Il valore della sicurezza informatica
Diecimila computer in tilt posso mettere in ginocchio lattività di un intero ente pubblico. Sta accadendo in questi giorni al comune di Milano, che ancora non si è ripreso dal virus informatico che lo ha colpito pochi giorni fa: server bloccati, email interrotte, servizi fermi. Con annessi disagi per i cittadini: certificati rimandati, blocco delle carte didentità e altri documenti anagrafici. Cè un altro dato interessante: la posta indesiderata, detta spam è in aumento: si stima che sia l'80% delle mail.
Si scopre dunque che la mancanza di sicurezza informatica tocca tutti, non solo i grandi sistemi internazionali o il mondo delle imprese, ma anche enti pubblici locali e singoli cittadini. A Milano, dall8 al 10 febbraio, se ne discuterà a Fiermilanocity. Oltre a esposizioni, anche convegni e tavole rotonde con esperti internazionali. "Luso dei computer si è diffuso, la rete si è espansa, è aumentato il numero degli utenti e la velocità di connessione spiega Luigi Tagliapietra, presidente di Clusit, Associazione Italia per la Sicurezza Informatica . E soprattutto è stato ormai definito un diritto dei cittadini luso della tecnologia, specie nel dialogo con la pubblica amministrazione. In questo contesto la sicurezza diviene elemento primario, perché dà valore alla tecnologia esistente. Gli scenari che si ipotizzano sono vari: da un probabile attacco terroristico agli assalti di hacker. LItalia è pronta a fronteggiarli? Per quel che riguarda le cosiddette grandi infrastrutture critiche- continua Tagliapietra - , come il ministero della Difesa o dellInterno, assolutamente si. Ma la questione è più sottile: si concentra la sicurezza sui grandi sistemi ma in realtà sono le crisi dei piccoli sistemi, vedi ad esempio quanto accaduto al comune di Milano, che poi incidono sulla vita di tutti i giorni. Virus e worms sono in crescita come in passato. I pirati sono sempre più aggressivi e veloci nel pubblicare programmi che sfruttano le ultime vulnerabilità. Ad esempio, un fenomeno consolidato sono gli spyware, i programmi che si insidiano nelle reti aziendali per monitorare l'utilizzo del pc e fornire informazioni a società che ne fanno uso commerciale.
Qui laltro problema. Se un tempo gli hacker spiega il presidente del Clusit - come dire, mi si passi il termine, avevano una sorta di eleganza, intervenivano con motivazioni di ordine intellettuale, quasi goliardici, oggi si sono fatti aggressivi. Gli interventi sono mirati a guadagni economici, e quindi sono dannosi, mirati a devastare i sistemi. LItalia in tema di sicurezza è al pari del resto del mondo? Il Paese sconta un divario in termini culturali commenta Tagliapietra più che tecnologici. E come per luso delle cinture nelle auto: in tutta Europa era unadesione spontanea, in Italia ci è voluta una legge. Uscendo però dal concetto di tecnologia tradizionale, lItalia è un passo avanti nei sistemi di comunicazione digitale mobile, i cellulari in una parola, che non sono più solo telefoni senza fili ma veri e propri pc portatili. Stando ai dati, secondo IDC in Italia il mercato della sicurezza informatica hardware, software e servizi, è cresciuto nel 2004 del 19% e nel 2005 crescerà del 24%. In estrema sintesi la spesa in sicurezza informatica è in aumento in un ambito, quello della spesa informatica generale, che è stagnante. La spesa informatica oggi è equamente divisa fra un 50% di servizi e 50% di prodotti che sono antivirus, firewall, personal firewall.