"Urbani fermi l'istruttoria del Coni"
I deputati dello Juventus Club Montecitorio intervengono a difesa del club. Alcuni parlamentari, senza distinzioni di credo politico, hanno chiesto al ministro della Giustizia Roberto Castelli di procedere a delle verifiche sul comportamento del pm, del perito d'ufficio e dei magistrati giudicanti nel processo doping. Appello anche al ministro Urbani perché "stoppi" l'istruttoria aperta da Figc e Coni.
Per una volta non ci sono steccati politici a dividere. Altro che compromesso storico, qui si tratta di vera "unità nazionale". In ballo c'è la Juventus e il suo prestigio. Così l'iniziativa, che è stata presa da Maurizio Paniz (Forza Italia) e Salvatore Buglio (Ds), ha trovato subito il supporto e il consenso di deputati di tutti i gruppi (Rossi della Lega; Belillo e Nesi del Pdci; Zunino dei Ds; Ruggeri della Margherita; Gallo di An; Zanetta, Sanza, Gastaldi e Napoli di Forza Italia). L'interrogazione è rivolta sia al ministro Castelli perché "verifichi" il comportamento degli inquirenti, sia al ministro Urbani, ministro vigilante per lo sport, affinché fermi l'istruttoria che la Figc e Coni avrebbero aperto e che potrebbe portare alla revoca dei titoli sportivi del club bianconero.
In particolare i deputati bianconeri fanno rilevare la discrepanza tra i comportamenti del giudice Casalbore, che ha condannato il dottor Agricola, da quelli del giudice Passarini in un analogo processo per doping a Bologna riguardante il "caso Ferrari". Le diverse valutazioni di Casalbore e Passarini riguardano sia l'uso di farmaci non vietati da leggi e da regolamenti sportivi, sia i farmaci a restrizione d'uso (cioé utilizzabili su calciatori solo a determinate condizioni) sia la valutazione sulla somministrazione di Eritropoietina (Epo). L'interrogazione si conclude chiedendo al ministro Castelli "di voler procedere a siffatte verifiche assumendo eventualmente le conseguenti iniziative del caso". Paniz, il promotore dell'interrogazione, ha detto che "Castelli dovrebbe valutare se sia opportuno un procedimento disciplinare verso i magistrati coinvolti. La matrice della nostra iniziativa - ha spiegato infine Paniz - non è il nostro essere tifosi di una squadra di calcio. La questione di fondo è che la Juventus è un brand mondiale con un'immagine positiva per tutto il Paese; danneggiare questa immagine di società seria significa danneggiare l'immagine del nostro Paese e del calcio italiano".
L'iniziativa non ha comuqne trovato il consenso unanime in parlamento. Il deputato Verde Paolo Cento, vice presidente della commissione Giustizia della Camera, l'ha definita "politicamente incomprensibile ed eticamente vergognosa. Il compito della politica - ha proseguito - è quello di battersi per un calcio pulito e libero dal doping e non per bloccare le indagini e i processi nei confronti di chi è accusato di doping".