IMMORTALITA' DIGITALE

Eterni.me, la vita continuerà sul web Ecco il social network per i defunti

Il portale consentirà la creazione di profili che dureranno in eterno Nel frattempo, al progetto hanno già aderito migliaia di persone

11 Mar 2014 - 14:29
 © -afp

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Una volta ci si affidava a lapidi, foto e santini. Oppure alla cremazione, per poi decidere di tenere in casa l'urna del proprio caro defunto. I contatti con i morti si fermavano lì, a materiale quasi sempre destinato ad ingiallire nel tempo. La Rete però si sa, offre sterminate possibilità. Anche in questo campo. Con il sito Eterni.me si apre un nuova generazione di ricordi e non solo.

Il portale ha origini romene e canadesi, come i fondatori Marius Ursache e Nicolas Lee, una base a Boston, ma si prefissa di unire le persone di tutto il mondo. Specialmente quelle che non ci sono più. L'ultima frontiera del social ha un obiettivo chiaro: permettere alle persone ancora in vita di comunicare con i parenti o gli amici morti, tramite un'esperienza digitale che possa avvicinarsi il più possibile ad un normale contatto sul web. Ecco perchè il sito ufficiale del progetto recita "simply become immortal".

Il funzionamento operativo e tecnologico studiato dal terzo associato a Eterni.me, Rida Benjelloun, sarà facilmente attuabile su persone native digitali. Iscrivendosi sul sito, ci si assicurerà un avatar in grado di rispecchiare personalità, gusti e opinioni dell'individuo in questione. Lo scopo non è quello di creare "repliche" in stile "Second Life", ma di dare, anzi allungare, la vita dei profili social utilizzati in vita, per farli interagire con quelli delle persone ancora in vita. Praticamente, un'estensione in bit della propria personalità, pronta a interagire con chi lo vorrà. "Una chat Skype dal passato", la definiscono i fondatori. I dati proverranno dalle utenze personali di Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Foursquare, Google e dalle caselle di posta elettronica, mescolati da algoritmi che realizzeranno un profilo aderente alla realtà. Pronto a rispondere, chiedere e compiere ragionamenti indipendenti.

Negli Usa, riporta Metro.co.uk, il servizio è stato paragonato a quello utilizzato nell'episodio "Torno subito" della serie tv Black Mirror. In realtà si tratta di una concezione totalmente innovativa, lontana da quelle già viste in film e telefilm. "C'è un sacco di lavoro da fare per creare un avatar e il lavoro deve essere fatto dalla persona da viva", precisano i tre ideatori. Insomma, il proprio al di là lo si costruisce in vita. Chi pensa ad un progetto ai limiti del ridicolo, è smentito dai numeri. La piattaforma partirà nel 2016, ma nel frattempo 18mila persone vi hanno già aderito. "La cosa più emozionante è aver ricevuto messaggi da persone che sono malati terminali e vorrebbe utilizzare il nostro prodotto, non appena disponibile", commentano Ursache, Lee e Benjelloun. I tre sono fiduciosi sulla riuscita del progetto perchè, come evidenziano, "nessuno vuole essere dimenticato".

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