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Nazionale, è guerra per le divise

Due tipi di abiti, scoppia la polemica

28 Feb 2006 - 10:39

Mentre la Nazionale di Marcello Lippi si prepara ad affrontare la Germania in uno dei più importanti test pre-Mondiali, nell'ambiente azzurro scoppia un curioso caso legato alle nuove divise disegnate da Dolce&Gabbana. Diversi dipendenti federali si sono lamentati del fatto che i loro abiti siano di colore (grigio) e tessuto diverso rispetto a quelli di giocatori e mister. "E' una scelta di comunicazione", spiega la Figc.

Il nuovo accordo di sponsorizzazione, a costo zero per la Federcalcio, ha la durata di quattro anni, e prevede come già per il Milan linee e colori diversi per gruppi differenziati: il primo è il gruppo Italia (giocatori, staff tecnico, panchina, dirigenti al seguito) con abito blu; il secondo il gruppo operativo attorno alla nazionale (tutto in grigio); il terzo è quello dell'Under 21, in cui giocatori e staff tecnico vestiranno giacca blu e pantaloni grigi, i dipendenti al seguito in grigio. L'intera collezione disegnata da Dolce e Gabbana è pronta, anche se la presentazione ufficiale è slittata per impegni professionali dei due stilisti milanesi. Ma la differenziazione ha scontentato alcuni dipendenti della Figc, che hanno mandato una lettera di fuoco ai dirigenti definendo le due divise "di Serie A e di Serie B". La Federcalcio, però, sta dalla parte dei due stilisti: la differenziazione, si fa notare negli ambienti Figc, "è una scelta di comunicazione e non discriminatoria".

"Finchè le divise non sono state provate e decise, non ci può essere né serie A né B e noi - affermano dalla casa di moda - siamo ancora in alto mare". In ogni caso, sottolinea l'ufficio stampa della griffe, "non ci sarebbe né una serie A né una serie B, perchè per gli stilisti potrebbe anche essere il contrario. Inoltre da due anni forniamo le divise al Milan, che le chiede diverse per la squadra e per lo staff, e nessuno ha mai avuto nulla da dire".

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