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Giappone, morto a 79 anni Antonio Inoki: leggenda del catch e star della tv

Tra i pionieri della Mixed Martil Art, lasciò il ring nel 1988. Poi la carriera politica e la lunga attività diplomatica in giro per il mondo

Addio alla leggenda del wrestling Antonio Inoki

Il celebre wrestler giapponese Antonio Inoki, tra i pionieri della Mixed Martial Art, è morto a 79 anni.

Inoki è considerato uno degli artefici del successo del catch moderno, con la fondazione della lega professionistica e l'avvento della televisione a bordo ring. Una popolarità cementata dallo svolgimento dell'incontro con il campione di boxe Muhammad Ali, nel 1976 a Tokyo.

Inoki, la tv e i manga - Antonio Inoki diventò famoso anche in Italia grazie a programmi come "Catch the Catch" trasmesso da Euro Tv e "Superstars of wrestling" e "WWF Superstars" in onda su Italia 1 con il commento Dan Peterson. Inoki inoltre è spesso apparso in anime e manga, ne "L'Uomo Tigre" appare in un ruolo secondario nella prima stagione e come co-protagonista nella seconda serie.

 

Nato a Yokohama, Inoki si trasferì da studente in Brasile, dove incontrò un noto impresario giapponese che convinse il giovane ragazzo a diventare un lottatore professionista all'età di 17 anni. Inoki, famoso per il fisico statuario e il mento straordinariamente prolungato, insieme all'altro wrestler giapponese, Shohei 'Giant' Baba, è considerato l'artefice del successo del wrestling moderno. Ritiratosi dal ring ufficialmente nel 1988, l'anno dopo fu eletto al Parlamento tra le file del partito 'Sport e Pace'.

 

Inoki si distinse per la sua intensa attività diplomatica, prima in Iraq nel 1990 per il rilascio di ostaggi giapponesi all'inizio della Guerra del Golfo, e poi nel corso degli anni in Corea del Nord, per trattare con il regime di Pyongyang, tramite canali non ufficiali, la questione degli ostaggi nipponici. Nel luglio 2020 i primi segnali di una salute non più di ferro lo costrinsero ad ammettere problemi al cuore.

 

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