Van Gaal la mente, van Persie il braccio: l'Olanda dà una lezione alla Spagna
© -afp
© -afp
Prima grande sorpresa al Mondiale brasiliano: a Salvador gli Orange vincono 5-1 in rimonta. Doppietta anche per Robben, a segno De Vrij e Xabi Alonso
Clamoroso a Salvador de Bahia. Nella prima giornata del gruppo B di Brasile 2014, la Spagna campione di tutto è stata umiliata dall'Olanda di Van Gaal. In vantaggio con un rigore di Xabi Alonso al 27', la Spagna è stata surclassata dalle giocate "oranje" fino all'1-5 finale. Protagonisti assoluti Van Persie e Robben, autori di una doppietta a testa. Di De Vrij l'altra rete per l'Olanda. Disastrosi, invece, Piqué e Casillas.
© -afp
© -afp
Guarda la cronaca e il tabellino
Di vendetta non si può parlare, troppo differente la posta in palio per essere comparata, ma il 5-1 con cui l'Olanda ha umiliato la Spagna di Del Bosque nell'esordio mondiale è un qualcosa che i tifosi arancioni possono vantare per anni. A Salvador è andata in scena la partita perfetta di un'Olanda per certi versi sorprendente, ma per altri in piena linea con quanto indicato e insegnato dalla propria guida tecnica. Van Gaal infatti l'aveva detto: "Criticatemi per tutto, ma non dite che non so mettere in campo una squadra. Vedrete". E abbiamo visto. Tutto il mondo ha visto, anzi, ha ammirato una squadra giovane ma devastante con un reparto avanzato da far invidia a chiunque. Prendendo la finale del 2010 il ricambio generazionale è stato tutto da una parte, risultato in mano sembra quasi un consiglio beffardo a chi vive di rendita (e che rendita) ormai da una vita. Ciclo finito? Troppo presto per dirlo, certo questa "Manita" potrebbe anche essere usato per una chiusura del tutto.
Ma è il successo di Van Gaal, ancora una volta. Un tecnico discutibile per l'atteggiamento, ma per poco altro, che ancora una volta ha dato una lezione di calcio planetaria. Una gioia per gli amanti del calcio e anche un po' per tutti quelli che non vedono più di buon occhio il modo di giocare presuntuoso della Spagna di Del Bosque. Squadra corta, massimo venti metri tra la linea difensiva e la punta, esterni veloci e abili nelle due fasi e due fuoriclasse davanti capaci di spaccare in due un'intera squadra: Robben e Van Persie. Il calcio totale olandese, scomodando un paragone pesantissimo, che ha avuto la sua sublimazione nel secondo tempo dell'Arena Fonte Nova dopo un 1-1 maturato dal rigore di Xabi Alonso (27') per fallo su un fischiatissimo Diego Costa e dal pari magico, in tuffo di testa con tanto di pallonetto a Casillas, di Van Persie (44').
Ecco Casillas, ma anche Piqué e Sergio Ramos. Nomi importanti, campioni di tutto anche loro, ma orfani di una guida come Puyol e incredibilmente in bambola per tutti i novanta minuti. Imbarazzanti per lentezza e movimenti i due centrali, per disattenzione l'estremo difensore. I cinque gol si possono spiegare anche così da parte iberica, con una retroguardia che di fatto non è scesa in campo. Sul gol del pareggio Piqué non sale mantenendo cinque metri di distanza da Sergio Ramos: lì in mezzo si infila Van Persie e si inventa il pari. L'1-2 è simile, studiato a tavolino da Van Gaal per movimenti e velocità, ma con Robben in grado di scherzare i due centrali battendo di mancino, evidentemente una novità per Piqué. Solo per Piqué. Il terzo gol, di De Vrij, vede un'uscita a vuoto del portiere che si supera in occasione del poker regalando direttamente palla a Van Persie. Il 5-1 è puro divertimento e nel finale solo le parate del portiere hanno evitato un passivo ancora più clamoroso.
Attenzione all'Olanda dunque. Accreditata da molti come vittima sacrificale del girone, ha dato un forte segnale di potenza. Al contrario la Spagna ora se la dovrà vedere col Cile per evitare una clamorosa eliminazione al primo turno. Anche se questo risultato, forse, segnerà la fine del Tiki Taka.