Sguardo al futuro dopo la retrocessione
Dopo la fine della favola il Chievo, scivolato inaspettatamente in B, deve iniziare a pensare al futuro. A caldo il colpo è stato pesante, il presidente Campedelli ha accusato un malore al termine della gara con il Catania, mentre Semioli ha acceso la polemica parlando di "risultati già scritti sugli altri campi". Spunta così la possibilità che, se l'Hellas non dovesse retrocedere in C1, i due club veronesi pensino alla fusione.
La serie B è arrivata inaspettata sul piccolo Chievo, la favola del calcio italiano che era arrivata in serie A nel 2001 e che proprio quest'anno, anche grazie allo scandalo calciopoli, aveva potuto disputare i preliminari di Champions. Dal momento più alto nella storia del club dell'omonimo quartiere veronese, al ritorno nell'inferno della B. Un colpo talmente pesante che anche il presidente Campedelli ha accusato il colpo sentendosi male al termine della decisiva gara con il Catania, e che ha sollevato l'indignazione di Semioli per i risultati maturati negli altri campi che vedevano formazioni in lotta per la salvezza coinvolte. Ma alla fine è quello che è sempre accaduto in ogni campionato quando squadre con il coltello fra i denti affrontavano formazioni ormai appagate.
E così il Chievo si trova nuovamente, dopo 6 anni di paradiso, nell'inferno della cadetteria. Ed ora torna di nuovo d'attualità la possibilità di una fusione con l'Hellas Verona, la prima formazione scaligera, quella che ha portato lo scudetto nel 1985 e che nel corso della stagione ha visto il passaggio di consegne tra Pastorello e Pietro Arvedi. Ma l'Hellas è impegnato al momento a non retrocedere in serie C, quando anche il campionato cadetto sarà finito si potrebbero anche aprire le trattative. Unendo le forze sarebbe così più facile formare una squadra competitiva per tornare subito in serie A, per rimanerci, allargando così il bacino d'utenza a tutta la città e tornando a riempire il Bentegodi. L'unica cosa da decidere, visto che i colori sono gli stessi, rimarrebbe il nome, in modo da non scontentare nè il Chievo né l'Hellas.