Polemiche verso i sindacati da parte degli artisti che esprimono il proprio sostegno al rapper
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Dopo l'annuncio dell'esclusione dal Concertone del Primo Maggio di Fabri Fibra, Jovanotti e gli Elio e le storie tese si sono scatenati sui social network parlando di censura. I testi del rapper sono stati tacciati di sessismo e misoginia dall'associazione "Donne in rete contro la violenza" che ha chiesto e ottenuto la sua esclusione da parte dei sindacati.
La solidarietà degli artisti - Jovanotti su Twitter paragona i sindacati al ministero di controllo della cultura e propaganda del fascismo: "Mi sembra assurda questa censura a Fabri Fibra da parte del minculpop dei sindacati. Fibra è un acceleratore di immagini, la sua è arte". Parlano di censura preventiva gli Elio e le storie tese dalla loro pagina Facebook: "Elio e le Storie Tese sono contrari a ogni tipo di censura e quindi anche a quella preventiva imposta a Fabri Fibra al quale manifestano solidarietà artistica".
I versi nel mirino - In particolare, a determinare l'esclusione di Fabri Fibra dall'evento musicale è stata la citazione di Pacciani in "Su le mani" del 2006 e "Venerdì 17" con il racconto di una violenza su una minore. Nel primo testo si legge: "Ho 28 anni ragazze contattatemi scopatemi / e se resta un po' di tempo presentatevi / non conservatevi datela a tutti anche ai cani / se non me la dai io te la strappo come Pacciani". Mentre nella seconda canzone il rapper dice: "Il fatto è che sto immaginando la faccia del tuo ragazzo / dietro le sbarre come una testa di cazzo / come quel tipo che è entrato in casa dei tuoi genitori / con una bottiglia di vino e un mazzo di fiori / andando col cappotto verso l'attaccapanni / parlando con la tua sorellina di dodici anni / che è stata ritrovata il giorno dopo nello sgabuzzino / senza vestiti con un taglio nell'intestino".
I commenti - L'organizzatore Marco Godano ha espresso il suo rammarico: "Siamo abbastanza interdetti. Sono profondamente amareggiato. Da Fabri Fibra ho trovato dei chiarimenti, di qua invece delle decisioni che non condivido, ma che devo rispettare. Una cosa di questo genere non era mai avvenuta. L'artista in quanto tale ha tutta la mia stima. Spero che il Concertone abbia la forza di superare pure questo".
Il numero uno dell'hip hop made in Italy aveva risposto alle accuse dell'associazione D.i.r.e. in una lettera sull'Huffington Post, spiegando che "il rapper non prende una posizione sulla canzone che scrive: è l'ascoltatore che è costretto a riflettere e a prendere una posizione". E condannando il femminicidio, "uno dei peggiori crimini che si possano commettere".
Su Facebook, invece Fabrizio Tarducci, questo il vero nome di Fabri Fibra, ha scritto: "Nel 2013, per alcuni, il rap e i suoi meccanismi artistici sono ancora da interpretare e da capire fino in fondo. Qualcuno voleva che io suonassi e qualcuno no. Nonostante il tentativo, non si fa nulla. Il Primo Maggio è ancora soggetto a certi schemi che in altri circuiti live non ci sono o comunque non ci sono più. Penso in ogni caso che i concerti siano una bella occasione per i ragazzi di vivere esperienze musicali reali".
La Cgil non molla - Ma Vincenzo Scudiere della Cgil ribadisce: "A seguito di alcune segnalazioni abbiamo ritenuto utile evitare la sua esibizione. Il Concertone è basato sul rispetto delle persone. Senza togliere nulla alla libertà di espressione, la presenza di Fabri Fibra ci è sembrata inopportuna".