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Moggi, attacco frontale all'Inter

"Patteggiarono per i passaporti falsi"

Dopo la sentenza Caf, Moggi attacca l'Inter dalle pagine di "Repubblica": "Dimenticate il passaporto falso di Recoba per cui l'Inter ha patteggiato? C'è differenza se Moggi cena con Bergamo a titolo vinto e Facchetti in lotta Champions? Un giornale, partecipato da un ex azionista dell'Inter, sta conducendo una campagna di falsa moralizzazione.

Non parlo di complotto ma ambienti vicini all'Inter ne stanno approfittando...".

Ha atteso la sentenza della Caf per uscire allo scoperto e, come fece dopo le sue dimissioni da dg della Juventus, lo ha fatto di nuovo dalle pagine di un quotidiano. In un'intervista rilasciata a "Repubblica", Luciano Moggi, il grande accusato nel processo su "calciopoli", veste ancora una volta i panni dell'accusatore e stavolta si scaglia senza mezze misure contro l'Inter, a suo dire per nulla estranea alla bufera che ha investito il calcio.
Prima però, nel chiarire ancora una volta la sua verità, lancia un messaggio forte e chiaro: "Tornerò nel mondo del calcio come rompicoglioni. E indicando con nomi e cognomi, romperò le scatole ai falsi moralizzatori di questo mondo che si vuole pulito soltanto perchè si è liberato di Antonio Giraudo e Luciano Moggi. Perchè senza Moggi e Giraudo non è cambiato nulla". Poi, inevitabile, il pensiero corre alla sua Juve: "Chiedo scusa a tutti i tifosi e a tutti i giocatori, ma si sappia che chi ha vinto in questi anni, ha vinto perchè lo meritava sul campo. La Juve era la più forte. Un esempio? Guardate quest'anno. Ha vinto il campionato di serie A, il campionato Primavera e Allievi e ha portato in finale di Coppa del Mondo i suoi migliori giocatori di oggi e di ieri. Senza contare Marcello Lippi, Ciro Ferrara fino al fisioterapista Aldo Esposito. O vogliamo dire che anche i Mondiali non sono puliti?".

Ma il succo delle sue dichiarazioni riguardano l'Inter, e Moggi proprio non si capacita di come i nerazzurri non siano stati toccati dallo scandalo più grave del calcio italiano: "Fatemi capire, il passaporto falso di Recoba per cui l'Inter ha patteggiato, che cos'è? Qual è la sola società di serie A che ha cointeressenze con una di B? Non è l'Inter con lo Spezia? Fatemi capire, c'è differenza se Moggi va a cena da Bergamo con lo scudetto già in tasca e Giacinto Facchetti si attovaglia, con Bergamo, mentre l'Inter ancora lotta per un posto in Champions? Le fidejussioni false firmate da Giacinto Facchetti per la Reggina, non sono forse illeciti pieni?". Ma le accuse di Moggi toccano anche "La Gazzetta dello Sport" e le sue presunte amicizie con ambienti nerazzurri: "C'è un giornale, partecipato da un ex azionista dell'Inter, che sta conducendo una campagna di falsa moralizzazione che ha trasformato lo scandalo del calcio in "Moggiopoli"". Un complotto ai danni della Juve? "Non parlo di complotto, ma è un dato di fatto che ambienti giornalistici e finanziari vicini all'Inter stiano approfittando di questa situazione". Infine, l'ex dg tira in ballo l'Inter anche sulle utenze telefoniche straniere: "Dovevo proteggermi dalle aggressioni: le prendevo perchè non fosse violata la mia privacy e c'è molto spionaggio industriale. In quel periodo mi interessavano Cannavaro, Emerson ed Ibrahimovic, giocatori che interessavano anche ad altri, fra cui l'Inter". Forse che Moggi sospettava di poter essere intercettato da un'azienda di telefonia, guarda caso che fa capo a un ex azionista nerazzurro?
Ma Moggi se la prende anche con l'altra squadra di Milano, puntando il dito soprattutto contro Adriano Galliani: "Vorrei dedicare un pensierino anche a Galliani e Confalonieri. Confalonieri dice che il Milan è vittima da 15 anni del 'regime di Moggi'. Se viene a parlarmi di regime, proprio lui, devo ricordargli che il presidente della Lega si chiamava Adriano Galliani. Per non parlare dei diritti televisivi. Il mio concorrente aveva tra le mani quello straordinario strumento di persuasione e business che è la televisione e noi da Torino dovevamo arrangiarci in qualche modo per non essere spazzati via. Chi era il più forte allora? Moggi o Galliani?".
Ma Moggi dichiara battaglia e fa sapere che presto tornerà alla carica: "Vedete, io leggo "Il libro nero del calcio", lo annoto e in questo block-notes prende forma il mio libro nero. Appunti contro i falsi moralizzatori. Sarà il mio nuovo lavoro perchè questa rivoluzione nel calcio assomiglia a quella storia della fine della Prima Repubblica che ha lasciato credere nella nascita di una Seconda, mentre poi abbiamo scoperto che, se si esclude qualche nome, nulla è cambiato".