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Umbria: a piedi o in bici, nuovi percorsi per scoprirne i tesori

Bettona, Cannara, Collazzone e Torgiano, sintesi delle straordinarie bellezze del “Cuore d’Italia”

Umbria: ecco le perle tra le valli del Tevere e del Chiascio

Bettona, Cannara, Collazzone e Torgiano, sintesi delle straordinarie bellezze del “Cuore d’Italia”

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L’Umbria, terra verde attraversata da fiumi e “tempestata” di dolci colline coperte da uliveti e vigneti, è terra di bellissimi borghi medievali ricchi di cultura e tradizioni, oltre che di specialità enogastronomiche uniche.

Ora sarà possibile visitare queste bellezze accompagnati da esperti paesaggistici, culturali, enogastronomici e folcloristici dei territori di Bettona, Cannara, Collazzone e Torgiano.

Nel centro dell’Umbria, tra la Valle del fiume Tevere e quella del fiume Chiascio, con il progetto “I Borghi delle due valli - Crocevia di esperienze” che coinvolge i territori di Torgiano, insieme a Bettona, Cannara e Collazzone, si è dato vita ad una nuova rete sentieristica, percorribile a piedi o in bicicletta, che impiegando uno o più giorni, porta alla scoperta delle eccellenze culturali, paesaggistiche, enogastronomiche ed artistiche, che questo “crocevia d’Umbria” offre.

Turismo lento - Una proposta di turismo lento fatta di una ricca rete di percorsi ciclopedonali ad anello, per ogni borgo coinvolto, con passeggiate rivolte a target diversi di pubblico - bikers, esperti camminatori, famiglie con bambini, ecc… – dove all’attività outdoor, di scoperta del territorio a livello paesaggistico, è stata associata la scoperta delle emergenze culturali del territorio, le possibili esperienze enogastronomiche ed artistiche, ma anche prodotti tematici come ad esempio i luoghi della fede, gli eventi folcloristici e culturali, proposti durante l’anno, nei quattro comuni; ai quali si somma la possibilità di un’esperienza en plein air, su più giorni, grazie ad un “Grande anello dei Borghi delle Due Valli”, percorribile a piedi o in bicicletta, che lungo un percorso di circa 80 km, attraversando colline di uliveti e vigneti, boschi e pianure, porta a visitare Torgiano, per fare poi tappa a Bettona, Cannara, Collazzone fino a tornare al punto di partenza a Torgiano.

Torgiano - È così che a Torgiano, antico borgo fortificato, noto per le eccellenti produzioni di vino e olio e.v.o., oltre a visitare il barocco Palazzo Graziani Baglioni, la Torre Baglioni, il Museo del Vino, quello dell’Olio, ed il Museo di Arte Ceramica Contemporanea, sarà possibile passeggiare alla scoperta del “Parco delle Sculture di Brufa”, uno dei musei a cielo aperto più interessanti nel panorama della scultura contemporanea che, con le sue oltre 30 opere, realizzate in un armonioso connubio tra natura, paesaggio urbano, paesaggio rurale e scultura contemporanea, si snoda lungo il crinale della collina di Brufa. O in alternativa, addentrarsi nel Parco Fluviale del Tevere, un suggestivo percorso che si snoda lungo il fiume Tevere fino al punto della confluenza con il Chiascio. Questa zona detta "Parco dei Mulini" o "dei due fiumi" è oggi un parco fluviale, che trae il proprio nome dalla presenza di antichi mulini per la macinazione del grano e delle olive, ancora ben visibili lungo il percorso.

Bettona - A Bettona, oltre alla visita al Palazzo del Podestà, oggi sede del Museo della Città e della Pinacoteca, piuttosto che all’Oratorio di sant’Andrea o alla Villa del Boccaglione, sarà possibile uscire dalle vetuste Mura Etrusche e godere, ad esempio, dei percorsi outdoor della “Bettona Etruscan MTB” una vera e propria oasi disseminata di sentieri tracciati, adatti al trekking, al trail, al running, alle Mountain Bike, sul colle nel quale sorgeva la “Vecchia Perugia”, dove si rifugiarono i perugini dopo la fuga dalla loro città, incendiata da Ottaviano nel 40 a.C. durante la guerra civile che lo vide opporsi a Lucio Antonio.

Cannara - Dirigendosi a Cannara, che deriva il suo nome dalla parola “canna”, poiché sorge su una zona acquitrinosa e ricca di canneti, lungo la sponda sinistra del fiume Topino, al centro della Valle Umbra, proprio di fronte ad Assisi e Spello, è possibile visitare almeno tre luoghi che ripercorrono la vita di San Francesco, a cominciare dalla chiesa di San Francesco, che tiene vivo il ricordo dell'Istituzione del Terzo Ordine, proseguendo con palazzo Majolica-Landrini, al cui interno è visitabile il Sacro Tugurio, in cui Francesco dimorava durante le sue visite a Cannara. Il terzo sito legato alla figura di San Francesco si trova a circa 3 km dal centro storico, sulla strada per Bevagna ed è raggiungibile sia a piedi che in bicicletta grazie ai percorsi tracciati. Si tratta della famosa Edicola di Piandarca costruita nel 1926, in occasione del VII centenario della morte di San Francesco, per ricordare il luogo della "Predica agli uccelli", che secondo la tradizione si svolse in aperta campagna, a circa 1 km dall'edicola. Trovandosi a Cannara non si può non assaggiare uno dei piatti a base di Cipolla di Cannara,  protagonista dell’ormai celebre “Festa della Cipolla di Cannara” che si tiene nel mese di settembre, durante il periodo della raccolta.

Collazzone - Spostandosi infine nel territorio di Collazzone, attraversato dal fiume Tevere e dal Torrente Puglia, destano di certo interesse la Chiesa di San Lorenzo che si affaccia sulla Piazza principale, il Convento di San Lorenzo con la cripta dove, secondo la tradizione, nel 1306 si rifugiò Jacopone da Todi, grande poeta italiano ed intransigente religioso, che abbandonò tutti i suoi averi terreni per seguire "la parola di Dio", e che giunse a Collazzone in cerca di un luogo solitario dove passare l’ultimo periodo della sua vita, morendo nella notte di Natale dello stesso anno. A Collazzone un esempio di quanto ancora oggi le tradizioni siano radicate e molto sentite, è la storica “Fiaccolata di Canalicchio” che si tiene ogni anno la sera del 1° Maggio, un rito propiziatorio di origine pagana che da secoli va in scena per le vie del borgo senza mai perdere il suo fascino e che ha inizio con il rituale della preparazione delle Fiaccole, con il taglio, la sbucciatura ed essiccatura dei tronchi di pino, in vista della fiaccolata che si apre con un grande falò all’esterno del castello, che serve per l’accensione collettiva  delle fiaccole che in processione verso la chiesa di S. Fortunato danno vita ad una vera e propria “via di fuoco” nella notte.

Per maggiori informazioni: www.iborghidelleduevalli.it

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