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"Genoa-Inter? C'era sotto qualcosa"

Bagni "conferma" la storia di Ziliani

L'ex giocatore dell'Inter Salvatore Bagni conferma quanto scritto da Paolo Ziliani nel libro "Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine", che tratta del presunto illecito nella partita Genoa-Inter del marzo 1983.

"Mi sono reso conto che c'era qualcosa di strano quando i miei compagni non hanno festeggiato il mio gol", ha detto Bagni, che segnò la rete del 2-3 a pochi minuti dalla fine, a "Rete Sport".

Nel volume, Ziliani racconta i particolari dell'inchiesta condotta insieme al collega del "Giorno" Claudio Pea, partita dal loro primo reportage sulla partita, giocata nel marzo 1983, e chiusa con un insabbiamento. La gara si stava per chiudere con un 2-2 che sarebbe risultato "comodo" ad entrambe le squadre, come dimostrato dal fatto che le due formazioni stavano facendo scorrere il poco tempo rimanente con una fitta trama di innocui passaggi a centrocampo. Ma Salvatore Bagni, a pochi minuti dalla fine, segnò la rete del 2-3: così inatteso che fu solo lui a festeggiare il gol, mentre i compagni sembrarono quasi infastiditi da quanto successo. Un paio, addirittura, non mancarono di insultarlo. "Mi ricordo che fui molto sorpreso dalla reazione degli altri - ha detto il giocatore nel corso di un intervento a "Rete Sport", insieme allo stesso autore del libro - tanto che tutt'ora sospetto che effettivamente la partita fosse stata combinata. Io non fui avvertito per la semplice ragione che ero noto per il mio caratteraccio e non mi si potevano assolutamente proporre cose di questo tipo, quindi nessuno se la sentì. Io giocai al massimo e mi infuriai con loro, tanto che al rientro negli spogliatoi spaccai la porta per la rabbia. Ci fu una bolgia incredibile e fuori sentivo le voci del dirigente del Genoa, Vitali e di due giocatori, Vincenzo Romano e Pasquale Iachini, che inveivano contro di me". Proprio una frase di Vitali dà il titolo al libro: "Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine", anche se lo stesso Ziliani specifica che una parte della frase ha dovuto essere censurata. E l'omertà sulla vicenda è tale che, spiega Ziliani, "è stato difficilissimo trovare le foto del gol: l'unico reperto che abbiamo rinvenuto, e che abbiamo usato per il libro, è una fotocopia di un giornale del giorno dopo".

Bagni
spiega come quella non fosse stata l'unica partita in cui lui stesso ebbe la sensazione che si trattasse di "combine": "Non è stata la prima volta che ho avvertito la stessa sensazione. Mi ricordo altre due occasioni in cui tirava la stessa aria, quando giocavo nel Perugia: in Bologna-Perugia del 1978/79, finita 2-2, segnai due gol nel primo tempo ma i miei compagni non esultarono e io fui costretto ad uscire nell'intervallo per i colpi subiti, in particolare uno di Cresci alla tempia. Anche in Avellino-Perugia dell'anno dopo, sempre finita 2-2, mi accorsi che c'era qualcosa di strano. Mi sono trovato più volte in situazioni del genere, ma io ho sempre giocato pulito".