Indagini su Pyleva e fondisti sospesi
Il pm Guariniello, già noto al mondo dello sport per l'inchiesta sul doping nel calcio, sta per entrare in azione anche in ambito olimpico. Per la legge italiana, infatti, l'uso di doping è un reato perseguibile penalmente: e la Pyleva, squalificata dopo aver vinto l'argento, potrebbe diventare la prima dopata olimpica a subire conseguenze penali. Intanto la biathleta russa sarebbe già volata a Mosca.
Era proprio quello che temeva il presidente del Cio Jacques Rogge, e di cui tanto si era parlato prima dell'inizio dei Giochi. Al contrario di quello che succede in buona parte dei paesi del mondo, per la legge italiana (la 376 del 2000) anche l'uso di doping "personale" è perseguibile penalmente. E appena è scoppiato il primo caso di doping, con la Pyleva risultata positiva ad uno stimolante, Guariniello ha aperto un fascicolo e presto la russa sarà interrogata. Dal punto di vista formale, l'atleta rischia concretamente di finire sotto processo per doping. I tempi burocratici si preannunciano piuttosto lunghi (c'è da stabilire, innanzitutto, quale tribunale abbia competenza sulla vicenda: probabilmente quello di Pinerolo, sia per l'episodio di doping sia perché a Orbassano ha sede il laboratorio antidoping delle Olimpiadi) e la Pyleva non ha perso tempo, prendendo nel primo pomeriggio un volo per la Russia, come ha dichiarato il medico della squadra russa di biathlon Andrey Dmitriev. Intanto la Federazione internazionale di biathlon ha squalificato la russa per 2 anni. Stessa sanzione per Nina Vinogradova. La Pyleva, inotre, è stata ascoltata per 45', ribadendo quanto affermato davanti al Cio, cioé l'assunzione inconsapevole di Carfedon contenuto in una pomata.
Ma la Pyleva potrebbe non essere l'unica atleta a rischiare di finire sotto inchiesta. Sembra infatti che Guariniello sia deciso ad indagare anche sui 12 fondisti che sono stati sospesi per cinque giorni per ematocrito alto e poi riammessi ai Giochi. Le parole del presidente dell'Agenzia Mondiale Antidoping, Dick Pound, sono chiare: "Così tanti atleti sospesi non può essere una coincidenza, probabilmente abbiamo a che fare sul doping". E Guariniello è deciso a vederci chiaro anche su questo.