Atleti avrebbero bevuto troppa acqua
Dopo il blitz a sorpresa dei carabinieri e i test antidoping eseguiti su dieci atleti della squadra austriaca, gli inquirenti torinesi sembrano non aver dubbi su casi di "doping ematico" nella squadra austriaca. L'esito delle analisi preliminari, infatti, sarà quasi certamente negativo poichè gli atleti, per urinare, hanno bevuto grosse quantità d'acqua che avrebbero diluito la percentuale di sostanze dopanti nel sangue.
Gli inquirenti torinesi sembrano non aver più dubbi: i test effettuati sugli atleti austriaci indicherebbero casi di "doping ematico". Dopo il blitz dei carabinieri nell'alloggio della squadra austriaca a Cesana-Sansicario e Pragelato e i test a sorpresa cui sono stati sottoposti dieci atleti del fondo e del biathlon, è arrivato l'esito delle analisi preliminari.
E poichè una prova cancellata indicherebbe colpevolezza, gli inquirenti sono quasi certi che gli atleti austriaci avrebbero fatto uso di sostanze dopanti. Durante il blitz, infatti, gli atleti hanno dovuto bere grosse quantità di acqua per urinare e questa avrebbe diluito la percentuale di sostanze dopanti nel sangue, rendendo difficile il lavoro dei tecnici dei laboratori anti-doping.
Anche se il risultato dovesse essere negativo, i consulenti dei magistrati sono del parere che alcuni atleti si stessero preparando per sottoporsi all'autoemotrasfusione con la guida dell'ex ct austriaco Walther Mayer, squalificato dal Cio fino al 2010 per trattamenti del sangue. E la presenza di Mayer nell'alloggio della nazionale sarebbe un'ulteriore prova a sostegno della tesi degli inquirenti. Senza dimenticare l'improvvisa fuga al ritiro austriaco di Wolfgang Perner e Wolfgang Rottmann.
Intanto Peter Schroecksnadel, presidente della Federsci austriaca, è stato interrogato per cinque ore dal pubblico ministero Raffaele Guariniello, dichiarandosi completamente all'oscuro di eventuali pratiche dopanti e ribadendo che, in caso di accertata responsabilità, saranno presi severi provvedimenti contro i responsabili. Il più grosso timore austriaco è che questa vicenda possa pregiudicare la candidatura di Salisburgo ai Giochi del 2014.