IL CAPITANO RACCONTA LA PARTITA ONLINE

Calcio, a Olginate il risultato non conta e le cronache le scrivono i piccoli calciatori

La società lecchese attua alla lettera le disposizioni Figc sulle giovanili e ha avvisato i genitori: niente urla o mugugni durante le partite. Il capitano della squadra a fine gara racconta la partita con un tema.

di Sauro Legramandi
31 Ott 2017 - 07:25
La partita dei Pulcini dell'Olginatese illustrata dal papà di Julian © sito-ufficiale

La partita dei Pulcini dell'Olginatese illustrata dal papà di Julian © sito-ufficiale

In Italia c’è un calcio dove il risultato non conta nulla. Un calcio dove una società sportiva non pubblica tabellini o classifiche ma mette in Rete solo le cronache delle partite. Niente a che vedere con le cronache che siamo abituati a leggere all’indomani di ogni match professionistico: stavolta gli “inviati” sono gli stessi ragazzini che quelle partite le hanno giocate sul campo. L’oasi felice si chiama Unione Sportiva Olginatese, profonda Brianza lecchese, società che festeggia il suo cinquantesimo anno di esistenza con la Prima Squadra in Serie D.

Ma non sono i grandi che ci interessano ora. Oggi lo sguardo è tutto per i 125 tesserati nati dal 2006 in poi che giocano a pallone al sabato pomeriggio senza preoccuparsi di chi fa un gol in più. Ad Olginate si applica alla lettera il regolamento Figc che prevede che queste categorie siano un avviamento allo sport, un gioco e un divertimento senza assilli di risultati, schemi e tre punti. “A noi importa che il bambino si diverta e cresca, anche da un punto di visto sportivo. Si devono abituare a perdere perché sono cose normali nello sport, cose che succedono senza farne un dramma” spiega a Tgcom24.it Beppe Sala, uno dei responsabili del settore giovanile. “Abbiamo parlato chiaro con genitori e allenatori: i risultati non devono contare - prosegue - perché eravamo arrivati a certi estremi con alcuni genitori che controllavano il tabellino sul giornale”.

Adesso i baby della Scuola Calcio, dei Pulcini e degli Esordienti giocano in un religioso silenzio. “Vi invito a venire a vederli - dice Sala - perché in campo si sentono solo loro, i bambini”. Come da accordi ad inizio stagione, gli allenatori durante i tre tempi di gioco non impartiscono direttive su posizioni e/o schemi. I genitori dietro la recinzione fanno lo stesso: niente mugugni, niente urla contro l’arbitro e niente “consigli” ai figli in campo. Un tacito accordo che stride con quanto accaduto in passato proprio con alcuni genitori lecchesi. Il 18 settembre 2016 la sfida a Dubino (Valtellina) tra Pulcini (ossia bambini di dieci anni) dell’Olginate e coetanei del Monnet Xenia non fu portata a termine. I ragazzini e i dirigenti si rifiutarono di proseguire dopo una rissa scoppiata in tribuna tra alcuni genitori per una o più parole di troppo.
 

Il capitano-giornalista -La notizia inondò le cronache, non solo sportive, di tutta Italia. Proprio dalle cronache oggi ad Olginate ripartono sabato dopo sabato. Una partita senza classifica non è una partita senza storia. E chi può raccontare meglio la storia di una partita se non chi quella gara la gioca? “Ogni partita il mister sceglie un capitano e lo responsabilizza: a lui la fascia e il compito di scrivere la cronaca della partita, anche aiutato dal papà o dalla mama” spiega ancora Sala. L’esperimento è funzionato e il sito Internet dell’Unione Sportiva ne è testimone. Le partite viste con gli occhi dei bambini hanno un sapore completamente diverso. Niente cognomi a quell’età, solo nomi di battesimo. Al massimo un soprannome per distinguere due compagni omonimi. Vi immaginate un Milan-Juve raccontato senza cognomi? 

Così Francesco (detto Cecco) scrive della partita di sabato tra Missaglia e Olginatese 2008: “Ore 14.00, fischio d’inizio, siamo partiti determinati, ma subito ci siamo accorti che il campo era brutto, pieno di “gobbe” e la palla era molto difficile da controllare. Per 10 minuti abbiamo dominato ma abbiamo giocato maluccio e infatti all’undicesimo minuto il Missaglia ha segnato il primo goal (sembrava che Thomas avesse salvato sulla riga, ma abbiamo concesso il goal).”

Pietro, il portiere, non è da meno spiegando la sfida tra Pulcini 2007 e Rovinata: “Mischia in area ma Ale M. non riesce a tirare in porta. Passa pochissimo e Lorenzo scodella un pallone al centro, Simone appoggia a Christian che con il suo proverbiale tiro mette in rete!!! GOL!!!“.

E siccome anche a queste latitudini il calcio è senza frontiere la partita dei 2008 è raccontata in spagnolo da Julian e illustrata con una bellissima vignetta da suo padre. “A las 4 de la tarde estábamos ya todos listos en el vestuario con muchas ganas de jugar. Nos vestimos, (devolví el pantalón corto a Giacomo) y con muchas ganas salimos a la cancha. El dia estaba nublado pero nosotros teníamos un calor ganador adentro. Empezó il primero tiempo y…

Quanto è lontano questo calcio da Anna Frank e Var?

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