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Luca Galli: “Siate coraggiosi e creativi, fiduciosi delle vostre capacità”

Il country manager Italia di Goboony spiega a Tgcomlab che le qualità più importanti per un manager sono l'apofenia, cioè la capacità di vedere connessioni tra i dati, ma anche l'empatia e la gentilezza

In the boonies” è un'espressione che si usa in Nuova Zelanda per dire “essere nel mezzo del nulla, essere libero”. A questo concetto si sono ispirati gli inventori di Goboony, una piattaforma digitale di condivisione che nasce con l’obiettivo di facilitare l’interazione tra i proprietari di camper e altri utenti, così da permettere lo scambio del veicolo per un viaggio o una vacanza. Utilizzata da oltre 90mila utenti, la piattaforma promuove i principi di ​condivisione, solidarietà e rispetto dell’ambiente​. Vanta inoltre al suo interno un importante contributo del nostro Paese: Luca Galli, 28 anni, ricopre con entusiasmo l’incarico di country manager Italia

Come è arrivato a ricoprire l'incarico attuale? 

Il mio percorso nasce come account manager presso una multinazionale assicurativa subito dopo aver conseguito il master’s degree in International Management all'Università Cattolica del Sacro Cuore. Dopo circa sei mesi ho avuto l'opportunità di trasferirmi in Olanda dove sono stato selezionato, sempre nella stessa compagnia, per un programma di management trainee della durata di un anno. Prima della fine dell’anno di tirocinio ho ricevuto l’incarico come product owner di una start up interna finanziata da un programma aziendale specifico. Dopo un altro anno nel ruolo di innovation manager ho deciso che, lavorativamente parlando, volevo provare una nuova esperienza completamente diversa in un settore più eccitante e in un ruolo con più responsabilità. L’opportunità che mi si è presentata è stata quella dell’incarico di country manager Italia a Goboony. Trattandosi della piattaforma di camper sharing più grande e innovativa d’Europa, lavoro in un ambiente competitivo e pieno di sfide: è davvero stimolante e divertente. 

 

Qual è l'elemento di forza della sua azienda?

Ci sono molti elementi di forza che ci differenziano dai nostri competitor ma anche molte best practices condivise. Se dovessi menzionare gli elementi di forza che preferisco sono sicuramente l’attenzione al cliente, la garanzia di un supporto efficace e la chiave per guadagnarsi la fiducia delle persone e per consolidare la propria posizione nel mercato, la struttura agile all’interno della nostra azienda e del team che ci permette di adattarci e sviluppare nuove soluzioni in accordo con le richieste e i feedback dei nostri utenti. Anche il grande affiatamento del team ha svolto un ruolo fondamentale per il successo: siamo riusciti a ottenere degli incredibili risultati anche lavorando da remoto ed è andata così bene che da oggi non abbiamo più un ufficio ma ognuno lavora dalla location preferita in giro per il mondo e ci incontriamo ogni tanto per lavorare tutti insieme in campeggio!

 

Qual è la competenza più importante chiesta a un manager oggi?

Direi sicuramente l'imprenditorialità, per far fiorire un'attività bisogna gestire il business e trattarlo come se fosse il proprio con tutto quello che ne consegue: passione, impegno e dedizione. Se poi dovessi scegliere un'abilità particolare direi l’apofenia, cioè la capacità di vedere connessioni tra i dati che gli altri non vedono. Anche l’empatia e la gentilezza sono due virtù molto importanti e apprezzate su cui io punto molto, anche se oggi si sono un po’ perse.  

 

Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel suo settore?

Il mio consiglio è quello di essere coraggiosi e credere nelle proprie capacità, essere creativi e mettersi alla prova continuamente ricercando nuove sfide sempre più difficili senza accontentarsi mai. Nel nostro mercato, essendo un settore giovane e in pieno sviluppo, bisogna differenziarsi e essere sempre un passo avanti cercando di anticipare o quantomeno rispondere velocemente al cambiamento delle dinamiche nel mercato. Consiglio poi di andare all’estero, dove la capacità per fare start up è più sviluppata ed è possibile entrare in contatto con altre culture, e imparare dalle persone migliori che si incontrano sul proprio cammino. 

 

Il suo settore è stato danneggiato dalla pandemia? Quali sfide vi aspettano?

Il nostro settore, durante la pandemia da covid, ha riscosso un successo incredibile con tassi di crescita sorprendenti perché ha dato l'opportunità ai viaggiatori di intraprendere delle vacanze serene e senza rischi. Il viaggio in camper è stato percepito come il modo più sicuro di viaggiare. Si può stare da soli in mezzo alla natura, isolati e in contatto solo con la propria famiglia. Merito del successo è stata anche la nostra capacità di dare risposte pronte e concrete ai nostri utenti introducendo nuovi strumenti di tutela come le politiche di cancellazione gratuita su misura e un’informativa efficace su come viaggiare in sicurezza. La maggiore sfida per la nuova stagione sarà quella di accrescere il numero di camper presenti sulla nostra piattaforma continuando a mantenere la qualità che da sempre ci contraddistingue, facilitando al massimo le prenotazioni tra i proprietari di camper e i viaggiatori. 

 

Come si tiene aggiornato?

Mi tengo aggiornato principalmente in rete e parlando di attualità con la mia famiglia e amici. Ritengo fondamentale restare informati consultando diverse fonti e mantenere una mente aperta ed elastica per cogliere le opportunità che si presentano. 

 

Come trascorre il suo tempo libero?

Spendo il mio tempo libero viaggiando, pratico molti sport e seguo le mie passioni con divertimento e dedizione per raggiungere e superare i molti obiettivi che mi interessano nella vita.

 

Quale episodio degli ultimi anni ricorda con un sorriso?

Ricordo chiaramente il giorno del mio colloquio a Goboony. Luglio inoltrato, nonostante mi trovassi in Olanda quel giorno faceva veramente caldo. Sapendo che l’azienda era una start up e conoscendo lo stile di queste realtà, per non sbagliare, mi sono presentato casual: scarpe semi-eleganti, jeans, camicia fresca e una giacca. Appena entrato, saluto tutti con un sorriso e vedo il mio futuro capo venirmi in contro in pantaloncini e infradito: da quel momento ho capito che era quella l’azienda per cui volevo lavorare.

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