"Le Iene" nel ristorante di Gubbio dove è nata la fake news del pranzo di pesce avariato
Il ristoratore a Italia 1: "Nessuna scena apocalittica, messaggi su WhatsApp falsi"
La verità è che alcune persone (circa 20/30 commensali) hanno avvertito un malore durante il pranzo dopo aver consumato del pesce crudo, ciò che non sarebbe assolutamente vero sono le "scene apocalittiche" descritte nei messaggi audio di Whatsapp diventati in breve tempo virali. "Le Iene" provano a fare chiarezza sulla vicenda del ristorante di Gubbio dove un pranzo a base di pesce avrebbe intossicato una comitiva di persone che si sarebbe trovata ad affrontare scariche di diarrea e vomito improvvisi. Ma il ristoratore smentisce alcuni particolari circolati in rete e dichiara: "A infangare il locale non sono state le persone con la dissenteria, ma coloro che hanno diffuso i messaggi fake su WhatsApp".
Il proprietario del ristorante spiega di aver ceduto il locale all'associazione di pescatori, ma di aver cucinato per loro solo alcune pietanze presenti nel menù. "L'inghippo è stato che alcuni cibi sono stati portati da fuori, su 100 persone 20/30 hanno avuto problemi di dissenteria", racconta il ristoratore che smentisce categoricamente le scene descritte negli audio, particolarmente colorite, dove si raccontava di persone in stato critico con diarrea incontrollabile, ma non solo anche di incidenti d'auto e di ambulanze per i casi più gravi.
Insieme agli audio sono state inoltrare anche diverse foto a sostegno di quanto descritto, ma anche quelle sarebbero false. Ad assicurarlo è proprio uno dei protagonisti della vicenda: un uomo chiamato "Biscotto". "Ho avuto dei piccolissimi disturbi durante il pranzo, ma nulla di quanto descritto negli audio", spiega l'uomo che racconta di essere tornato a casa durante il pranzo, ma di aver raggiunto nuovamente il ristorante dopo una mezz'ora perchè si sentiva meglio. "Nessuna scena apocalittica, quello che ha mandato l'audio ha ingigantito per risultare più simpatico", rivela l'uomo.
"Biscotto indossava i pantaloni bianchi - spiega un testimone - ma quelli inviati sulla chat non erano i suoi: si trattava di una foto fasulla, foto che tra l'altro girava sul web da anni".
Infine, però, anche il sindaco di Gubbio intervistato da "Le Iene" ci tiene a fare chiarezza sulla vicenda e riferisce: "Stiamo denunciando tutti, la goliardia ha un limite e faremo tutto il necessario per tutelare l'immagine della città".
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