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Alessio Cantoro: "Il vino online? Sì, a patto di conoscere bene il prodotto, senza ignorare la tecnologia e il marketing"

Il Chief Marketing Officer di Callmewine racconta come funziona l'innovativo servizio di "Personal Sommelier" che mette le esigenze del cliente al centro dell'esperienza enologica online

Coniugare la comodità dell'acquisto online con una conoscenza approfondita del mondo dell'enologia? È quello che prova a fare Callmewine, piattaforma di e-commerce fondata nel 2010, specializzata nella vendita di vini che si colloca tra i leader di mercato in Italia.

Con un catalogo di 10mila etichette disponibili - che spaziano dai grandi nomi del panorama enologico mondiale ai piccoli produttori, dai distillati di brand più noti a quelli più di nicchia - propone una selezione vasta ed eterogenea che mira ad avere “vino per tutti”, riuscendo però a guidare l’utente in una scelta consapevole senza disorientarlo. Dietro il sito e i suoi contenuti c'è un team di giovani sommelier e appassionati di enogastronomia che vuole raggiungere un pubblico di appassionati a ogni livello. E i numeri dell'azienda sembrano confermare tale ambizione: i ricavi 2021 si sono attestati a 17,3 milioni di euro, con un miglioramento di quasi 5 milioni rispetto l'anno precedente. TgcomLab ha intervistato Alessio Cantoro, Chief Marketing Officer di Callmewine, per scoprire i punti di forza di tale realtà.

Come è arrivato a ricoprire l'incarico attuale?

Mi sono unito al team di Callmewine di recente, a giugno 2021 per rivestire il ruolo di Chief Marketing Officer e ho la gestione e la responsabilità di tutto il comparto marketing e business dell’azienda. Ho colto questa sfida proprio perché Callmewine stessa è in un periodo cruciale, di profonda trasformazione: da poco Italmobiliare ha rilevato la maggioranza delle quote dell'azienda e sta apportando cambiamenti, investimenti e si sta lavorando per inserire in organico nuove figure; tutto questo vuole gettare delle solide le basi che porteranno Callmewine a diventare un punto di riferimento nel mondo del vino online, in Italia e soprattutto all’estero. Prima di questa esperienza ho rivestito un ruolo analogo per circa sette anni in Immobiliare.it, portale leader in Italia per vendere e comprare casa. Negli anni ancora precedenti ho lavorato in Expedia e prima ancora in Accenture. Il mio background è tuttavia prettamente tecnico, avendo conseguito la laurea in ingegneria informatica presso La Sapienza, Roma.

 

Com'è nata la sua azienda?

Callmewine nasce da un’idea di Paolo Zanetti che l’ha fondata più di 10 anni fa. In un epoca in cui online si compravano pochissime cose, il vino era un prodotto prettamente da enoteca-negozio fisico. Fu lungimirante quindi quando iniziò a spedire e commercializzare le prima bottiglie creando così il portale per la vendita esclusivamente online


Qual è l'elemento di forza della sua azienda?

Come detto, Callmewine ha una lunga storia lunga, oltre 10 anni, nel quale ha costruito relazioni e know-how con tutti i produttori, grandi e piccoli. A oggi il catalogo di Callmewine conta quindi oltre 10mila referenze. Altro punto di forza è il nostro "Personal Sommelier": abbiamo un team di Sommelier che prova ogni singola etichetta e la approva (o la scarta) per la vendita sull’e-commerce. Questo garantisce ai nostri clienti che ogni bottiglia è di qualità e ha un prezzo coerente con il suo valore; così facendo forniamo un servizio su misura, gratis, online e alla portata di tutti. È proprio questo ciò che ci distingue e che i clienti ci riconoscono.

 

Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel suo settore?

Al singolo individuo sconsiglio vivamente una carriera nel settore a meno che non sia un tuttologo. Per essere competitivi in questo complesso ambito servono almeno tre grandi competenze che riguardano vino, tecnologia e marketing. Il vino, cioè il prodotto di cui ci occupiamo, deve essere conosciuto molto bene. Più facile a dirsi che a farsi visto che è molto più articolato di quanto si possa immaginare perché ha talmente tante sfaccettature che occuparsene da principianti è fortemente sconsigliato. Aggiungerei anche che in questo mondo spesso accade che qualità e prezzo non vanno di pari passo: ci sono moltissime bottiglie buone che costano poco e viceversa, quindi ancor più la conoscenza e l’esperienza sono un must se si vuole avviare una carriera.
Poi c'è l'aspetto tech: se la vendita è solo o prettamente online bisogna metter in conto che servirà un comparto tecnologico tutt’altro che banale. Il mondo delle vendite online si evolve rapidamente (basti guardare Amazon, Zalando e via dicendo) e se si pensa di fare un portale “oggi” e poi “non toccarlo più”, si commette un errore. Serve un effort tecnologico notevole che cambierà, giorno dopo giorno.
A livello di marketing, infine, portali come Callmewine sono di fatto dei negozi online e quindi bisogna esser bravi a valorizzare e vendere i propri prodotti. Rispetto a molti altri settori in cui l’online è partito prima, penso al travel o al real estate, forse il vino si è affacciato sul web più tardi, ma negli ultimi anni questo iniziale gap si è colmato grazie ai grandi player giunti sul mercato. Dunque se si vuole intraprendere una carriera in questo settore, bisogna essere consci che vi sono grandi operatori e che ci si confronterà con esperti di marketing e comunicazione, quindi l’asticella della competizione è parecchio alta.


Come è stato toccato il suo settore dall’emergenza covid?

È sicuramente uno dei settori che con il lockdown è cresciuto, perché nei vari mesi in cui era impossibile (o difficile) uscire di casa molte persone hanno acquistato online per rifornire le proprie case. Anche le chiusure di ristoranti, bar e locali hanno fatto sì che per un lungo periodo la cena o l’aperitivo si spostassero a casa propria e di questo i portali online ne hanno beneficiato. Altra leva di crescita del settore è stato il fattore novità, il “provare” una cosa nuova visto che nel lockdown vi erano poche alternative; molte persone che non avevano mai comprato vino online, hanno provato e hanno fatto il loro primo ordine. Oggi la maggior parte di quei clienti sono acquirenti abituali, soddisfatti di aver scoperto un nuovo modo di fare acquisti.

 

Come si tiene aggiornato?

Sarò banale ma, viaggiando molto, il mio smartphone è una estensione del mio braccio e lì dentro c’è spesso quello che mi serve: il mio social network preferito è Linkedin, che io reputo molto potente ed è per me un buon modo per avere un primo spunto; tante idee e curiosità nascono da lì, lo dico in tutta onestà, per poi proseguire con approfondimenti più concreti e strutturati. Anche lavorare in un’azienda che è 100% digital mi aiuta poiché il mio stesso lavoro è anche fonte di formazione: abbiamo contatti e relazioni con i principali player del settore pubblicitario (Google, Facebook, Criteo etc.), quindi il mio training on the job è quotidiano con loro. Ultimo, ma non ultimo, Callmewine incentiva moltissimo la formazione, quindi ho pieno accesso a corsi, webinair ed eventi di formazione.


Quanti anni ha e come trascorre il suo tempo libero?

Ho 37 anni e purtroppo ho pochissimo tempo libero. Ogni weekend viaggio per raggiungere la mia famiglia che non vive a Milano; quindi, sono diventato un guru nell’ottimizzazione di tempi morti quali autobus, aeroporti e lunghe attese in coda. Di fatto uso questi tempi morti per finire il mio lavoro, nella sua componente più operativa e che magari richiede meno concentrazione. Questo mi consente di chiudere le varie attività e di staccare del tutto quando ne ho bisogno. Da buon abruzzese, per me staccare significa natura: mi divido tra mare e montagna. Se non vedo l'Adriatico almeno una volta alla settimana, sto male, dunque la corsetta serale sul lungomare non me la toglie nessuno!


Ci racconta un aneddoto che le sta particolarmente a cuore? 

Quando mi fanno una domanda così penso sempre alle persone che ho gestito e che gestisco, loro sono il vero veicolo di successo ma anche di difficoltà e miei insuccessi. Formare, gestire, coordinare un gruppo di lavoro è la cosa più difficile che un manager debba fare e, siccome nessuno all’inizio è preparato a questo, deve impararlo sul campo e in fretta anche. Anche se sono passati anni, ho sempre vivo il ricordo di un paio di ragazzi assunti e arrivati in azienda da neolaureati, quindi carichi di volontà ma a secco di pratica. Li ho seduti uno alla mia destra e uno alla mia sinistra, ho trasmesso loro tutto il mio entusiasmo, il mio metodo; la loro voglia di fare e di apprendere mi gasava e di fatto ho copiato quello che sapevo e l’ho incollato nelle loro menti! Oggi entrambi rivestono ruoli di prestigio in grandi aziende, e quando ci sentiamo non mancano mai di trasmettermi il loro “grazie”. Sono per me il più grande successo raggiunto nella mia carriera


Quali sono i progetti futuri dell'azienda?

Abbiamo tantissimi progetti in cantiere, prima raccontavo di come Italmobiliare stia costruendo delle solide basi e questo si traduce in decine e decine di progetti interni. Più in generale però mi sento di dire che negli anni a venire consolideremo sempre più il concetto di "Personal Sommelier" e lo renderemo sempre più performante e accessibile a tutti gli utenti: vogliamo che per ogni Italiano Callmewine sia il posto dove trovare la giusta etichetta al giusto prezzo, poiché esperti Sommelier l’hanno già provata e approvata per loro.

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