Marsiglia-Lazio, leader ultras biancocelesti: "Io sono fascista, ma non c'è dittatura nello stadio"
L'intervista a "Zona Bianca": "Noi tifoseria di destra, ma di certo non pretendo il saluto romano nel 2021"
"Ci chiudono le frontiere della Francia perché siamo fascisti e violenti? Il mondo ultras è questo. Cosa c'entra metterci questa etichetta?". Così il leader degli Ultras Lazio a "Zona Bianca" dopo la decisione della Francia di vietare la trasferta ai biancocelsti per Marsiglia-Lazio. Se la questione ha diviso la tifoseria della squadra, più netta è invece la posizione del mondo ultrà. "È risaputo, noi siamo una tifoseria di destra, ma nello stadio non regna la dittatura - spiega il capo degli ultras - io sono fascista, ma questo non vuol dire che voglio fare la marcia su Roma nel 2021 o pretendo che quando entri la Lazio la tribuna faccia il saluto romano. Questo è quello che fa comodo pensare alla gente".
"Se mi dici che chiudi Marsiglia perché è pericoloso, io ti dico sì perché è così - dice un altro degli ultras biancocelesti - se, invece, mi dici che chiudi le frontiere perché i laziali fanno il saluto romano, allora credo che questa sia una buffonata", conclude.
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