Tante stelle, pochi grandi risultati
"Superare i quarti di finale", questo è il primo obiettivo della Spagna, che da 20 anni viene fermata alla soglie del paradiso in ogni manifestazione, Europei o Mondiali. La squadra di Inaki Saez parte sempre tra le favorite e poi si ritrova con un pugno di mosche alla fine del torneo. Anche quest'anno il talento c'è (i vari Raul, Morientes, Joaquin e Helguera), bisognerà vedere se le furie rosse riusciranno a farlo fruttare.
La formazione iberica è arrivata alla manifestazione continentale attraverso gli spareggi, dopo aver concluso al secondo posto il girone di qualificazione alle spalle della sorprendente Grecia, dopo la sconfitta casalinga del 7 giugno 2003 con gli ellenici. Nei playoff, gli spagnoli hanno battuto due volte la Norvegia (2-1 in Spagna e 3-0 in trasferta) ed hanno così ottenuto l'accesso ad Euro 2004.
Il tecnico Saez non sembra aver ancora deciso il modulo da schierare: il 4-2-3-1 oppure un classico 4-4-2. Il portiere titolare sarà Iker Casillas, mentre la difesa a quattro dovrebbe comprendere Capdevila, Marchena, Helguera e Puyol. C'è un dubbio solamente sul terzino destro, visto l'infortunio di Michel Salgado, che sarebbe stato il titolare.
Il reparto centrale e quello offensivo dipendono dal modulo scelto. Nel caso di un'unica punta (che sarà sicuramente Raul), probabilmente ci sarà un centrocampo con un po' di fantasia (Valeron subito alle spalle dell'attaccante), altrimenti sarà più arcigno con Morientes o Fernando Torres ad affiancare Raul.
Al di là delle idee tattiche, il risultato agli Europei della Spagna dipenderà dal fattore psicologico: se riuscirà a superare il tabù dei quarti potrà fare strada, altrimenti sarà il solito fallimento.