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Perez, 422 milioni di acquisti

Nella sua gestione sei allenatori

28 Feb 2006 - 09:48

Sei allenatori e 422 milioni di euro per gli acquisti: si è chiusa con queste cifre l'era di Florentino Perez al Real Madrid. Il presidente delle merengues "ha lasciato la Galassia", come titola "Marca". "As", invece, ripercorre le sei stagioni vissute da Perez, nei quali la campagna acquisti è stata finalizzata all'ingaggio di giocatori spesso poco funzionali alla squadra, ma in grado di far sognare i tifosi.

Nel 2000/2001 Perez esordì strappando Luis Figo al Barcellona. Per portare il portoghese al Santiago Bernabeu, il Real Madrid versò agli odiati rivali tutta la somma prevista dalla clausola rescissoria: circa 71 milioni di euro. Il sacrificio diede frutti: il Real, con Vicente Del Bosque in panchina, vinse la Liga e Perez cominciò l'avventura con il piede giusto, nonostante il flop in Champions League. L'estate 2001 fu caratterizzata dall'acquisto di Zinedine Zidane: per la cessione del francese, la Juventus incassò 76 milioni di euro. Anche stavolta, Perez fu premiato dai risultati, visto che fu proprio Zizou a realizzare il gol decisivo nella finale di Champions League vinta a Glasgow, per 2-1, contro il Bayer Leverkusen.

Nel 2002 è arrivato il terzo galactico, Ronaldo. Il brasiliano, prelevato dall'Inter per 45 milioni di euro nelle ultime ore di mercato, è sbarcato a Madrid con il titolo di campione del mondo e non ha deluso le attese. Il Real, con il Fenomeno al centro dell'attacco, ha vinto la Coppa Intercontinentale e la Liga. Niente Champions League, però, con lo stop in semifinale contro la Juventus. Nell'estate 2003, Perez ha messo a segno il colpo più "glamour" prendendo David Beckham. L'acquisto dello "Spice Boy" è stato un investimento azzeccatissimo dal punto di vista finanziario: magliette vendute in tutto il mondo, sponsor in fila a offrire contratti, affari d'oro con le tournee asiatiche. Dal punto di vista tecnico, invece, l'operazione non ha ancora dato i frutti sperati: il Real targato Beckham non ha ancora vinto nulla. L'avvento dell'inglese è stato seguito, a distanza di pochi mesi, dall'addio di Del Bosque. Da lì in poi, la panchina non ha più avuto pace.

Il 2003/2004 è stato un anno-flop, con il crollo del modello "Zidanes y Pavones". La decisione di puntare tutto sulle stelle di prima grandezza, colmando i vuoti con giovani del vivaio come Francisco Pavon, si è rivelata un azzardo. L'allenatore Josè Antonio Camacho ha resistito poche settimane alla guida di una squadra fragile, nonostante gli arrivi dei costosissimi Walter Samuel, Michael Owen e Jonathan Woodgate. A gestire lo spogliatoio è stato chiamato Wanderley Luxemburgo, per dirigere l'area tecnica è stato scelto Arrigo Sacchi: entrambi hanno lasciato la barca dopo un anno privo di soddisfazioni e alla fine del 2005 Perez ha affidato le redini ad un carneade, Jose Ramon Lopez Caro. Il tecnico "fatto in casa" sta guidando una squadra rinforzata in estate con 6 acquisti e arricchita a gennaio dall'ingaggio di Antonio Cassano: tutto inutile. Il Real Madrid è solamente terzo in campionato, a -10 dal Barcellona, ed ha già un piede fuori dalla Champions League. Perez, sottolinea velenoso il quotidiano catalano "Sport", "se n'è andato da un'uscita secondaria, lasciando il club che si appresta a chiudere la terza stagione senza successi".

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