Circondato da stalker, l'attore sex symbol critica pure il suo ruolo in "Squadra antimafia"
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"Ho anche fan che mi implorano di fare un figlio da loro, senza oneri per me se non il concepimento..." Così Marco Bocci lamenta un eccesso di foga da parte di fan, a suo dire, smaniose di essere da lui ingravidate. L'attore che interpreta il vicequestore Domenico Calcaterra nella serie tv “Squadra antimafia”, ruolo che gli ha regalato la popolarità presso il grande pubblico, si confessa sulle pagine di “Max”.
Assediato dalle fan - Il bel tenebroso dagli occhi smeraldo e barbetta incolta sembrerebbe tirarsela un po' quando prende le distanze dalle ammiratrici e parla di “stalker e richieste di matrimonio”. Ma l'attore si affretta a smorzare i toni aggiungendo: “In generale l’affetto del pubblico è un regalo splendido nonostante le invasioni nel privato”. Anche se non nasconde disappunto per alcune proposte estreme: “Ho anche fan che mi implorano di fare un figlio da loro, senza oneri per me se non il concepimento...”
Un uomo monogamo - Ma l'affascinante Bocci approfitta del suo successo presso il gentil sesso per cambiare spesso partner o è monogamo? “Una basta. Non capisco chi accumula dieci ragazze: le mie storie sono complicate. Io non sono facile da interpretare. Per esempio non ho voglia di raccontare chi sono… che lo scoprano!... Non ho mai fatto l’impossibile per amore… per nessuna donna. Non mi sembrava necessario”. Bello e impossibile, quindi.
"Calcaterra? Non ha mai arrestato nessuno" - Senza peli sulla lingua, Bocci non risparmia critiche neppure al suo alter ego televisivo Calcaterra in Squadra Antimafia: “Uno che pensa di essere un eroe, si muove come un eroe, fa 14 sparatorie a puntata e non ha mai arrestato nessuno. Bell’eroe. Ma questa è la forza della nostra serie: un mix magico tra cazzata e realtà. Se ti concentrassi, tu come spettatore non ci crederesti. Funziona solo se la prendi come un fumetto”.
Il ruolo da alpinista - Sulla sua ultima parte, l’alpinista Walter Bonatti nella serie tv K2-La montagna degli italiani dice: “È il personaggio che più mi ha trasformato, soprattutto perché era un ruolo molto fedele alla realtà. Ho sentito una responsabilità enorme… E poi mi sono riconosciuto in Bonatti: mi ha insegnato a vivere fino in fondo la mia solitudine, una vecchia amica che mi ha sempre affascinato, che ho sempre cercato”.
"Guardo di tutto" - Marco Bocci si confessa uno spettatore di cinema onnivoro: “Guardo tutto, dal cinepanettone al film d’essai. Ma se dovessi dirti cosa mi fa impazzire, direi... Pasqualino settebellezze della Wertmuller o Il bestione di Corbucci. Insomma, l’ironia nel dramma”.
"Sono un tipo schizofrenico" - Inoltre Bocci parla di sé stesso e del suo carattere: “Sono un tipo schizofrenico, un solitario, faccio resistenza alle regole e alle convenzioni ma adoro ridere di me, per questo mi piacciono i ruoli comici!... Sono un precario, figlio di un’epoca precaria: nei desideri, nelle ambizioni, nelle relazioni. A volte è persino imbarazzante: ci sono giorni che vorrei smettere di recitare per scrivere, altri di scrivere per suonare...”.