"Mio futuro lo comunicherà la società"
Serse Cosmi ha bisogno di 'staccare la spina'. "Dopo una stagione così intensa come quella vissuta quest'anno, con 54 partite e un epilogo che non avrei mai voluto fosse così doloroso penso sia normale aver bisogno di riposare", ha detto in conferenza stampa. Sul futuro: "Lo comunicherà la società, cui sono legato da un contratto e da sentimenti profondi". Il tecnico ammette di aver ricevuto diverse offerte, ma nega di aver avuto contatti col Benfica.
Il fatto che il Perugia dovrà giocare in serie B può essere la chiave del futuro? "Assolutamente no, ammesso che sia B, non è importante la categoria, perche' anche in passato ho sempre preso le mie decisioni affidandomi molto al fattore affettivo. Per il Perugia ho rinunciato negli anni passati ad offerte importanti ed economicamente sostanziose perche' ho sempre pensato che sarebbe stato meglio rimanere qui con tante certezze invece di sfidare ambienti nuovi. Ha prevalso insomma tutta una serie di motivazioni prese tenendo conto del lato umano". Dubbi Cosmi ne ebbe anche un anno fa, sono gli stessi? "L'anno scorso avevo la sensazione che tutto cio' che avevo fatto in tre anni sarebbe stato gia' il massimo, invece poi l'immediata vittoria dell'Intertoto e la partecipazione alla Coppa Uefa, mi hanno fatto cambiare idea. Adesso c'e' l'amarezza per aver fallito il traguardo della salvezza con la squadra della mia citta' e della quale sono tifoso".
Retrocedere allo spareggio ha fatto ancora più male, sembrava ormai fatta... "Si', lo dico sinceramente: non pensavo proprio di perdere lo spareggio. Piu' passano i giorni e piu' il peso di questa retrocessione mi cresce dentro. E' una ferita personale che mi accompagnera' per sempre e che influira' sulla mia carriera. Difficilmente rivivro' una sensazione cosi' brutta come quella della retrocessione nella mia citta'. Siamo andati in B senza meritarlo, quando il peggio sembrava passato. Queste due partite contro la Fiorentina rimarranno per la societa' come quegli episodi belli o brutti che fanno parte della storia: questo purtroppo e' spiacevole. Trovarsi a giocare in questa fase, dopo essersi fermi per piu' di trenta giorni, due partite cosi' importanti anche sotto il profilo economico e' una cosa assolutamente insolita. E noi abbiamo pagato: quei giocatori che erano in forma alla fine del campionato hanno perso smalto. Quelli che invece non erano in condizione non l'hanno trovata. Due squadre si sono giocate una cosa come un valore intorno ai 100 miliardi. La delusione e' stata veramente forte, anche perche' i tifosi pensavano che tra una formazione di A e una di B ci fosse un divario evidente. Invece no, la Fiorentina ha colmato il gap grazie ad una maggiore brillantezza. Pero' ai perugini dico che la loro squadra ha dato tutto, ha fatto quello che poteva fare. Non eravamo lucidi, ma i nostri avversari non hanno sbagliato niente in fase difensiva, capitalizzando al 99,9% le occasioni da gol avute. Per questo abbiamo perso, oltre che per una serie esagerata di errori arbitrali ai nostri danni".
E forse anche per il logorio di una stagione lunghissima... "Si', quest'anno il film e' stato lunghissimo, con attori di ogni tipo. Mi sono ritrovato a guardare le partite del girone di andata e mi sembrava che fossero passati due anni. Il 20 giugno si e' conclusa una stagione interminabile, che ha portato l'ambiente ad essere saturo non tanto dal punto di vista fisico, ma soprattutto psicologico. Un anno con 54 partite sara' difficilmente ripetibile. Un ripescaggio? Se accadra', dovremo ringraziare qualche forza sovrannaturale, non certo persone in carne e ossa". Il futuro e' incerto, il presente no. Cosmi volera' in Portogallo dove fara' il commentatore tv. "Sara' un'esperienza nuova e bella a livello personale e lo faccio inevitabilmente con spirito vacanziero". Prima di partire, pero', il saluto ai tifosi: "A loro va il mio ringraziamento per averci sempre seguito, specie nei momenti difficili con l'affetto che sono capaci di dare. In particolar modo a Firenze dove, evidentemente hanno cercato di trascinare una squadra che non aveva piu' la brillantezza e le potenzialita' fisico-piscologiche per compiere l'ultima impresa".