Tra misteri e delizie, come godere il Carso triestino
Dall'inquietante Timavo alle osmizze, dal sentiero Rilke alla Grotta Gigante, ecco una meraviglia del Nordest
Ottobre e novembre: gli incredibili colori dell'autunno tingono il Carso, l'altopiano che delinea a est i confini del Friuli Venezia Giulia, da Gorizia a Trieste, e si tuffa con ripide scogliere nell'Adriatico.
La pietra è bianca e aspra: l'acqua non si vede, si inabissa, scorre sotterranea talvolta per decine di chilometri scavando doline e grotte e riaffiora chilometri più sotto, vicino al mare. Un vero eden per gli speleologi, di cui anche i neofiti possono un significativo e stupefacente "assaggio" vistando la
Grotta Gigant
e, la più grande cavità aperta ai turisti e visitabile del mondo.
Il misterioso Timavo
- Un itinerario alla scoperta delCarso triestino
può prendere il via proprio dalle foci del miticoTimavo
( cantato da Virgilio), che dopo essersi inabissato sull'altopiano per oltre 40 chilometri riappare aSan Giovanni di Duino
, ai piedi del monte Ermada, poco distante dal mare. Poco lontano ecco Duino con il suo magnifico castello e ilSentiero Rilke
, a picco su bianche falesie, che si snoda in un ambiente che, per la sua eccezionalità dal punto di vista botanico e faunistico, è riserva integrale: qui la macchia mediterranea si fonde con pini, alberi ed arbusti tipici della vegetazione centroeuropea, dando origine a uno scenario magnifico e a un paesaggio di rara bellezza sul Golfo di Trieste. Una passeggiata che sa di storia e di poesia e che porta il nome del grande poeta praghese, Rainer Maria Rilke, innamorato di questi luoghi e autore dei “Sonetti ad Orfeo”.La strada del Terrano
- Da Duino, puntate decisi verso l'altopiano, seguendo la “Strada del Terreno
” tracciata lungo le vigne da cui si ricava il vigoroso vino, rosso come ilsommaco
, la pianta che tinge queste alture di rosso sangue, simbolo delCarso
. Quindi si può percorrere un magnifico itinerario di una quindicina di chilometri, che prende il via daSistiana
e che si snoda lungo il confine con la Slovenia, al di fuori delle strade di maggior scorrimento, attraverso i piccoli villaggi del Carso, comeMalchiana, Precenico, San Pelagio, Sales, Sgonico, Rupinpicccolo, Rupingrande, Monrupino
.I gusti sapidi del Carso
- Piccoli centri abitati, luoghi incantati, dove sorgono numerose “osmizze
”, tradizionali osterie tipiche – alcune diventate mete imperdibili per i gourmet – che offrono i gustosissimi piatti tipici del Carso: insaccati di rara bontà, formaggi squisiti, la “jota
” gustosa minestra, goulash di varie fatture, gli immancabilicevapcici,
rotoli di carni varie, piccanti, da fare alla griglia. Oppure ilkaiserflesck
, la “carne dell'Imperatore
” ovvero deliziose fette di maiale affumicato con il contorno deichiffeletti
di patate e naturalmente pesce per tutti i gusti, essendo il mare distante pochi chilometri in linea d'aria. Il tutto innaffiato dall'immancabileTerrano
rosso sapidissimo con un caratteristico sapore di lampone e violetta. I filari di quest'uva – oggi oggetto di una contesa tra Italia e Slovenia -segnano il paesaggio diAurisina, Sgonico e Monrupino,
mentre le foglie argentee degli ulivi - da cui si trae il pregiato olio extravergineTergeste Dop
– punteggiano l'altopiano soprattutto nella zona diDolina
e attorno all'incantevoleVal Rosandra.
La grotta dei record
- Ancora qualche chilometro e si arriva aBorgo Grotta Gigante
, dove non si po' perdere la visita alla Grotta Gigante, scoperta nel1840
e aperta al pubblico ed attrezzata fin dal1908
. Alta oltre100 metri, lunga 280 e larga 65
, la grotta potrebbe contenere al suo interno addirittura la basilica di San Pietro. Le sue imponenti stalagmiti (la più alta raggiunge i 12 metri) e le concrezioni dalle forme bizzarre ne fanno un regno incantato, facile da percorrere con un agevole percorso attrezzato e illuminato.Per maggiori informazioni : www.turismofvg.it
Informazioni meterologiche in tempo reale: www.meteo.it
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