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Alto Adige: sei tappe per un autunno veramente speciale

Ghiottonerie come il formaggio grigio e i canederli. Una totale immersione nel benessere naturale

Le tappe perfette per un inizio di autunno in Alto Adige

Quando l’aria si fa più frizzante e le giornate meno calde, ci possiamo regalare lunghe passeggiate ed esperienze a contatto con la natura, alla scoperta di località nascoste, prodotti tipici del territorio e curiosità che raccontano bene l’Alto Adige e le sue mille sfumature.

Dalla Valle di Selva dei Molini fino ad arrivare al paese di Barbiano, da Villabassa fino alla Val Senales, alcune proposte di luoghi altoatesini dove trascorrere le prime giornate autunnali e conoscere da vicino ciascuna delle loro tipicità.

La Valle di Selva dei Molini e il formaggio grigio - Mulini senza tempo e antichi masi sono testimonianza di una cultura contadina che nella Valle di Selva dei Molini è ancora fortemente sentita e rispettata. Il cuore della Valle Aurina, si caratterizza per la presenza di numerosi ruscelli, specchi d’acqua e ricca vegetazione ma non solo. È da queste parti che si può degustare uno tra i prodotti gastronomici più unici e ricercati di tutto l’Alto Adige: il formaggio grigio o Graukäse. Vera chicca della Valle di Selva dei Molini e di tutta la Valle Aurina, è una prelibatezza gastronomica che si produce come una volta: esclusivamente a mano. Come gustarlo? Nei canederli, sopra la pasta o più semplicemente con cipolle, un filo d’olio e aceto con una fetta di pane. Talmente raro da essere a rischio estinzione e presidio Slow Food -oggi è prodotto da poco più di 30 contadini e pastori-, talmente prelibato da essere protagonista della cucina tristellata dello chef Norbert Niederkoflere. Nel suo piccolo laboratorio a Selva dei Molini, il casaro Ernst Steiner è tra i pochi rimasti a produrre ancora il formaggio grigio. A lui sono dedicate anche le Giornate del Formaggio Grigio, che quest’anno si tengono dal 18 al 26 settembre, nove giorni per gustare presso le locande aderenti all’iniziativa, vari piatti dove è protagonista indiscusso. Oltre i sapori e le tradizioni, anche il paesaggio naturalistico dell’intera Valle Aurina merita di essere ammirato. Un consiglio? L’Alta Via Neves, un percorso per escursionisti esperti che non temono le altezze. L’itinerario, lungo circa 17,4km, collega il rifugio Ponte di Ghiaccio (2.545 m) con il rifugio Giovanni Porro (2.419 m) e passa sopra il lago di Neves, tra le bellezze di questo angolo di paradiso.

Villabassa e il benessere autunnale - Nella zona delle Tre Cime Dolomiti è custodito un piccolo gioiello del benessere alpino, Villabassa, primo paese del Kneipp d'Italia, con il Parco Cure sia per grandi che per piccini, ideale per trascorrere gli ultimi giorni della stagione estiva e godersi l’aria settembrina che si fa man mano più fresca.  La forza di questo luogo è non solo l’effetto benefico derivante dalla pratica del Kneipp, ma anche la fama di Emma Hellenstainer, albergatrice e cuoca a cui si deve l’avvio del turismo da queste parti; al benessere è invece interamente connesso ciò che è oggi Villabassa. E anche l’inizio dell’autunno coincide da queste parti con un ritrovato equilibrio tra mente e corpo. Autunno³ montagna: Acqua piacevole e rilassante è ad esempio un appuntamento che, ogni venerdì,  fino al 29 ottobre, propone un incontro di mezz’ora con un’esperta di Kneipp per conoscere da vicino la forza dei bagni alternati a impacchi benefici. Tutti trattamenti che, una volta appresi, posso essere replicati anche a casa. L’appuntamento è parte del più ampio programma Spettacolo Autunno che, dal 9 settembre al 1° novembre, regala la possibilità di vivere e ammirare i colori della stagione nella zona delle 3 Cime Dolomiti.

Lungiarü e i suoi mulini ad acqua - Tra le cinque vallate ladine della Val Badia, Lungiarü è situato all’ingresso del Parco Naturale Puez-Odle ed è conosciuto anche come Villaggio degli Alpinisti. Custode di antiche tradizioni, è rimasto fedele alle usanze tipiche ladine e ancora oggi è questa la lingua più utilizzata dai suoi abitanti. Chicca del luogo, non solo le sue tradizioni, ma la Val di Murins/Valle dei Mulini. La gente da queste parti ha sempre dovuto prestare particolare attenzione all’acqua e non è un caso se sono numerosi i mulini realizzati nel tempo. Oggi non ne restano moltissimi ma i meglio conservati sono situati sul rio Seres a sud del paese: questi sono stati nel tempo restaurati per poter raccontare a passanti e curiosi la storia di Lungiarü. Partendo dal centro del Villaggio degli Alpinisti, si può intraprendere un sentiero che porta alla Malga Pares (1.602m), attraversa un fitto bosco e raggiunge i prati di Munt d’Adagn, luogo caratterizzato da antiche capanne, dove ancora oggi mucche e pecore pascolano felici. Sulla via del ritorno, fa tappa alla già nota Val di Murins/Valle dei Mulini.

Barbiano dalla torre pendente e le sue prugne - Del paese di Barbiano, nella Valle Isarco, si ricorda dapprima la torre pendente, che qualcuno sostiene essere ancora più storta di quella di Pisa, ma poi si apprezza l’aria pura alpina e le sue antiche ricchezze, come le Tre Chiesette gotiche (Santa Gertrude, di San Nicola e di Santa Maddalena) costruite tra il XII e il XV secolo o la Strada Imperiale, un tempo luogo di passaggio di imperatori, cavalieri, papi, nobili e artisti. Ricchezza di questo luogo è anche però un frutto che fin dal Medioevo ha influenzato la produzione dei masi locali. Le prugne di Barbiano sono ricche di vitamine e minerali e per questo sono considerate un superfood, da gustare tutto l’anno sotto forma di marmellate, o come ingrediente di preparazioni dolci.  Non solo gastronomia, Barbiano è anche tanta natura e tra le sue bellezze paesaggistiche rientrano certamente le cascate di Barbiano. Per ammirarle da vicino si può ad esempio percorrere l’itinerario circolare che parte dal centro della località e che si collega prima alla cascata inferiore e poi a quella superiore. Durante il sentiero si possono raggiungere anche le celebri Tre Chiesette.

La Val Senales e la transumanza - Fino ai “piedi” delle Alpi dell’Ötztal si estende selvaggia Val Senales che, dai meleti della Val Venosta arriva fino ai ghiacciai e le vette del Gruppo di Tessa dove, sul Giogo di Tisa, fu rinvenuto Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. Luogo tranquillo e dal fascino senza tempo, è profondamente rispettoso delle tradizioni contadine: non a caso, qui la transumanza delle pecore è fortemente radicata nel territorio e, da ormai più di 600 anni, profondamente amata dalla sua gente. Unica transumanza transfrontaliera e transglaciale, tanto da essere stata riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.  Non solo protagoniste dell’antichissima transumanza, le pecore della Val Senales sono anche Presidio Slow Food. Le loro tracce risalgono addirittura al 1.200 a.C. e vantano un’alimentazione basata esclusivamente su erbe dei pascoli, foraggi e cereali locali. Dalla loro lana si ricavano anche alcuni prodotti pregiati come ad esempio le pantofole ipotsch, naturali ed ecologiche ad impatto zero, espressione dell’artigianato locale e del legame della Val Senales con le antiche usanze del territorio.  

Per maggiori informazioni: www.suedtirol.info/it

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