Mentre all'aeroporto JFK di New York un viaggiatore spende quasi 282 euro per coprire le esigenze di una sola giornata, a Delhi, presso l'aeroporto internazionale Indira Gandhi, ne bastano appena 22, un divario di tredici volte
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Quanto può costare rimanere bloccati una notte in aeroporto? Dipende dalla parte del mondo in cui ci si trova. Secondo un nuovo studio di AirAdvisor, leader mondiale nei servizi di compensazione per voli e bagagli, mentre all'aeroporto JFK di New York un viaggiatore spende quasi 282 euro per coprire le esigenze di una sola giornata, a Delhi, presso l'aeroporto internazionale Indira Gandhi, ne bastano appena 22, un divario di tredici volte.
La ricerca ha confrontato il costo di sei beni e servizi essenziali di cui un viaggiatore bloccato una notte in aeroporto ha più probabilità di avere bisogno: un pasto in un fast food (burger, patatine e bevanda), un caffè, una bottiglia d'acqua, il trasporto pubblico verso il centro città, una notte in un hotel a tre stelle nelle vicinanze e uno spazzolino da denti. I risultati mostrano differenze sorprendenti.
Gli aeroporti sono stati selezionati dal Top 50 dell'Airports Council International (ACI) in base al traffico passeggeri, con un massimo di due per Paese. Il campione finale è stato poi raffinato utilizzando i dati di connettività OAG Megahubs, per garantire una copertura globale equilibrata su tutti i continenti.
"Stimiamo che nel 2024 fino a 29 milioni di passeggeri in tutto il mondo abbiano dovuto trascorrere almeno una notte bloccati in aeroporto o nei dintorni, pagando hotel, pasti e altri beni essenziali - dice Anton Radchenko, CEO di AirAdvisor -. In alcuni scali, il costo di base è inferiore a quello di un biglietto del cinema; in altri, invece, può avvicinarsi al prezzo di un weekend fuori porta".
Di seguito la lista dei dieci aeroporti più costosi e dei dieci più economici in cui restare bloccati.
I dieci più costosi:
1. New York (JFK), Stati Uniti — €281,75
2. Los Angeles (LAX), Stati Uniti — €223,65
3. Zurigo (ZRH), Svizzera — €168,60
4. Sydney (SYD), Australia — €167,10
5. Madrid (MAD), Spagna — €167,05
6. Parigi Charles de Gaulle (CDG), Francia — €163,30
7. Oslo (OSL), Norvegia — €135,35
8. Londra Heathrow (LHR), Regno Unito — €134,80
9. Dubai (DXB), Emirati Arabi Uniti — €114,60
10. Hong Kong (HKG), Cina — €113,00
I dieci più economici:
1. Delhi (DEL), India — €21,65
2. Bangkok (BKK), Tailandia — €39,40
3. Pechino Daxing (PKX), Cina — €41,38
4. Bogotá (BOG), Colombia — €51,25
5. Doha (DOH), Qatar — €60,55
6. Il Cairo (CAI), Egitto — €61,90
7. Shanghai Pudong (PVG), Cina — €66,50
8. Seul Incheon (ICN), Corea del Sud — €77,15
9. San Paolo (GRU), Brasile — €77,35
10. Istanbul (IST), Turchia — €77,8
In generale, lo studio rivela che gli aeroporti statunitensi dominano la fascia alta. Il JFK e il LAX risultano i luoghi più costosi al mondo in cui restare bloccati, complice il prezzo elevato di hotel e ristorazione. Persino una bottiglia d'acqua può arrivare a costare 5 euro. L'India, invece, è l'eccezione più sorprendente in termini di convenienza. Delhi è l'hub più economico del pianeta: un viaggiatore bloccato può trovare un hotel a tre stelle per appena 16 euro e un pasto fast food per 2 euro. Dal canto suo, l'Europa si conferma costosa e uniforme. Zurigo, Oslo, Parigi, Londra e Madrid figurano tutte nella top ten degli aeroporti più cari al mondo. L'Asia resta, in generale, più accessibile. Shanghai, Pechino, Seul e Bangkok offrono hotel sotto i 60 euro e pasti tra 5 e 8 euro, rendendo l'attesa molto più leggera. Infine, nonostante i prezzi tra i più alti al mondo per cibo e bevande (25 euro per un pasto veloce, 6 euro per l’acqua), l'aeroporto di Istanbul resta tra i più economici grazie a tariffe alberghiere medie di appena 30 euro.
I costi negli aeroporti sono quasi sempre più alti rispetto a quelli delle città, ma le ragioni vanno ben oltre i semplici ricarichi commerciali. "Gli aeroporti operano in un ambiente particolare, in cui sia le aziende sia i passeggeri hanno una libertà limitata - spiega Radchenko -. Una volta superati i controlli di sicurezza, si diventa clienti 'catturati', e la mancanza di concorrenza fa inevitabilmente salire i prezzi". All'interno dei terminal, ristoranti e negozi pagano affitti premium, tasse di concessione e costi di personale elevati, tutti elementi che vengono trasferiti direttamente ai viaggiatori. Inoltre, l'economia locale amplifica le differenze: in Svizzera, Norvegia o negli Stati Uniti, anche un hotel di fascia media nei pressi dell'aeroporto può superare i 130 euro a notte, mentre in India o in Egitto le camere equivalenti costano tra 20 e 30 euro. Nel complesso, questi fattori spiegano perché il costo di una notte trascorsa involontariamente vicino a un aeroporto può variare così drasticamente, da un piccolo inconveniente a Delhi a un vero colpo finanziario a New York o Zurigo.
Radchenko ricorda che la preparazione e l’attenzione possono fare la differenza quando si verificano disagi. "Portare con sé gli oggetti essenziali, snack, una bottiglia d'acqua riutilizzabile e prodotti per l'igiene di base, può evitare di pagare i prezzi gonfiati degli aeroporti", afferma. Altrettanto importante è conoscere i propri diritti. In Europa, le compagnie aeree sono obbligate dal Regolamento UE 261/2004 a fornire pasti, bevande e alloggio quando è necessario pernottare, e i passeggeri possono ricevere compensazioni tra 250 e 600 euro.
Negli Stati Uniti, la normativa è più flessibile, ma molte compagnie offrono volontariamente hotel e pasti quando il ritardo è imputabile a loro. A livello internazionale, la Convenzione di Montreal garantisce il rimborso delle spese documentate. Radchenko aggiunge: "Ovunque tu sia, conserva le ricevute, informati sui tuoi diritti e non esitare a chiedere ciò che ti spetta. Un pizzico di preparazione e consapevolezza può trasformare una notte stressante in un'esperienza molto più gestibile".