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Friuli Venezia Giulia: gli orologi della Valle del Tempo

Una vocazione che risale al ‘600 e che ha reso celebre Pesariis, suggestivo borgo carnico in Friuli Venezia Giulia.

Val Pesarina in Friuli, le Dolomiti ad alta tecnologia

La chiamano Valle del Tempo  perché fin dal Seicento vi venivano prodotti orologi e questa vocazione è oggi scenograficamente interpreta da uno straordinario percorso di monumentali macchine per misurare il tempo, che si snoda a Pesariis, il suo borgo più affascinante.
 

La Val Pesarina, in Friuli Venezia Giulia, è un piccolo mondo a sé, con antichi paesi dalle inconfondibili architetture in pietra alte e strette,  sovrastati dalle pareti rocciose delle Dolomiti Pesarine, che al tramonto si infuocano di un magico color rosso. È racchiusa fra le friulane montagne della Carnia, in provincia di Udine.

Un pirata orologiaio - Vuole la leggenda che a dare inizio all’arte dell’orologeria stato nel ‘700 un pirata genovese di nome Solari, che -inseguito- si rifugiò fra questi boschi e rese partecipe la gente del posto della sua capacità di costruire marchingegni per misurare il tempo, che aveva appreso a Chiavari dove da tempo si costruivano orologi da torre. Altri raccontano invece che tutto nacque grazie ad artigiani pesarini che avevano appreso l’arte dell’orologeria nella Foresta Nera. Comunque sia andata, di certo è il fatto che già nel Seicento in parecchie case di Pesariis si produceva un particolare tipo di orologio a pendolo e che la vocazione orologiaia della valle si sviluppò a livello industriale dal  1725, anno di fondazione della Fabbrica di Orologi Fratelli Solari, oggi specializzata nella produzione di orologi digitali e teleindicatori. 

Il Museo dell’orologio - Questa storia lunga oltre tre secoli  è raccontata nel  Museo dell'orologeria di Pesariis ( attualmente chiuso per le normative legate al Covid), dove sono esposti  antichissimi  congegni per misurare il tempo, fra cui i primi  orologi a pendolo e a quelli da campanile, di cui è illustrata l’evoluzione dal’700 al 1950: in tutto, oltre un centinaio di orologi di varie epoche e provenienze. 

Un incantevole borgo - Oggi Pesariis è un piccolo e incantevole borgo, con le case dai portali in pietra su cui è impressa la data di costruzione, i portoni di legno intagliato, semplici affreschi e meridiane sulle facciate. Piccoli palazzi, più che case di montagna, come ci si aspetterebbe da un borgo così sperduto: tutto merito degli orologi, che vi venivano prodotti fin dal Seicento e che dettero agiatezza al paese. Il palazzo più imponente è la seicentesca Casa  della Pesa,  con la corte delimitata su tre lati da grandi arcate profilate di pietra, residenza dei gismani, i funzionari veneti sovrintendenti alla dogana, che dovevano controllare la “pesa” delle merci che transitavano fra la Repubblica Veneta e l’Impero Asburgico. Molto bella anche la cosidetta Casa dell’orologio  sulla cui facciata spicca un quadrante in pietra col ciclo di minuti, ore , giorni e mesi.

Orolgeria monumentale - Pesariis cela un piccolo, grande, tesoro, che vale di per sé il viaggio: fra le sue antiche case, negli angoli più suggestivi del paese, si snoda lo straordinario percorso dell’Orologeria monumentale scandito dalla presenza di sorprendenti strumenti di misurazione del tempo, studiati e progettati per rappresentare in varie forme artistiche il trascorrere e la misurazione del tempo. Seguendolo, si scoprono via via l’ Orologio di Leonardo, la Meridiana orizzontale analemmatica nella piazza della Canonica e l’Orologio a carrillon con le campane che intonano brani musicali davanti alla chiesa, l’ Orologio dei pianeti  sulla parete dello Stavolo Bertala e l’ Orologio planisfero e notturnale prossimo al locale camposanto. E ancora, passo dopo passo, l’Orologio gigante con calendario perpetuo, l’Orologio a scacchiera, quello a palette giganti e quelli regolati dal fluire dell’acqua. Opere di meccanica precisissima e di ingegnosa creatività, sono un insolito e curiosissimo museo en plein air, che si può scoprire anche scaricando l’App gratuita Tic-Toc Pesariis.  

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