All'Università Cattolica del Sacro Cuore

"Longevity and Healthy Aging", a Roma il convegno sull'invecchiamento in salute

Il 4 ottobre si è tenuto uno spazio di approfondimento con i maggiori esperti nazionali e internazionali su scienza, prevenzione e nuove tecnologie al servizio della longevità 

08 Ott 2025 - 16:59
 © Ufficio stampa

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L’incremento della vita media è una delle conquiste più rilevanti della medicina moderna, ma vivere più a lungo non significa sempre vivere meglio. Per questo, Il 4 ottobre si è tenuto a Roma, presso il Centro Congressi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il convegno “Longevity and Healthy Aging”, che ha riunito esperti nazionali e internazionali che si confrontati sulle nuove strategie per un invecchiamento sano, attivo e il più possibile privo di disabilità.

Il congresso, che ha costituito uno spazio di approfondimento su scienza, prevenzione e nuove tecnologie al servizio della longevità, è stato organizzato su iniziativa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, sostenuto con un contributo non condizionante da Named Group nell’ambito del progetto Wellongevitye patrocinato da AGGEI (Associazione Giovani Gastroenterologi e Endoscopisti italiani) e Sinut (Società italiana di Nutraceutica). L’impegno costante dei responsabili scientifici dell’evento: professor Francesco Landi, ordinario di medicina interna all’Università Cattolica e Direttore del Dipartimento scienze dell'invecchiamento, ortopediche e reumatologiche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS,  e il professor Giovanni Scapagnini, professore di nutrizione clinica presso l’Università degli Studi del Molise, figure chiave in ambito accademico sul tema dell’invecchiamento in salute si è tradotta in una giornata di lavori centrati sul concetto di healthy aging in tre sessioni distinte.

Il convegno internazionale “Longevity and Healthy Aging” nasce con l’intento di offrire una piattaforma di confronto tra i maggiori esperti nazionali e internazionali sui principali fattori che modulano l’invecchiamento umano e sulle nuove opportunità terapeutiche e nutrizionali volte a migliorare la healthspan, ovvero la durata della vita in buona salute. Si è discusso di come l’età avanzata sia spesso associata a un aumento dell’incidenza di malattie croniche, fragilità fisica e cognitiva, e perdita progressiva dell’autonomia. In questo scenario, il concetto di healthy aging — un invecchiamento attivo, funzionale e privo di disabilità — è diventato un obiettivo chiave delle strategie di salute pubblica e della medicina preventiva e la comunità scientifica lavora incessantemente per portare soluzioni plausibili e sostenibili.

Tra i temi caldi all’ordine del giorno ci sono stati gli approfondimenti sui meccanismi fondamentali conosciuti come hallmarks of aging, con un focus sulle interazioni tra stress ossidativo, infiammazione cronica (inflammaging) e senescenza cellulare. Sono state inoltre presentate le innovazioni in ambito di medicina rigenerativa, innovazione scientifica e tecnologica. Si è discusso del ruolo cruciale del microbiota intestinale nella regolazione dell’invecchiamento sistemico e alle nuove evidenze scientifiche sull’efficacia della modulazione del microbiota anche mediante alimenti fermentati, probiotici e metaboliti postbiotici. L’ultimo importante capitolo dell’agenda è stato dedicato al rapporto tra malnutrizione, metabolismo e longevità con un’attenzione particolare agli interventi dietetici e nutraceutici per la prevenzione del declino fisico e cognitivo. Si è spaziato da temi quali la dieta chetogenica, il controllo della glicemia e del metabolismo dei lipidi per arrivare a discutere di strategie per contrastare la sarcopenia e le fragilità che colpiscono quanti non siano avviati a un percorso di invecchiamento in salute

Ad arricchire i temi in agenda grazie all’ intervento del professor Giovanni Scapagnini è stato sottolineato il focus su medicina rigenerativa e sugli effetti geroprotettivi di alcune sostanze, scoperte essere parte integrante di modelli alimentari delle popolazioni più longeve del pianeta e sulla possibilità che un’integrazione mirata attraverso specifici frutti ricchi di polifenoli possa contribuire a strategie di prevenzione primaria, al fine di contrastare la transizione da prediabete al diabete e promuovere un invecchiamento sano e sostenibile. In conclusione, il professor Francesco Landi, ordinario di medicina interna all’Università Cattolica e Direttore del Dipartimento Scienze dell'Invecchiamento, Ortopediche e Reumatologiche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha riportato a un tema molto noto, ma su cui c’è ancora molto da fare in tema di invecchiamento in salute: la sarcopenia. Il suo intervento ha spaziato sulle strategie emergenti che includono il targeting della rigenerazione muscolare e il controllo dell'infiammazione cronica. Editing genetico, terapia con cellule staminali e modulazione dei microRNA sono le nuove frontiere che affiancate agli interventi mirati a migliorare la biogenesi, la produzione di ATP e la riduzione dello stress ossidativo, grazie anche al ricorso dei ben noti aminoacidi essenziali, così come all’introduzione di probiotici mirati all'interazione muscolo-microbioma ci permetteranno di arginare la massiva presenza di sarcopenia nella popolazione che invecchia.