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Castellaro Lagusello e il suo lago a forma di cuore

A poca distanza da Mantova scopriamo il “borgo degli innamorati”, immerso in una dimensione bucolica e romantica

Castellaro Lagusello, in provincia di Mantova, può a buon diritto fregiarsi del titolo di "borgo degli innamorati" grazie a un elemento quasi unico al mondo: il suo laghetto a forma di cuore.

A soli quindici minuti dall'autostrada Milano-Venezia, ci proietta in un'altra dimensione: romantica, quieta e bucolica, come per dire: "Lasciate ogni preoccupazione, o voi che entrate… "

Se la dimensione romantica è assicurata dal pittoresco specchio d'acqua che caratterizza questo piccolo centro, il lato “quieto e bucolico” è dovuto al fatto che questo villaggio fortificato è stato dimenticato per anni (dobbiamo perciò dire “grazie” alla forza dell'oblio), e quindi sfuggito per miracolo alla peste dei geometri. In questo modo si sono salvate le antiche mura guelfe, la pavimentazione in pietre di fiume e i sassi a vista delle case. La visione dei famosi canneti (qui vicino, c'è un posto che contende a Pietole i natali di Virgilio) cancella la monotonia del paesaggio padano.

Si entra nel piccolo borgo dal lato nord attraverso un'ampia porta, dotata fino al Settecento di un ponte levatoio, sovrastata dalla torre dell'orologio, alta e di forma quadrata. Inoltrandosi fra le case rustiche si incontra subito la chiesa barocca di San Nicola in cui, pochi lo sanno, è custodita una “Madonna in legno” del Quattrocento.
Attraverso i vicoletti laterali di questa “perla” de I Borghi più belli d'Italia, in un silenzio quasi irreale, si giunge alla piazzetta su cui si affaccia l'ottocentesca Villa Arrighi, dalle cui mura di cinta, a merli guelfi e bifore, si gode la migliore vista sul lago a forma di cuore. La villa è la trasformazione del preesistente castello feudale e incorpora la chiesetta gentilizia di San Giuseppe, risalente al 1737. Oggi la Villa è proprietà privata dei conti Tacoli e visitabile solo su richiesta. Dalla Villa, scendendo una breve scalinata, si accede allo specchio d'acqua a forma di cuore, ornato di canne palustri e circondato da rigogliosa natura. Le barche di legno, ormeggiate vicino alla riva, aggiungono incanto all'idillio di questo luogo.
Molto suggestivo è anche il panorama del borgo visto da sud, che abbraccia la cinta muraria risalente all'XI secolo.

Una curiosità: l'origine del nome Castellaro di questo borgo nasce nell'XI secolo come semplice “castelliere” (cinta muraria ancora senza case all'interno), un temporaneo rifugio affacciato su un “lagusello”, ovvero un piccolo lago.

Altra peculiarità di Castellaro Lagusello, frazione del comune di Monzambano, è quella di essere zona di vini Doc: il Tocai (bianco) e il Merlot (chiaretto e rosso); vini che si accompagnano splendidamente ai piatti della cucina locale, di chiara impronta mantovana. Da non dimenticare, poi, il salame artigianale, noto per la particolare concia con una purea di aglio e spezie, e i capunsei, una specie di gnocchetti il cui impasto di pangrattato, grana e brodo bollente un tempo veniva inserito nel cappone, da cui il nome.

In collaborazione con I Borghi più belli d'Italia