Dodici squadre si sfidano in Croazia
La Chiesa scende in prima persona nel mondo del calcio. In Croazia, infatti, è in programma un campionato europeo tra 12 squadre composte unicamente da preti. Al via anche l'Italia. Il torneo è giunto alla seconda edizione, dopo il successo nel 2005 della Croazia. "Nel tempo libero mi piace giocare a calcio - ha detto un prete portoghese - Lo ritengo anche un modo per far sentire che la Chiesa è dentro il mondo".
Via tonache e santini per 90' e tutti in campo con maglietta e calzoncini come campioni affermati del calibro di Ronaldinho, Totti e Zidane. A Zagabria per due settimane, a partire dal 6 febbraio, dodici squadre formate da preti si sfideranno per il titolo di campione d'Europa. Un'iniziativa giunta alla sua seconda edizione e che ha coinvolto paesi come Romania, Inghilterra, Italia, Francia, Germania, Svizzera, Portogallo e Spagna, oltre alla Croazia campione in carica.
Tra le formazioni più temute in questa realtà calcistica c'è la squadra spagnola "Os chispas", ossia "Le scintille". "Lui solo è la luce e noi siamo semplici scintille", questo è il significato del nome, come spiega don Luis Perez, parroco di Santiago de la Caldas e allenatore della squadra galiziana (di Ourense). Prima di iniziare una partita "Os chispas" recitano il Padre nostro. "Soprattutto, per non farci male, perché il giorno dopo dobbiamo celebrare la messa", precisa uno dei giocatori, padre Tomas, 46 anni. Per padre Tomas Delgado, parroco di Xinzo de Limia, questa passione "è anche un modo per essere presenti nel mondo del calcio e far vedere che noi preti siamo come tutti gli altri". Basta che in campo non prendano anche le peggiori abitudini dei calciatori moderni: parolacce, bestemmie e continue proteste nei confronti degli arbitri.