità dell’artigianato gastronomico diamantese, offerti ad una delle sue innumerevoli conquiste femminili. I “Panicilli”, preparati secondo l’antico procedimento, sono fagottini di uva passa e pezzi di scorza di cedro, avvolti dentro foglie dello stesso agrume. Il cedro - “il cibo delle sirene” - coltivato in queste zone, è ingrediente predominante nella gastronomia locale. Con esso si producono: liquori, canditi, marmellate e d’estate, per la gioia dei visitatori più golosi, granite e gelati prodotti dagli artigiani locali, veri maestri del genere. Inoltre, la tradizione gastronomica offre le buonissime “crocette”: due fichi aperti e sovrapposti, impreziositi da pezzetti di cedro e noci. E, ancora, numerose specialità a base di pesce, tra cui i cosiddetti “cugnitti”: vasi di terracotta smaltata dove le alici, messe in salamoia e successivamente pulite e aperte, vengono sistemate e cosparse di sale e peperoncino.