Elvetici assenti dal 1996
La formazione elvetica torna a riassaporare il gusto di una grande competizione a distanza di 8 anni, quando vennero eliminati al primo turno nell'edizione inglese alla prima partecipazione in assoluto. Poi il buio, avendo fallito anche la qualificazione ai Mondiali di Corea e Giappone. L'artefice di questo grande successo è il ct Jakub Kuhn, alla guida degli elvetici dal 2001, dopo 12 anni di tecnici stranieri. L'ex giocatore dello Zurigo ha fatto fuori l'ex interista Ciriaco Sforza e ha puntato su un gruppo formato da giovani promesse e giocatori d'esperienza, come l'attaccante Chapuisat, quasi 35 anni, e il difensore del Liverpool Henchoz.
Kuhn schiera la squadra con il classico 4-4-2. In porta ballotaggio tra Stiel e Zuberbulher, con il primo favorito. La difesa è il reparto meno affidabile, causa della staticità dei centrali (Yakin, fratello di Hakan e Muller, in alternativa Henchoz) e la poca propensione degli esterni a salire in avanti (Haas e Berner). A centrocampo il punto di forza è Hakan Yakin, reduce però da una stagione fallimentare (prima al PSG, poi allo Stoccarda). Toccherà a lui mettere in azione gli attaccanti Frei, sul quale si fa grande affidamento, e Chapuisat, 23 gol con la casacca rossocrociata.
Gli svizzeri hanno vinto il loro girone di qualificazione con 15 punti, mettendo in riga Russia, Irlanda, Albania e Georgia. Una sola la sconfitta, un pesante 4-1 in terra russa.