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Milan, il ritorno del figliol prodigo

01 Set 2013 - 22:09
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Arrivato nell'estate del
2003 per 8,5 milioni di euro
da semi sconosciuto, Ancelotti lo schiera titolare (in panchina si accomoda un certo
Rui Costa
...) già alla prima di campionato ad Ancona, dove impressiona subito per qualità e velocità. Il
 primo gol
in rossonero è da predestinato,
nel derby 
contro l'Inter. Chiude la stagione come la più bella sorpresa della Serie A e con 10 gol guida il Milan alla conquista dello
scudetto
. L'anno successivo è la stella su cui Galliani costruisce la squadra, vince la Supercoppa italiana, ma poi vive la cocente delusione della finale di Istanbul con il Liverpool (pregevole l'assist per il gol di Crespo nel primo tempo).
 La stagione 2006/07
è quella della consacrazione nell'elitè del calcio mondiale: con 10 gol è il capocannoniere della
Champions League
e trascina il Milan alla vendetta di Atene contro il Liverpool. Negli occhi di tutti i tifosi rossoneri la splendida prestazione dell'Old Trafford, dove da solo mette in crisi tutta la difesa dei Red Devils. Lo strapotere mostrato in Champions gli vale il
 Pallone d'Oro e il Fifa World Player 2007
, anno in cui vince anche il Mondiale per Club. Dopo un 2008 da 19 gol stagionali, nel gennaio 2009 il Manchester City offre 120 milioni per strapparlo al Milan e i tifosi rossoneri si movimentano. Notti intere sotto la sede del Milan e la finestra di casa del giocatore al coro
 "Non si vende Kakà"
, fino a che Berlusconi accontenta il popolo rossonero e trattiene il giocatore. E' solo questione di mesi però, in estate Kakà lascia Milanello per
Madrid,
al Milan 67 milioni. Una cessione che i tifosi non hanno mai perdonato alla società, un ritorno che molti aspettavano da tempo: adesso ci siamo,
Ricky torna a casa.